Il Pirelli 39 di Milano diventerà green con la torre botanica e il ponte-serra. Il progetto di Stefano Boeri Architetti e Diller Scofidio + Renfro

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Stefano Boeri Architetti e Diller Scofidio insieme ad un progetto green e moderno

COIMA SGR ha presentato il progetto vincitore del concorso Internazionale di architettura per l’edificio di Via Pirelli 39 bandito alla fine del 2019. I Vincitori sono  Stefano Boeri Architetti e Diller Scofidio + Renfro con un progetto che porta l’esperienza del bosco in verticale e dell’High-Line di NY. L’Ex Pirellino è stato ristudiato ed riprogettato come  un sistema di edifici con una incredibile struttura a ponte con una serra ospiterà numerose attività culturali e per il tempo libero. Un progetto moderno e green che andrà a coronare la riqualificazione di Porta Nuova.

Il concorso internazionale di architettura per l’edificio di Via Pirelli 39

COIMA SGR – società indipendente leader nella gestione patrimoniale di fondi di investimento immobiliare per conto di investitori istituzionali – assegna a Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti il concorso internazionale di architettura per l’edificio di Via Pirelli 39. Il concorso era stato indetto il 25 novembre 2019 secondo linee guida condivise con il Comune di Milano. Il progetto è stato presentato  da Manfredi Catella (CEO COIMA SGR), Elizabeth Diller (DS+R) e Stefano Boeri (Stefano Boeri Architetti).

COIMA DSR Stefano Boeri Architetti – Il Pirelli 39 North-View

La parola a Stefano Boeri, founder di Stefano Boeri Architetti

Il nostro progetto riporta in vita un nobile edificio (l’ex Pirellino), propone una torre dove la Botanica si intreccia con l’architettura e inventa con il nuovo Ponte/Serra uno spazio verde aperto a tutta la città. In un periodo così difficile, questo progetto rilancia nel mondo la visione di una Milano che scommette sul futuro e affronta con coraggio le grandi sfide della crisi climatica.”

Pirelli 39

Pirelli 39 si trova al centro dell’area Porta Nuova Gioia in una posizione strategica fra la stazione Centrale, e scalo Farini e rappresenta il punto di accesso a Porta Nuova proveniendo da nord verso il centro città. La sua riqualificazione si inserisce nell’ottica di un lavoro di rigenerazione dell’area su scala di quartiere iniziato prima con Gioia 22 e che proseguirà con lo sviluppo dei progetti di Pirelli 35 e Gioia 20. Oggi l’edificio dismesso dal Comune di Milano nel marzo 2015, rappresenta una frattura urbana che interrompe le diverse parti dei quartieri circostanti: è infatti privo di certificazioni di sostenibilità, non conforme alle norme anti-sismiche, inefficiente per un uso moderno e con problemi strutturali, di inquinamento e degrado ambientale-urbanistico-edilizio.

I temi del progetto

Riportiamo qui sotto i temi principali indicati nello sviluppo dei progetti dal committente COIMA SGR:

  • ricomposizione delle parti della Biblioteca degli Alberi oggi separate da Via Melchiorre Gioia ed estensione della qualità degli spazi pedonali di Porta Nuova verso nord, Stazione Centrale e scalo Farini
  • riuso edilizio privilegiato rispetto a demolizione e ricostruzione
  • sviluppo di una metodologia di investimento a impatto, misurabile declinando obiettivi ed effetti rispetto a target definiti
  • creazione di un simbolo culturale di un periodo storico che se da una parte ha accentuato le emergenze ambientali e sociali a livello planetario, dall’altra sta alimentando la formazione di un modello culturale di sviluppo più resiliente
COIMA DSR-SBA Pirelli 39 – South-View

La giuria del concorso

La giuria che ha selezionato il progetto è composta da Gregg Jones (partner dello studio di architettura Pelli Clarke Pelli Architects e responsabile del masterplan di Porta Nuova Gioia), Alberto Artioli (già Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città di Milano), Nicolò Di Blasi (già responsabile logistica, infrastrutture e acquisti dell’università Bocconi), oltre a Manfredi Catella, Gabriele Bonfiglioli, Matteo Ravà ed Ettore Nobili di COIMA SGR. L’architetto Leopoldo Freyrie ha svolto il ruolo di RUC, Responsabile Unico del Concorso.

Al concorso internazionale hanno preso parte 70 raggruppamenti con 359 Studi di architettura, landscape/urban design e ingegneria in rappresentanza di 15 Paesi (Austria, Belgio, Cina, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Norvegia, Olanda, Spagna, Svizzera, Usa). I finalisti selezionati dalla giuria sono stati gli Studi 3XN (Danimarca), David Chipperfield (Inghilterra/Italia), Diller Scofidio + Renfro / Stefano Boeri Architetti (USA/Italia), Heatherwick (Inghilterra), Vittorio Grassi (Italia), Wilmotte (Francia). Il progetto vincitore è quello presentato da Diller Scofidio + Renfro / Stefano Boeri Architetti, che ha interpretato armoniosamente le linee guida condivise da COIMA e dal Comune di Milano.

Una nuova collaborazione: DS+R e Stefano Boeri Architetti 

La collaborazione fra DS+R e Stefano Boeri Architetti (insieme per la prima volta su un progetto italiano) rappresenta una partnership virtuosa scelta da COIMA come risultato di un approccio metodologico volto a proseguire il percorso, sviluppato negli ultimi 10 anni di progetti di rigenerazione promossi dal gruppo, di contaminazione fra gli architetti italiani e internazionali alimentando una nuova stagione di architettura fondata su un nuovo paradigma culturale espressione del nostro Paese. I due Studi hanno mostrato un forte allineamento sui principi di sostenibilità, ben interpretando le linee guida del concorso soprattutto in tema di impatto ambientale, continuità con la trasformazione urbana dell’area, innovazione, attivazione della comunità, relazione fra natura e città.

COIMA DSR-SBA Pirelli-39 Aerial-Park

La riqualificazione del complesso immobiliare potrà essere sviluppata, come pubblicamente presentato e previo iter autorizzativo comunale, grazie al riconoscimento di Pirelli 39 quale immobile dismesso da parte del Comune (in applicazione dei criteri disposti dall’art. 40 bis della Legge Regionale n. 18/2019).

La proposta DS+R e Stefano Boeri prevede un modello di utilizzo misto di spazi pubblici-residenziale-terziario attraverso il recupero della torre, dell’edificio a ponte su Melchiorre Gioia e la realizzazione di una nuova torre. Riportiamo qui sotto le proposte del progetto:

  • Recupero dell’edificio esistente: l’edificio sarà ripensato mantenendone la prevalente destinazione terziaria ma adeguandolo agli attuali standard di uso degli spazi uffici nel segno dell’innovazione e della sostenbilità, in linea con i parametri Next Generation EU; il progetto prevede il mantenimento del carattere dell’edificio originario, aggiornandolo nella dotazione impiantistica e nelle performance energetiche e adeguandolo strutturalmente al fine di consentirne parametri adeguati di efficienza, risolvendo i limiti attuali e consentendo di considerare il riuso dell’edificio esistente rispetto all’alternativa di una demolizione e ricostruzione integrale.
  • Edificio a ponte: percepito oggi come un “muro” di separazione su via Melchiorre Gioia, grazie all’applicazione della L.R. 18/2019 il progetto lo ripensa svuotandolo e rendendolo leggero, pur mantenendone il segno architettonico di ponte a scavalco sulla strada e aggiornandolo nei conenuti come un nuovo “hub” a servizio della città, uno spazio  aperto per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness dedicato ad essere un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale, ed estensione della Biblioteca degli Alberi. Punto centrale della trasformazione dell’edificio sarà la green house, una vera e propria serra della biodiversità dove vivere un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra svariate specie vegetali.
  • Nuova torre residenziale: 1.700 mq di vegetazione, distribuita sui piani in modo che le fioriture cambino i colori dell’edificio al variare delle stagioni, assorbiranno 14 tonnellate di Co2 e produrranno 9 tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un bosco di 10 mila metri quadrati. Con 2.770 mq di pannelli fotovoltaici la torre sarà in grado di autoprodurre il 65% del proprio fabbisogno energetico. L’edificio prevede parti strutturali in legno che ne diminuiranno il carbon footprint, tra cui 1.800 metri cubi di legno dei pavimenti che consentiranno di risparmiare fino a 3.600 tonnellate di biossido di carbonio nelle fasi di costruzione.

La parola a Manfredi Catella, Founder & CEO di COIMA

la presentazione di oggi è un importante momento di confronto con Milano e con il nostro Paese. Anche alla luce dell’emergenza sanitaria ritengo che la rigenerazione del territorio rappresenti una chiave industriale strategica di rilancio del  territorio italiano,  da un punto di vista culturale, ambientale, sociale ed economico. Il nostro Paese è ricco di edifici  iconici e luoghi straordinari che, come nel caso presentato oggi, hanno la necessità di essere riscritti e ripensati secondo criteri di sostenibilità e di innovazione: un percorso e una missione che già da molto tempo condividiamo con i nostri investitori e che può rappresentare una  leva determinante per le nostre città e per il nostro Paese.”

La parola a Elizabeth Diller, partner di Diller Scofidio + Renfro

Il nostro studio è entusiasta di avere la possibilità di dare un contributo architettonico significativo alla città di Milano, il nostro primo progetto in Italia. Poiché gran parte del nostro lavoro si concentra sul futuro delle città, il progetto Pirelli 39 rappresenta una grande opportunità per un nuovo modello di sviluppo ad uso misto e di crescita urbana sostenibile. Il progetto combina il riuso di edifici storici con un nuovo edificio responsabile dal punto di vista ambientale, e una vibrante destinazione culturale ‘vivente’ dedicata all’arte e alla scienza delle piante.”

Pirelli 39 era stato messo in vendita nel 2019 dal Comune di Milano tramite un’asta pubblica a cui avevano preso parte cinque fra i maggiori operatori italiani e internazionali del mondo immobiliare e finanziario e aggiudicata a COIMA SGR. Finanziata da un pool di primarie banche italiane composto da UniCredit, Intesa San Paolo-UBI Banca e Banco BPM, l’operazione era stata perfezionata da COIMA Opportunity Fund II (“COFII”), il più grande fondo immobiliare discrezionale italiano con una capacità di investimento di oltre 1 miliardo di euro. Il fondo è partecipato da principali investitori istituzionali (fondi sovrani, fondi pensione e assicurazioni) internazionali e nazionali.

L’edificio rientra nel tracciato del masterplan unitario per l’area Porta Nuova Gioia, avviato da COIMA in collaborazione con il Comune di Milano e coordinato da Gregg Jones assieme a un team qualificato composto da Patricia Viel dello studio Antonio Citterio Patricia Viel, Chris Choa di AECOM (masterplan Olimpiadi Londra), Ibrahim Ibrahim di Portland (animazione spazi pubblici), Jim Burnett dello studio OJB e Andreas Kipar di Land come paesaggisti.

L’area – per la quale COIMA SGR prevede investimenti totali di oltre 1 miliardo di euro, 270 mila mq di superfici sviluppate o rigenerate, 20.000 mq di aree pubbliche e 3.600 m di percorsi ciclopedonali – rappresenta il completamento di Porta Nuova e verrà presentata dalla società nei prossimi mesi.

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