La mostra “The poetry of Translation” al Kunst Meran Merano Arte

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Kunst Merano Arte
Jorinde Voigt Ludwig van Beethoven/ Sonate Nr. 2 (Opus 2 Nr. 2), 2012 Inchiostro, matita su carta, serie di 32 pezzi 86,5 x 140 cm Courtesy the artist

“La traduzione” in mostra al Kunst Meran Merano Arte

Kunst Meran Merano Arte indagherà questo autunno l’appassionante fenomeno della traduzione attraverso una mostra collettiva. 30 importanti artisti e artiste, nazionali e internazionali, proporranno oltre 70 lavori capaci di far luce sul processo della traduzione da prospettive inedite. Per la prima volta, saranno messe in relazione le opere di artiste e artisti tra cui Annika Kahrs, Anri Sala, Babi Badalov, Ben Vautier,Carla Accardi, Cerith Wyn Evans, Christine Sun Kim & Thomas Mader,Ettore Favini, Elisabetta Gut, Franz Pichler, Irma Blank, e molti altri.
Katja Aufleger SUM OF ITS PARTS – COVER, 2012 Courtesy the artist, STAMPA Galerie, Basel and Galerie Conradi, Hamburg, Brüssel
Katja Aufleger
SUM OF ITS PARTS – COVER, 2012
Courtesy the artist, STAMPA Galerie, Basel and Galerie Conradi, Hamburg, Brüssel
Traendo ispirazione dalla condizione multilingue vissuta in Alto Adige e dalla sua complessa storia di convivenza interetnica, Kunst Merano Arte si pone come il contesto ideale per una mostra dedicata alla traduzione, che intende porre interrogativi su concetti quali l’identità, il multiculturalismo, la diversità.
[…] what I consider to be one of the most important arts of the future:
the art of translation.
Édouard Glissant (1928-2011)
Scrittore, poeta e filosofo

THE POETRY OF TRANSLATION guarda al complesso processo della traduzione tanto in qualità di fonte di partecipazione, comprensione internazionale, creatività, genio e poesia quanto come possibile causa di incomprensioni ed esclusioni. La traduzione è intesa come un processo creativo da cui scaturisce sempre qualcosa di nuovo.
A partire dalla traduzione di tipo linguistico, la mostra allarga l’indagine alla trasposizione di ulteriori sistemi segnici (artistici) come la musica, il canto, la danza, il colore, la luce, i codici digitali o la pittura. Attraverso alcune opere esposte, in cui unità di codice morse sono tradotte in segnali luminosi (Cerith Wyn Evans,Goodnight Eileen, 1982) o la musica in disegno (Jorinde Voigt,Ludwig van Beethoven – Sonate Nr. 1 bis 32, 2012), l’esposizione intende porre interrogativi come: cosa succede quando un sistema viene trasferito in un altro? E cosa accade quando un visitatore non è in grado di decifrare il codice di un sistema di segni e si ritrova a confrontarsi con degli schemi astratti?

Le ricerche contemporanee sono inoltre accompagnate da due excursus storici: una sala è dedicata alle lingue artificiali. Tanto l’esperanto che il linguaggio internazionale per immagini isotype (sviluppati, rispettivamente, nel 1887 da Ludwik Zamenhof e nel 1925 da Otto Neurath) ci raccontano il desiderio di un mondo antinazionale e senza traduzioni. Una seconda sala si confronta con la poesia visiva e concreta degli anni ’60 e ’70, dando spazio – in particolare – a un gruppo di artiste che erano state riunite da Mirella Bentivoglio in occasione della mostraMaterializzazione del Linguaggio, realizzata in occasione della Biennale di Venezia del 1978, che aveva aperto prospettive inedite e dato spazio alla visione femminile del linguaggio e alla traduzione del linguaggio in forme visive.

La mostra prevede un ampio programma di iniziative, di offerte didattiche, visite guidate e incontri, tra cui un artist talk di Francesca Grilli, un concerto di Alessandro Bosetti, in collaborazione con Ensemble Conductus, e una performance di Kinkaleri.
Il percorso espositivo è completato da due opere di arte pubblica realizzate da Lawrence Weiner e Heinz Gappmayr presso l’ospedale di Merano.
È attesa per dicembre 2021 la pubblicazione di un volume edito da Mousse Publishing con una raccolta di testi inerenti alle opere in mostra.
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 The poetry of Translation

THE POETRY OF TRANSLATION è la prima mostra curata a Kunst Meran Merano Arte da Judith Waldmann, la nuova curatrice responsabile delle mostre di arte contemporanea dal dicembre del 2020. Prima di assumere questo incarico in Alto Adige, Judith Waldmann ha lavorato come vicedirettore alla Adrian Piper Research Archive Foundation Berlin e come curatrice indipendente, collaborando con istituzioni come la Kasseler Kunstverein e le OGR di Torino.
In collaborazione con: Ensemble Conductus, Art Verona Level 0 (The Gallery Apart) e ÓPLA – Archivio del libro d’artista per bambini.
A cura di: Judith Waldmann

Artisti: Amelia Etlinger, Anna Esposito, Annika Kahrs, Anri Sala, Augusto De Campos, Babi Badalov, Ben Vautier, Carla Accardi, Cerith Wyn Evans, Christine Sun Kim & Thomas Mader, Elisabetta Gut, Ettore Favini, Franco Marini, Franz Pichler, Freundeskreis, Jorel Heid & Alexandra Griess, Heinz Gappmayr, Irma Blank, Johann Georg Hettinger, Jorinde Voigt, Kader Attia, Katja Aufleger, Ketty La Rocca, Kinkaleri, Lawrence Abu Hamdan, Lawrence Weiner, Leander Schwazer, Lena Iglisonis, Lenora De Barros, Lucia Marcucci, Maria Stockner, Marilla Battilana, Michele Galluzzo & Franziska Weitgruber, Mirella Bentivoglio, Otto Neurath, Siggi Hofer, Slavs and Tatars, Tomaso Binga.