“La ragazza con l’orecchino di perla” è uno dei capolavori della Storia dell’Arte firmato Jan Vermeer, databile 1665-1666 circa e conservato al museo Mauritshuis, Aia.
“La ragazza con l’orecchino di perla” in Gigapixel
Hirox Europe, leader di microscopia digitale 3D per un’ampia gamma di applicazioni, è stata incaricata di realizzare uno scan di altissima definizione del dipinto “La ragazza con l’orecchino di perla”. Il risultato è strabiliante: una risoluzione di circa un miliardo di pixel. Il museo Mauritshuis, aveva già digitalizzato l’opera rendendola virtualmente fruibile tramite il sito e la app del museo, con una risoluzione di un Gigapixel. Con questa nuova scansione invece, il risultato è davvero avanguardistico.
Oltre il pixel
Usando uno scanner 3D Hirox ad altissima risoluzione, sono state scattate circa 9100 foto della superficie del dipinto che hanno permesso di ottenere un’immagine complessiva di 10.118 megapixel (93.205 x 108.565), con ogni singolo pixel che misura 4,4 micron (35x).Ora si può entrare letteralmente dentro l’opera con una risoluzione davvero straordinaria. Una tecnica di scan che sicuramente troverà presto un largo impiego non solo in termini di digitalizzazione ma anche in altri settori come il restauro.
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Vi consigliamo di visitare la pagina (e di zoommare) messa a disposizione da Hirox e il museo Mauritshuis https://www.micro-pano.com/pearl/ ed esplorare anche la versione in 3D. Sono immagini davvero incredibili per ammirare la “Monna Lisa olandese”
Nuove scoperte sul famoso dipinto
A distanza di secoli questo dipinto non smette di stupirci. Se con la scansione digitale ora abbiamo l’opportunità di ammirare ogni singola pennellata – nel campo della ricerca, un team di studiosi ha fatto importanti scoperte. Vi riportiamo qui sotto tradotto in italiano il report pubblicato sul sito del museo Mauritshuis.
L’esame scientifico del famoso dipinto di Johannes Vermeer, noto come Ragazza con l’orecchino di perla (1665 circa), ha prodotto nuove scoperte e intuizioni. Impiegando la ricerca multidisciplinare, un team internazionale di scienziati ci ha avvicinato all’opera d’arte come mai prima d’ora. Il team ha fatto scoperte sulla pennellata di Vermeer, sul suo uso dei pigmenti e sul modo in cui ha “costruito” questo dipinto utilizzando diversi strati. I risultati del progetto di ricerca The Girl in the Spotlight, che ha utilizzato tecniche di imaging e scansione non invasive, microscopia digitale e analisi di campioni di vernice, offrono uno scorcio di un dipinto molto più “personale” di quanto si pensasse in precedenza.
Vermeer: la tenda verde e le ciglia mai viste
Le modifiche all’opera
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La palette di colori
La ricerca ha identificato e mappato accuratamente la tavolozza dei colori di Vermeer in questo dipinto per la prima volta: rosso (vermiglio e red lake), varie sfumature di giallo e marrone (con pigmenti della terra), blu ( blu oltremare e indaco), sfumature di nero (carbone e nero osso) e bianco (due tipi di bianco piombo). Vermeer ha selezionato con cura due pigmenti bianchi di piombo con diverse proprietà ottiche e di manipolazione al fine di ottenere una trasparenza sottile e una transizione senza soluzione di continuità dalla luce all’ombra nella pelle della ragazza.
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