Dopo avervi parlato del Manifesto dello Spazialismo, firmato, oltre che da Fontana, dal critico Giorgio Kaisserlian, dal filosofo Beniamino Joppolo e dalla scrittrice Milena Milani – vogliamo proporvi un altro Manifesto. Nel 1951 Lucio Fontana pubblica (da solo) il Manifesto Tecnico dello Spazialismo. Lucio Fontana ci racconta in questo splendido testo la sua visione di una nuova ricerca, verso una nuova dimensione. Eccovi il testo:

MANIFESTO TECNICO DELLO SPAZIALISMO MILANO 1951
Lucio Fontana

Noi continuiamo l’evoluzione del mezzo dell’arte.
Tutte le cose sorgono per necessità e valorizzano le esigenze del proprio tempo. le trasformazioni dei mezzi materiali della vita determinano gli stati d’animo dell’uomo attraverso la storia. Si trasforma il sistema che dirige la civilizzazione dalle sue origini […]

Il materialismo stabilito in tutte le coscienze esige un’arte lontana dalla rappresentazione che oggi costituirebbe una farsa. gli uomini di questo secolo, forgiati a questo materialismo, sono rimasti insensibili alla rappresentazione delle forme conosciute ed alle narrazioni di esperienze costantemente ripetute. Si concepì l’astrazione alla quale siamo arrivati progressivamente attraverso le de deformazioni. Però questo nuovo periodo non risponde alle esigenze dell’uomo attuale.

E’ necessario quindi un cambio nell’essenza e nella forma. E’ necessaria la superazione della pittura, della scultura, della poesia. si esige ora un’arte basata sulla necessità di questa nuova visione.

Si trasformano le condizioni della vita e della società e di ogni individuo. In tale progressione l’uomo tende a vivere sulla base di una organizzazione integrale del lavoro. Le scoperte della scienza gravitano su ogni organizzazione della vita. La scoperta di nuove forze fisiche, il dominio della materia e dello spazio impongono gradualmente all’uomo condizioni che non sono mai esistite nella sua precedente storia.

Plaudendo a questa trasformazione nella natura dell’uomo, abbandoniamo la pratica delle forme di arte conosciute ed affrontiamo lo sviluppo di un’arte basata nell’unità di tempo e dello spazio. L’esistenza, la natura, la materia sono una perfetta unità e si sviluppano nel tempo e nello spazio. Il movimento, la proprietà di evoluzione e di sviluppo è la condizione base della materia: questa esiste ormai in movimento e non in altra forma, il suo sviluppo è eterno, il colore ed il suono sono i fenomeni attraverso il cui sviluppo simultaneo s’integra la nuova arte. il subcosciente, dove si annidano tutte le immagini, che percepisce l’intendimento, adotta l’assenza e le forme di queste immagini, accetta le nozioni che informano la natura dell’uomo. Il subcosciente plasma l’individuo, la completa e lo trasforma, gli dà l’indirizzo che riceve dal mondo e che l’individuo di volta in volta […]

Passati vari millenni del suo sviluppo artistico analitico, arriva il momento della sintesi.

Concepiamo la sintesi con una somma di elementi fisici: colore, suono, movimento, spazio, integranti un’unità ideale e materiale. Colore, l’elemento dello spazio, suono, l’elemento del tempo ed il movimento che si sviluppa nel tempo e nello spazio. Son le forme fondamentali dell’arte nuova che contiene le quattro dimensioni dell’esistenza.

Questi sarebbero i concetti teorici dell’arte spaziale, brevemente esporrò la base tecnica e la sua possibilità di sviluppo, che contiene le quattro dimensioni dell’esistenza.

L’architettura è volume, base, altezza, profondità, contenute nello spazio, la 4a dimensione ideale dell’architettura è l’arte.

La scultura è volume, base, altezza, profondità.

La pittura è descrizione.

Arte spaziale, per ora, neon, luce di wood, televisione, la 4a dimensione ideale dell’architettura.

Si parla in arte di 4° dimensione, di spazio, di arte spaziale; di tutto questo si hanno concetti vaghi o errati. Un sasso bucato, un elemento verso il  cielo, una spirale, sono la conquista illusoria dello spazio, sono forme contenute nello spazio nelle loro dimensioni, meno una.

La vera conquista dello spazio fatta dall’uomo, è il distacco dalla terra, dalla linea d’orizzonte, che per millenni fu la base della sua estetica e proporzione. Nasce così la 4° dimensione, il volume è ora veramente contenuto nello spazio in tutte le sue dimensioni (…) Col dominio dello spazio, l’uomo costruisce la prima architettura dell’Era Spaziale: l’aeroplano. A queste architetture spaziali il movimento trasmetteranno le nuove fantasie dell’arte. Si va formando una nuova estetica, forme luminose attraverso gli spazi. Movimento, colore, tempo e spazio i concetti della nuova arte. Nel subcosciente dell’uomo della strada una nuova concezione della vita; i creatori iniziano lentamente ma inesorabilmente la conquista dell’uomo della strada.

L’opera d’arte non è eterna, nel tempo esiste l’uomo e la sua creazione, finito l’uomo continua l’infinito.

Lucio Fontana

Tratti da: “ARTE IN ITALIA” 1945-1960 a cura di LUCIANO CARAMEL – Vita E Pensiero Milano


 

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