Le straordinarie opere e sculture di Quayola in mostra a Roma

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Quayola
© Quayola Iconographies #81: Adoration after Botticelli, 2016 Serie di stampe a getto d'inchiostro / Series of inkjet prints

La produzione artistica 4.0 non smette di stupirci con opere d’arte innovative e spesso realmente straordinarie come quelle del media-artist Quayola che sarà il protagonista di una mostra a Roma. A partire dal 29 settembre Palazzo Cipolla ospita la prima grande personale nella Capitale di Davide Quayola. Tra percorsi immersivi e tecnologia digitale, si potranno ammirare le opere di Quayola: un’artista che è riuscito a sintetizzare il classico e il digitale – il reale e l’artificiale ottenendo risultati – opere d’arte – di raro fascino che esprimono una tensione verso una visione moderna e sicuramente avanguardistica di fare arte.

arte digitale
© Quayola
Laocoön #D20-Q1, 2016
Scultura in polvere di marmo e resina / Marble-resin Sculpture
Strata #1, 2008 Video HD / HD Video

Quayola

Classe 1982, artista di origine romana e tra i più importanti esponenti della media-art a livello internazionale, Quayola appartiene a quella rara dinastia di creatori d’arte che, inventando un loro codice espressivo personale e nuovo linguaggio artistico/comunicativo, hanno ri-masterizzato la storia dell’arte attraverso la sua visione. Tra antico e digitale, le opere di Quayola non smettono di stupirci. Le opere di Quayola sono già state esposte in importanti musei internazionali: dal V&A Museum di Londra al HOW Art Museum di Shanghai. Questa attesa prima mostra monografica a Roma ci presenta un panorama completo della creazione dell’artista attraverso un viaggio immersivo nei principali temi della sua arte computazionale.

arte e intelligenza artificiale
© Quayola
Iconographies #20: Tiger Hunt after ubens, 2014
Serie di stampe a getto d’inchiostro / Series of inkjet prints

Dal Classico all’Intelligenza Artificiale

Il progetto espositivo è organizzato in tre aree tematiche: iconografia classica, sculture non finite, e tradizione della pittura di paesaggio.
Usando sistemi di robotica, Intelligenza Artificiale (AI) e software generativi, Quayola usa la tecnologia di oggi come uno strumento, un pennello per creare opere d’arte. In questo modo i dipinti rinascimentali e barocchi diventano nuove e complesse composizioni digitali; le sculture ispirate alla tecnica michelangiolesca del non-finito sono scolpite mediante con mezzi robotici. Infine la pittura di paesaggio ci porta a scoprire nuove connessioni tra il mondo naturale e quello digitale.

Quayola
© Quayola
Iconographies #16: Venus and Adonis after Rubens, 2016
Stampa a getto d’inchiostro / Inkjet print Courtesy: Beniamino de’ Liguori Carino, Roma

La parola al Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale

Quayola utilizza gli algoritmi che regolano il mondo digitale non soltanto o non semplicemente per creare delle opere d’arte, ma piuttosto per scandagliare, con le infinite opportunità che la tecnologia gli offre, il processo di ricerca che è alla base dell’opera d’arte stessa, per esplorare la moltitudine di possibilità di concretizzazione dell’idea creativa. Egli scompone e frammenta, per riorganizzare e costruire nuovi canoni estetici del tutto inediti. In questo percorso così innovativo e originale, è significativo che per Quayola sia fondamentale il dialogo costante con i grandi maestri dell’arte classica, quali Raffaello, Botticelli, Rubens, Bernini, di cui predilige i bozzetti e i disegni preparatori, perché ciò che è incompiuto gli consente – come egli stesso ammette – di allontanarsi dall’idea di rappresentazione per concentrarsi sul processo. Il linguaggio contemporaneo di Quayola dà quindi vita ad una mostra che io spero possa avvicinare i puristi della tradizione ai nuovi codici espressivi derivanti dalle tecnologie più attuali, le quali, lungi dall’essere asettiche e “disumanizzate”, si mettono al servizio dell’atto creativo in tutte le sue forme, offrendo all’artista ed ai suoi fruitori nuovi strumenti per esplorare l’ineffabile mistero del fare arte.”

La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia ed è curata da Jérôme Neutres e Valentino Catricalà.

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