Autoritratto con guanti di Albrecht Dürer

Albrecht Dürer (Norimberga, 21 maggio 1471 – Norimberga, 6 aprile 1528) è riconosciuto come uno dei massimi esponenti della pittura tedesca rinascimentale. Se le sue opere sono capolavori eccelsi e sono oggi esposte nei più importanti musei nel mondo, il focus di questo articolo è su uno dei suoi autoritratti più famosi: l’Autoritratto con guanti conservato oggi al Museo Prado di Madrid. Parlando di autoritratti del Maestro di Norimberga, una premessa è doverosa: Dürer nel corso della sua vita ha realizzato numerosi suoi ritratti quasi a voler testimoniare e raccontarci la sua evoluzione di artista sia da un punto di vista stilistico sia dal punto di vista di evoluzione sociale come artista.

I primi autoritratti

Il primo autoritratto di Albrecht Dürer è stato realizzato nel 1484 quando il Maestro aveva solo tredici anni. Trattasi di un autoritratto allo specchio eseguito con la punta d’argento – una scelta molto ardita contando che questa tecnica non lascia spazio ad errori e ripensamenti.
In alto a destra il pittore scrive: “Ho fatto questo ritratto di me stesso davanti a uno specchio nel 1484, quando ero ancora un fanciullo“.

Self-portrait at 13 by Albrecht Dürer
Self-portrait at 13 by Albrecht Dürer

L’autoritratto sociale

All’età di 26 anni Albrecht Dürer dipinse il suo Autoritratto nel quale si rappresenta vestito come un nobile e con la postura classica del ritratto di corte, dei grandi ritratti rinascimentali. Con questo dipinto è chiara l’intenzione del Maestro di raccontare allo spettatore la sua condizione di intellettuale qui espressa attraverso l’abbigliamento elegante e la posa. Il suo sguardo è rivolto al centro e guarda dritto l’osservatore. Il dipinto è stato realizzato nel 1498, all’età di 26 anni, come recita la scritta posta a destra, sotto il davanzale della finestra. L’opera infatti riporta l’iscrizione “Das malt ich nach meiner gestalt / Ich war sex und zwenzig Jor alt / Albrecht Dürer”  – “Ho dipinto secondo le mie sembianze quando avevo ventisei anni. Albrecht Dürer”.

L’autoritratto con guanti è stato dipinto lo stesso anno in cui fu pubblicata l’Apocalisse, e dopo l’Autoritratto con fiore d’eringio che aveva precedentemente realizzato quando aveva 22 anni. Il dipinto giunse in Inghilterra nel Seicento, ed entra nella collezione d’arte di Carlo I. Quando il re venne giustiziato la sua collezione viene messa all’asta e l’Autoritratto viene acquistato dalla famiglia reale spagnola. Dal 1827 l’autoritratto con guanti si trova al Prado.

L’Autoritratto di Dürer

l giovane Dürer si ritrae in questo straordinario autoritratto a mezza figura di tre quarti, con lo sguardo rivolto allo spettatore. L’artista si trova all’interno di una stanza scura in cui si apre, a destra, una finestra con paesaggio, realizzato alla maniera fiamminga. Dürer si mostra come un gentiluomo, raffinato ed elegante per autoaffermare la sua consapevolezza di appartenere alla nuova aristocrazia intellettuale in qualità di artista. La fama conquistata con la sua produzione artistica e in particolare l’ultimo successo ottenuto con le note stampe della serie “Apocalisse” lo portano a ideare un dipinto/autoritratto che rappresentasse sia il suo status sociale. Perchè questa necessità? Durer era ben consapevole che gli artisti in Germania godevano di una posizione sociale inferiore rispetto ad esempio alla vicina Italia poichè in Germania erano ancora radicati all’idea medievale di artista-artigiano. E questa condizione stava chiaramente stretta al Maestro Dürer che scriveva in una lettera all’amico Pirckheimer, all’epoca del secondo viaggio a Venezia (1506), come la sua condizione fosse “un gentiluomo, mentre a casa un parassita”.

Albrecht Dürer, Autoritratto, 1498, olio su tavola, cm 52 x 41. Madrid, Museo del Prado
Albrecht Dürer, Autoritratto, 1498, olio su tavola, cm 52 x 41. Madrid, Museo del Prado

Lo stile dell’ Autoritratto con guanti di Albrecht Dürer

Durer si rappresenta come un uomo fiero – ma non altezzoso – con la posa classica della pittura rinascimentale Italiana. La dovizia dei particolari e la resa pittorica è di altissimo livello: osserviamo con quale cura è stata realizzata l’acconciatura, con ricci biondi e lunghi, e la barba definita con precisione per ogni pelo. I vestiti lo configurano come un giovane colto ed elegante, degno a far parte dell’alta classe sociale e le decorazioni dei tessuti ci raccontano e mostrano l’indiscussa abilità di Dürer nell’utilizzare sapientemente il colore ad olio. Osserviamo il copricapo che indossa Dürer: è cucito con tessuti bianco e nero, tema decorativo ripreso nella manica dell’abito e nella scollatura. Il paesaggio che si intravediamo dalla finestra, rimanda – secondo alcuni critici – alle opere di Giovanni Bellini che l’artista incontra negli anni 1494 e 1495 durante il suo soggiorno Veneziano.