“NAPOLEONE. NEL NOME DELL’ARTE”: il docu-film al Cinema

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Napoleone
Foto Napoleone at the Great_St. Bernard_-Jacques-Louis_David_-_Google Cultural Institute Österreichische Galerie Belvedere OK

IL PREMIO OSCAR® JEREMY IRONS 

presenta 

“NAPOLEONE. NEL NOME DELL’ARTE” 

L’EVENTO AL CINEMA 

Solo l’8, 9, 10 novembre nelle sale italiane  

 l’esclusivo docu-film a duecento anni  

dalla morte del Bonaparte 

Con la colonna sonora originale di Remo Anzovino  e l’esecuzione, per la prima volta da allora, del brano originale composto per la cerimonia di incoronazione di Napoleone, recentemente riscoperto nell’archivio del Conservatorio di Milano 

NAPOLEONE. NEL NOME DELL’ARTE

Durante “l’angosciosa deriva di Sant’Elena”, prima della morte, Napoleone pensava – leggiamo nelle memorie – che i posteri lo avrebbero ammirato non solo per le battaglie, ma per avere portato al popolo cultura e bellezza, creando la scuola pubblica e l’idea moderna di museo universale. È a partire da questo aspetto della sua esistenza che nasce NAPOLEONE. NEL NOME DELL’ARTE, un documentario con la guida eccezionale del Premio Oscar®  Jeremy Irons, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in partnership conIntesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia e in arrivo nelle sale italiane solo l’8, 9, 10 novembre. Su soggetto di Didi Gnocchi, che firma la sceneggiatura con Matteo Moneta, NAPOLEONE. NEL NOME DELL’ARTE è diretto da Giovanni Piscaglia e propone la colonna sonora originale del compositore e pianista Remo Anzovino.

Tra Gloria e Potere

Scrittore mancato, lettore compulsivo, ammiratore dell’arte e della sua forza di comunicazione, Napoleone fu spinto alle sue imprese dalla brama di potere, ma anche dal bisogno di conoscenza e dall’ambizione di associare la sua immagine alle grandi civiltà del passato. Durante le campagne militari, promosse ricerche, colossali furti di opere e scavi archeologici, soprattutto in Italia e in Egitto. Mente infaticabile, memoria prodigiosa, appassionato di ogni disciplina, Napoleone (1769-1821) trasformò il suo naturale senso di superiorità in istinto paterno: i cittadini dell’Impero erano per lui figli da educare, con i dipinti, le sculture, la musica, il teatro.

Napoleone
Foto Napoleone Iron-Crown-of-Lombardy-Occult-History-of-the-Third-Reich-Peter-Crawford-edit

L’incoronazione

Punto di partenza del film è l’incoronazione di Napoleone a re d’Italia nel Duomo di Milano il 26 maggio 1805: un momento che sottolinea lo stringente legame col mondo greco-romano, con quello rinascimentale e persino con l’eredità longobarda, rappresentata dalla Corona Ferrea che Napoleone volle indossare al culmine della cerimonia. Inoltre, per la prima volta da allora, è stato fatto trascrivere, orchestrare ed eseguire in Duomo il Te Deum di Francesco Pollini. Nel film lo vediamo eseguito in prova generale presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale e poi nella cattedrale di Milano.

Foto Napoleone_Ingres,_Napoleone_I_sul_trono_imperiale_(1806)

La prima capitale del regno d’Italia

Milano, scelta come prima capitale del regno d’Italia, città di forti simpatie napoleoniche, è luogo fondamentale del film. Dalla Biblioteca Nazionale Braidense – con il manoscritto autografo de Il cinque maggio di Manzoni e i volumi della Description de l’Egypte – allaPinacoteca di Brera, uno dei fulcri della narrazione. Se infatti, a partire dalla campagna d’Italia, la penisola fu oggetto di meticolose spoliazioni di opere d’arte, è vero che con Brera venne fondato il primo “museo universale” italiano, un “piccolo Louvre” dove converge il meglio della produzione italiana.

Da Milano a Roma

Se Milano fu centro di ricezione e smistamento di opere, Roma fu certamente luogo privilegiato di “estrazione”, nonché portale attraverso cui riconnettersi ai miti di Alessandro Magno, Augusto e Adriano. Dal Museo Pio Clementino e da Musei Capitolini, il film racconta l’odissea delle opere partite per Parigi e tornate a casa, in silenzio, di notte, nel 1816, grazie all’impegno di Canova. Si tratta di alcune delle opere più importanti della tradizione occidentale: l’Apollo del Belvedere, il Laocoonte, il Galata morente e anche il Bruto capitolino, divenuto a Parigi icona di libertà repubblicana e lotta tirannicida e portato in trionfo nei cortei che celebravano la morte di Robespierre.

Dal Louvre all’Isola d’Elba

Nelle sale del Louvre possiamo approfondire i criteri scientifici ed enciclopedici con cui era organizzata l’esposizione delle opere e ammirare l’incoronazione di Napoleone e Giuseppina di Beauharnais il 2 dicembre 1804, in Notre-Dame, opera monumentale di Jacques-Louis David. Una parentesi toscana conduce poi lo spettatore a San Miniato, luogo d’origine dei Bonaparte, e all’Isola d’Elba, dove i libri che l’Imperatore portò con sé nell’esilio permettono di parlare del suo amore ossessivo per la lettura, della sua memoria eccezionale.

Foto Napoleone_Pinacoteca di Brera

Gli interventi nel documento-film

Per comprendere appieno la figura del Bonaparte, il film raccoglie gli interventi di: Luigi Mascilli Migliorini, Storico, Università di Napoli e Direttore della rivista italiana di studi napoleonici; Salvatore Settis, Archeologo, storico dell’arte e Presidente del Consiglio Scientifico del Louvre; James Bradburne, Direttore Pinacoteca di Brera; Ilaria Sgarbozza, Storica dell’arte; Ernesto Ferrero, Scrittore, autore del romanzo “N”, premio Strega 2000; Cynthia Saltzman, Storica dell’arte e scrittrice; Jean-Luc Martinez, Presidente-Direttore Museo del Louvre; Assem El-Dessouki, e molti altri.

Foto Napoleone_Jeremy Irons_Braidense © Francesco Prandoni_522

Nexo Digital

La colonna sonora del film uscirà in tutto il mondo venerdì 5 novembre 2021 per Sony Classical e segna la settima collaborazione di Remo Anzovino con il progetto Nexo Soundtracks di Nexo Digital. Per l’autunno 2021 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.  La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.