RENATO CASARO: L’ultimo cartellonista del Cinema. Treviso, Roma, Hollywood

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Renato Casaro: Lo chiamavano Trinità, 1970, Italia. Western, Originale. Archivio Casaro
Renato Casaro: Lo chiamavano Trinità, 1970, Italia. Western, Originale. Archivio Casaro

Da Sergio Leone ad Amadeus, all’Ultimo Imperatore
Treviso, in tre sedi, celebra con una grande mostra
Renato Casaro, il cartellonista che “firmò” i manifesti per i capolavori del cinema, da Cinecittà a Hollywood

Amadeus, 1984, USA, Drammatico, Originale. Archivio Casaro
Amadeus, 1984, USA, Drammatico, Originale. Archivio Casaro

Renato Casaro: una mostra in tre Musei

A Treviso omaggia Renato Casaro con una grande mostra in tre diverse sedi cittadine:

  • dal 5 dicembre 2020 al 30 settembre 2021 presso nuovo Museo Nazionale Collezione Salce, che per l’occasione apre nella ritrovata Chiesa di Santa Margherita, affiancando così l’altra sede del medesimo Museo;
  • dal 6 novembre 2020 al 30 settembre 2021 al Complesso di San Gaetano
  • dal 6 novembre 2020 al 28 febbraio 2021 pressi i Musei Civici di Santa Caterina
balla coi lupi
balla coi lupi

Renato Casaro

Renato Casaro (Treviso, 1935) è l’ultimo dei grandi cartellonisti. Non è un semplice illustratore italiano ma è colui che con le sue locandine cinematografiche ci ha fatto sognare prima di andare al Cinema. È infatti considerato uno dei più importanti cartellonisti cinematografici italiani. Ha realizzato, nel corso della sua proficua carriera tra le più belle locandine, portando l’anima di un film in un manifesto. Ricordiamo: Trinità, Rambo, I magnifici sette, C’era una volta in America, Amadeus, Il nome della rosa, Il tè nel deserto, L’ultimo imperatore.

Renato Casaro: Cronaca di una morte annunciata, 1987, Italia, Francia, Drammatico, Originale. Archivio Casaro
Renato Casaro: Cronaca di una morte annunciata, 1987, Italia, Francia, Drammatico, Originale. Archivio Casaro

Una mostra tra Cinema e Arte

La mostra documenta 170 film, partendo dal “prodotto finito”: i manifesti a due e quattro fogli destinati alle sale cinematografiche (o all’affissione). Sono circa cento i pezzi qui selezionati e restaurati per la mostra. Il suo lavoro principale avveniva quando il film era in lavorazione. La sua grande capacità intuitiva gli ha permesso di cogliere l’immagine essenziale. A tre grandi specialisti del settore è stata affidata la curatela (e la redazione del catalogo): Roberto Festi e Eugenio Manzato, con Maurizio Baroni.

Il suo stile e la sua grande doto di cogliere “l’anima” del film, ha conquistato i grandi registi e Hollywood: Jean-Jacques Annaud, Dario Argento, Marco Bellocchio, Ingmar Bergman, Bernardo Bertolucci, Luc Besson, John Boorman, Tinto Brass, Liliana Cavani, Francis Ford Coppola, Milos Forman, Costa Gavras, Pietro Germi, Claude Lelouch, Ugo Liberatore, Sergio Leone, Sidney Lumet, Anthony Mann, Mario Monicelli, Francesco Rosi, Alberto Sordi, John Sturges, Giuseppe Tornatore, Francois Truffaut, Carlo Vanzina, Carlo Verdone.

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