Analisi dell’opera: Autoritratto sulla Bugatti Verde di Tamara de Lempicka

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Tamara de Lempicka, Autoritratto sulla Bugatti verde (1932)
Tamara de Lempicka, Autoritratto sulla Bugatti verde (1932)

Tamara de Lempicka è stata una donna emancipata e rivoluzionaria per il suo tempo. Le sue opere sono icone di modernità, tra sensualità ed eleganza delle forme. Protagonista indiscussa dell’Art Déco oggi è riconosciuta come una delle artiste più carismatiche e amate del ‘900. La pittrice polacca è stata un modello di indipendenza e in questo capolavoro “autoritratto sulla Bugatti Verde” si rappresenta nelle vesti tipiche di un uomo al volante – con guanti e caschetto -. Tamara afferma così il suo ruolo nella società ma senza mai rinunciare alla sua sensuale femminilità.

Tamara de Lempicka, Autoritratto sulla Bugatti verde (1932)
Tamara de Lempicka, Autoritratto sulla Bugatti verde (1932)

“VOLEVO RAPPRESENTARE LA “DONNA ECCESSIVA” CONNUBIO DI BELLEZZA E PERVERSIONE SENZA TRASCURARE L’ELEGANZA DELLA FIGURA. INSOMMA IL PROTOTIPO DEL MODERNO E SPREGIUDICATO DINAMISMO COSTRUITO SULL’IMMAGINE SIMBOLICA DEL FEMMINILE NEGLI ANNI VENTI E TRENTA.” TAMARA DE LEMPICKA


Descrizione dell’Autoritratto sulla Bugatti di Tamara de Lempicka

Nel suo bellissimo autoritratto Tamara si ritrae alla guida di un’auto da corsa: la Bugatti.  Ha il da pilota e indossa dei guanti di pelle di daino. La sua postura è fiera, l’atteggiamento è freddo e distaccato – è una donna di potere ed emancipata. Tamara è truccata, tanto femminile quanto inaccessibile. É la nuova immagine iconica dell’emancipazione femminile nel Novecento che si allontana da quello stereotipo di donna di casa. É una “venere moderna”, un modello femminile di potere.

Tamara de Lempicka, Studio Ad.-Art, Tamara de Lempicka con cappello rose Descat e abito Marcel Rochas, 1935; © Studio Ad.-Art
Tamara de Lempicka, Studio Ad.-Art, Tamara de Lempicka con cappello rose Descat e abito Marcel Rochas, 1935; © Studio Ad.-Art

La storia della Bugatti

L’Autoritratto sulla Bugatti verde del 1929 è un dipinto tanto iconico per gli anni ’20 quanto lo era la Bugatti. Tamara non possedeva questa Bugatti: la sua auto era una piccola Renault gialla, rubata una notte mentre lei e le sue amiche stavano festeggiando al Café de la Rotonde a Montparnasse. Il dipinto/autoritratto era stato commissionato per la copertina della rivista di moda tedesca Die Dame. Il volante in realtà era a destra, non a sinistra, come mostrato nel dipinto. Sebbene il ritratto mostri il volante sul lato sinistro dell’auto, i modelli Bugatti di tipo 43 dell’epoca avevano in realtà il volante sul lato destro.

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La direttrice della rivista Die Dame, una popolare rivista di moda tedesca, ha incontrato De Lempicka a Monte Carlo mentre la baronessa, quasi divorziata, era in vacanza e le ha commissionato un autoritratto per la copertina. De Lempicka ha sostituito la sua Renault gialla con una Bugatti verde perché credeva che una Bugatti verde apparisse più elitaria e più bella. La Bugatti infatti rappresentava uno status symbol – ricordiamo che anche Filippo Tommaso Marinetti nel 1908 la celebra come oggetto-icona del dinamismo futurista.