Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926) è stato un pittore francese, considerato uno dei massimi esponenti dell’impressionismo francese. Quando guardiamo – ed ammiriamo – i suoi dipinti, ci immergiamo in una dimensione dove ritroviamo il trionfo della pittura en plein air, delle ninfee, della tavolozza dei colori, dei giochi di luce e di ombre. Per omaggiare questo straordinario artista, vi proponiamo alcune sue riflessioni (e alcune dei suoi amici e ammiratori) unitamente alle immagini di alcune delle sue opere più belle.

Claude Monet, Signora in giardino a Sainte-Adresse (1867); olio su tela, 82,3× 101,5 cm, museo dell'Ermitage, San Pietroburgo
Claude Monet, Signora in giardino a Sainte-Adresse (1867); olio su tela, 82,3× 101,5 cm, museo dell’Ermitage, San Pietroburgo

“Il giardinaggio è un’attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l’essere diventato un pittore”. C. Monet

Il giardino dell'artista a Giverny è un dipinto a olio su tela (81 x 92 cm) realizzato nel 1900 dal pittore francese Claude Monet. È conservato nel Musée d'Orsay di Parigi.
Il giardino dell’artista a Giverny , olio su tela (81 x 92 cm) realizzato nel 1900. È conservato nel Musée d’Orsay di Parigi.

«È a Giverny che bisogna avere visto Claude Monet per potere dire di conoscere lui, il suo carattere, il suo amore per la vita, la sua intima natura […] Colui che ha concepito e realizzato questo piccolo universo al tempo stesso familiare e magnifico è un grande artista» Gustave Geoffroy

Claude Monet, Impressione, levar del sole (1872); olio su tela, 48×63 cm, Musée Marmottan Monet, Parigi
Claude Monet, Impressione, levar del sole (1872); olio su tela, 48×63 cm, Musée Marmottan Monet, Parigi

“Mi ci è voluto molto tempo per capire le mie ninfee. Le avevo piantate per il gusto di piantarle, e le ho coltivate senza pensare di ritrarle… Non si assorbe un paesaggio in un solo giorno… E poi, all’improvviso, ho avuto la rivelazione dalle fate del mio stagno. Ho preso la mia tavolozza. Da allora, non ho avuto altri modelli”. C. Monet

Claude Monet, Donna con il parasole, madame Monet con il figlio (1875); olio su tela, 100×81 cm, National Gallery of Art, Washington D.C.
Claude Monet, Donna con il parasole, madame Monet con il figlio (1875); olio su tela, 100×81 cm, National Gallery of Art, Washington D.C.

Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. Insomma, a forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente. C. Monet

“Lavoro tutto il giorno a queste tele, me le passano una dopo l’altra. Nell’atmosfera riappare un colore che avevo scoperto ieri e abbozzato su una delle tele. Immediatamente il dipinto mi viene dato e cerco il più rapidamente possibile di fissare in modo definitivo la visione, ma di solito essa scompare rapidamente per lasciare il suo posto a un altro colore già registrato qualche giorno prima in un altro studio, che mi viene subito posto innanzi; e si continua così tutto il giorno”. C. Monet

Claude Monet Le bassin aux nymphéas, harmonie verte en 1899 huile sur toile H. 89,5 ; L. 92,5 cm. @ avec cadre H. 100 ; L. 103,5 cm musée d’Orsay, Paris, France ©photo musée d’Orsay : rmn

“Ho avuto il solo merito di aver dipinto direttamente di fronte alla natura, cercando di rendere le mie impressioni davanti agli effetti più fuggevoli, e sono desolato di essere stato la causa del nome dato a un gruppo, la maggior parte del quale non aveva nulla di impressionista.” C. Monet

Claude Monet (1840-1926), Autumn Effect at Argenteuil, 1873, @The Samuel Courtauld Trust, The Courtauld Gallery, London.
Claude Monet (1840-1926), Autumn Effect at Argenteuil, 1873, @The Samuel Courtauld Trust, The Courtauld Gallery, London.

“Il mio giardino è il mio capolavoro più bello.” C. Monet

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