L’Orto botanico di Padova: la storia del “Giardino dei Semplici”

L’orto Botanico di Padova è oggi il più antico orto botanico universitario che ha mantenuto la sua originaria collocazione. Questo storico Orto è patrimonio dell’Umanità Unesco ed è un centro di ricerca per le biodiversità vegetali.  E’ un luogo in cui si respira il “verde profumo” delle storiche piante e si ammira il nuovo, grazie alla costituzione del “Giardino delle Biodiversità”.

Photo Credit @università di Padova 2017 – tutti i diritti riservati

Il “Giardino dei Semplici”

L’orto Botanico di Padova fu creato nel 1545 per coltivare le piante medicinali, quelle piante “semplici” destinate alle cure mediche naturali – da qui il nome “Giardino dei Semplici” (“Horti Simplicium”). In quel secolo, nell’Ateneo già si studiava l’utilizzo delle piante nel campo medico ma c’era ancora un grande margine di errore – e di confusione -. Figura chiave per la creazione e sviluppo dell’Orto fu il professor Francesco Bonafede, docente di lectura simplicium e grande studioso di medicina e delle piante. Fu proprio lui a introdurre un gran numero di piante (circa 1800) e a proseguire poi i suoi insegnamenti legati alla botanica – diventando il primo docente di farmacognosia.

 

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 Le Piante dell’Orto

Con le cure del professor Francesco Bonafede, l’Orto divenne uno “scrigno” di piante semplici e di piante più rare – spesso provenienti da paesi lontani (grazie agli scambi commerciali con la Repubblica di Venezia). Proprio per la rarità di alcune piante, l’Orto subì ripetuti furti notturni – nonostante le pene previste per i ladri -. Per sopperire a questo problema, fu costruito un muro circolare (da cui anche i nomi di hortus cinctus, hortus sphaericus e hortus conclusus). Oggi l’Orto Botanico di Padova ha mantenuto questa sua struttura originaria: un quadrato inscritto in un cerchio – e contiene oltre 6000 piante. Imperdibile la sezione degli alberi storici: qui si può ammirare la Palma di S.Pietro (la pianta più antica, messa nel 1585 e celebrata negli scritti di Goethe). E ancora: un Ginko Biloba L. piantato nel 1750 e la Magnolia più antica d’Europa ( 1786).

Un orto antico tutto da scoprire

Visitare questo orto botanico è come fare un viaggio nel tempo tra piante secolari e medicinali, ma non solo. Nel 2014 l’orto è stato ampliato con una nuova ala: il Giardino della Biodiversità. In questo nuovo spazio troviamo un moderna serra che accoglie 1300 piante. Per questo nuovo progetto, sono stati ricreati gli habitat naturali delle nuove piante – e anche la visita ora è organizzata  il metodo fitogeografico ossia per fasce climatiche e geografiche. Per neofiti ed intenditori, una visita guidata potrebbe sicuramente essere molto interessante per conoscere la storia e le piante di questo prezioso e meraviglioso Orto. Gli amanti della tecnologia possono avvalersi dell’App dedicata – per ios e android: http://www.ortobotanicopd.it/app

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Per consultare la lista delle piante : http://www.ortobotanicopd.it/

Informazioni Utili:

Via Orto Botanico, 15, 35123 Padova PD

Telefono:  +39 049 827 3939 – http://www.ortobotanicopd.it

Rebecca Pedrazzi
Rebecca Pedrazzi
Classe 1982, laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano con la tesi “Il Mercato dell’Arte nel decennio 1998-2008”. Dopo la laurea viaggia in Europa e si trasferisce a Londra. Rientrata a Milano, la sua città natale, lavora come Art-Advisor e commerciale nel settore Luxory. Ha collaborato con diverse testate, online e cartacee, con articoli di approfondimento sull’arte. Dopo aver conseguito il patentino da giornalista pubblicista, fonda nel 2017 NotiziArte, website di notizie d’arte e cultura. É autrice del libro "Futuri possibili. Scenari d'arte e Intelligenza Artificiale" edito con Jaca Book nel 2021.