Il Giallo nell’Arte: Quattro opere d’arte “Gialle” famose

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opere d'arte gialle
Concetto spaziale, Attese (65- 66 T 21), 1965–1966, sul retro firmato, intitolato, siglato l. Fontana/”Concetto spaziale”/ATTESE/ è venuto [sic] a trovarmi/Maria/Ghiringelli [sic], acrilico su tela, giallo, 46,3 x 55,5 cm, con cornice

4 opere d’Arte Gialle. Il Giallo è un colore intenso, carico di molti significati nella storia nella storia dell’Arte. É il giallo sacro per egizi e babilonesi che connette alla divinità del Dio Sole e al femminile. É il vibrante Giallo di Napoli, conosciuto come Giallo Egiziano realizzato con pigmenti naturali o gli ossidi di ferro. É il prezioso Fondo d’Oro delle pale Trecentesche, la tecnica pittorica che prevede la stesura di foglia d’oro sullo sfondo dei dipinto. Ma è anche il Giallo di Van Gogh che ci riporta subito in una dimensione d’incombenza della morte – di malattia. Eccovi cinque opere d’arte straordinarie in cui il giallo è protagonista. Il Giallo è divino, sole, luce, energia, malattia, desolazione – è un colore che da sempre porta con sé un alto livello comunicativo. Ecco quattro opere d’Arte per omaggiare questo colore.

4 Opere d’arte gialle

Simone Martini e Lippo Memmi, “Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita”

opere gialle
Simone Martini, Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita (1333)

L’Annunciazione tra i santi Ansano e Massima è un’opera straordinaria del Trecento ed è considerata come il capolavoro di Simone Martini. Si tratta di un trittico ligneo dipinto a tempera e oro su tavola, misura ben 305×265 cm ed conservata oggi agli Uffizi a Firenze. Venne realizzata per un altare laterale del Duomo di Siena nel 1333 da Simone Martini edal  cognato Lippo Memmi (firmata (“SYMON MARTINI ET LIPPVS MEMMI DE SENIS ME PINXERVNT ANNO DOMINI MCCCXXXIII“) ma non sappiamo con precisione quali parti hanno reciprocamente realizzato. La pala è composta al centro dalla rappresentazione dell’Annunciazione, dai due scomparti laterali con il Santo Ansano (a sinistra) e la Santa Massima (a destra) e quattro tondi con profeti nelle cuspidi: Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele.

Vincent Van Gogh, I Girasoli

I Girasoli di Van Gogh
Girasoli – Vincent van Gogh (1853 – 1890), Arles, January 1889 – oil on canvas, 95 cm x 73 cm
Credits: Van Gogh Museum, Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

Quando si pensa ad opere d’arte gialle viene subito in mente Van Gogh che con questo colore ha un legame particolare. In particolare la tavolozza di colori che Vincent Van Gogh ha usato per realizzare i suoi Girasoli nel dipinto del 1889 – conservato oggi al Van Gogh Museum di Amsterdam – comprendeva tre diversi tipi di pigmenti di giallo. Quest’opera appartiene ad una serie composta da 7 dipinti realizzate per decorare la camera che Van Gogh aveva preparato ad Arles per il suo amato Gauguin. I fiori sono disegnati con pennellate grandi e linee spesse di contorno. Sebbene quest’opera sia un capolavoro senza tempo, i pigmenti gialli si stanno deteriorando e rischiano un giorno di sfumare verso il marrone.

Juan Miró, Testa di contadino catalano

Paesaggio catalano (Il cacciatore),  Joan Miró, 1923-1924, conservato al MoMA di New York.

Solo due anni dopo aver dipinto La Fattoria, Miró inizia a  trascorre più tempo in Catalogna, cercando sempre di ritrovare l’essenza della sua identità catalana. “Ogni idea deve svilupparsi nel mio inconscio, e a volte ci vogliono anni … Il punto di partenza è assolutamente irrazionale, improvviso e inconscio: inizio alla cieca…”. Questo visionario dipinto è una metafora poetica, un’opera tra astrazione e surrealismo che ci porta nella sua terra natale, lontano dalle “malefatte dell’umanità”. Scriveva Miró: “Sono riuscito a scappare nell’assoluto della natura”. La parola SARD che vediamo in basso a destra è l’abbreviazione di “Sardana“: la danza nazionale della Catalogna.

Lucio Fontana, Concetto Spaziale

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Concetto spaziale, Attese (65- 66 T 21), 1965–1966, sul retro firmato, intitolato, siglato l. Fontana/”Concetto spaziale”/ATTESE/ è venuto [sic] a trovarmi/Maria/Ghiringelli [sic], acrilico su tela, giallo, 46,3 x 55,5 cm, con cornice
…] io buco; passa l’infinito di lì, passa la luce, non c’è bisogno di dipingere […] invece tutti hanno pensato che io volessi distruggere: ma non è vero io ho costruito, non distrutto. Lucio Fontana

Quest’opera di Lucio Fontana, con il fondo di un giallo vibrante e pieno di luce, ci porta oltre la tela, in una dimensione che oltrepassa i confini della bidimensionalità. L’opera è stata battuta in asta da Dorotheum nel  il 26 novembre 2014 (asta Arte Contemporanea parte 1) per 769.500 euro.

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