Lettura di un’opera: Giallo, rosso, blu di Vasilij Kandinskij

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Huile sur toile (1925) de Vassily Kandinsky. Musée National d'Art Moderne, Paris, France. Donation Nina Kandinsky 1976. AM 1976-856

Descrizione di Giallo rosso blu di Vasilij Kandinskij

Giallo, rosso, blu è un dipinto olio su tela che misura 127×200 cm, realizzato nel 1925 dal pittore Vasilij Kandinskij. Un capolavoro straordinario, un’opera astratta senza tempo e famosa in tutto il mondo. Gli elementi sono disposti su due gruppi principali. A sinistra troviamo un rettangolo giallo sormontato da un altro rettangolo più piccolo e affiancato da un cerchio nero e rosso ed altri elementi geometrici e linee nere e rosse. A destra invece osserviamo un grande cerchio blu che interseca altre forme non tutte regolari. In tutto il dipinto vediamo linee di diverse lunghezza che si distribuiscono intersecandosi con altri elementi. Una sinfonia di geometrismi.

Huile sur toile (1925) de Vassily Kandinsky. Musée National d’Art Moderne, Paris, France. Donation Nina Kandinsky 1976. AM 1976-856

Analisi critica del dipinto

Tra il 1922 e il 1933, vediamo Kandinskij impegnato ad insegnare a Bauhaus. Le sue composizioni in questi anni sono strutturate secondo principi geometrici. In “Giallo rosso blu”  vediamo come alcuni colori – giallo e blu – richiamano prevalentemente forme acute e linee curve mentre il colore rosso evoca forme squadrate. Un geometrico di forme e colori che non manca di creare effetti dinamici e un’idea di spazialità – sono forme che trovano il loro spazio e la loro dimensione – una ricerca di libertà compositiva sulla tela. La zona a sx in cui il giallo domina rimanda a un profilo stilizzato di un uomo e capovolgendo l’opera gli stessi elementi rimandano ad un gatto.La linea nera a serpentina a dx sembra quasi definire e chiudere uno spazio.

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Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta.
Il colore è la tastiera, gli occhi sono il martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che suona, toccando un tasto o l’altro, per provocare vibrazioni nell’anima. Kandinskij

Arte, Spiritualità & Musica

Kandinskij amava la musica e suonava il violoncello: nelle sue opere notiamo una forte sinergia tra forme e musica. Molto importante è stata la sua amicizia con il compositore Arnold Schönberg – con il quale nacque un’amicizia epistolare interrotta solo  dallo scoppio della guerra. Troviamo chiari riferimenti alle scoperte sulla dissonanza fatte dal musicista nelle opere di Kandinskij. Kandinskij riesce a dar vita a un’arte evocativa: un’arte spirituale che si muove tra colori e sinfonie ma che parte da grandi studi sui colori, forme e strumenti. Dallo studio dei colori ad esempio Kandinskij teorizza che i colori hanno una vibrazione che tocca le corde dell’interiorità e ad esempio attribuisce all’azzurro il suono del flauto, è indifferente, lontano – è come un cielo artistico. Il rosso al contrario è intenso e vivace, è associato al suono della tuba.

“I problemi grandi e piccoli della pittura dipenderanno dall’interiorità. La via che percorriamo, e che è la nostra più grande fortuna, ci porterà a basarci non più sull’esteriorità, ma sul suo opposto: la necessità interiore”. Kandinskij

“Sounds like Kandinsky”

Se l’arte potesse trasformarsi in musica, che suono avrebbe? Oggi grazie all’impiego di machine learning si può provare a dare una risposta. “Sounds like Kandinsky” è un progetto, promosso da Google Arts & Culture e dal Centre Pompidou, che indaga e trasforma in musica ciò che Wassily Kandinsky ha rappresentato con i colori. Il risultato è molto interessante. Sul sito g.co/kandinsky sarà possibile fare un percorso di scoperta sulle opere di Kandinsky, la sua vita – esplorando il concetto di sinestesia attraverso l’opera “Giallo-Rosso-Blu”

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