Gli Artisti nei loro giardini: 3 opere d’Arte nel verde

Oggi vi proponiamo una passeggiata nel verde, alla scoperta di 3 giardini d’artista. A spasso con Kandinsky, Monet e Liebermann.

I giardini privati

Il giardino privato è sempre stato un tema importante nel mondo dell’Arte: da simbolo di ritorno alla primordiale bellezza dell’Eden, a luogo segreto e mistico – specchio di un’interiorità di congiungimento con la Natura.

Se la foresta o il bosco rimandano all’archetipo della grande forza della Natura declinata nelle sue sfaccettature (dalla selva oscura di Dante, al romantico mondo primordiale), il giardino invece volta nella direzione di una ricerca più intima dell’uomo con se stesso. Un giardino richiede cura, amore e dedizione. E in questo spazio raccolto è l’uomo che crea, che semina – e l’osservazione di questo “luogo di natura” diventa una contemplazione di un’opera d’arte viva – che appaga, che tende verso la vita.

E a questi spazi – in questi giardini – molti artisti hanno dedicato il loro tempo, il loro amore e non per ultimo la loro arte – dipingendo circondati nel verde – provando nuove tecniche o semplicemente creando arte immersi in un contesto intimo, sereno. Fino al XV secolo i giardini che ritroviamo nei dipinti erano prettamente immaginari. Dal Rinascimento il giardino acquisisce un ruolo importante – grazie anche alla sua nuova valenza nobiliare – fino ad arrivare ad essere lo specchio della magnificenza  (si pensi ai giardini di Versailles) – con una cura maniacale dei dettagli. Dall’Ottocento assistiamo ad un grande ridimensionamento: dalla sontuosità si passa ad una valenza intima, domestica.

Il giardino di Kandinsky a Murnau

Kandinsky in Murnau – 1910 – @https://www.wassilykandinsky.net

Wassily Kandinsky, Murnau The Garden II, 1910. Oil on cardboard. 67 x 51 cm. Merzbacher Kunststiftung. Photo © Merzbacher Kunststiftung.

Presso la “Russenhaus” (casa russa), a Murnau, un piccolo paese a sud di Monaco  – il pittore russo Wassily Kandinsky (1866-1944) trascorse i mesi estivi con la sua compagna Gabriele Münter dal 1909 al 1914. La natura faceva da cornice all’arte – in piena evoluzione – del grande Maestro astrattista – che qui invitò grandi nomi come Franz Marc, August Macke, Alexej Jawlensky, Marianne von Werefkin, e il famoso compositore Arnold Schönberg. Durante il cosiddetto “periodo di Murnau ” le opere di Kandinsky sono caratterizzate da uno stile espressionista di grande intensità che verrà poi abbandonato verso una direzione di pittura astratta. E in questo spazio verde, intimo, vediamo – anche attraverso testimonianze fotografiche – come ci sia un ritorno alla natura, al lavoro della terra -.

Il giardino di Monet a Giverny

Claude Monet à Giverny, vers1920 – autore anonimo – Document Sirot-Angel, Paris
Claude Monet Le bassin aux nymphéas, harmonie verte en 1899 huile sur toile H. 89,5 ; L. 92,5 cm. @ avec cadre H. 100 ; L. 103,5 cm musée d’Orsay, Paris, France ©photo musée d’Orsay : rmn

Il rapporto di Monet con la natura è indubbiamente viscerale. Appassionato ed esperto orticoltore, Monet visse a Giverny dal 1890 fino alla sua morte nel 1926 (aveva 90 anni). Monet si alzava presto e andava nel suo giardino – sotto il sole o sotto la pioggia – alla ricerca di nuove prospettive, colori, riflessi, forme in continua evoluzione nel suo giardino. Noi spettatori rimaniamo ancora oggi incantati davanti alle opere di Monet, ci perdiamo tra i suoi colori e i suoi fiori.

Il Giardino di Max Liebermann a Wannsee

@ Max- Lebermann Geselischaft
Max Liebermann,
Flower Terrace in the Garden, Wannsee, 1915.
Oil on canvas. 60 x 89.5 cm. Die Lübecker Museen. Museum Benhaus Drägerhaus. Photo © Die Lübecker Museen. Museum Behnhaus Drägerhaus. Exhibition co-organised by the Royal Academy of Arts and the Cleveland Museum of Art.

Dalla Francia alla Germania. L’artista berlinese deve molto alla natura. La sua passione per il verde si vede in tanti dipinti, in particolare molti suoi quadri ritraggono (o sono ambientati) nel suo amato giardino posto sulle rive del lago Wannsee a Berlino. Nel 1909 Max Liebermann ingaggiò l’architetto Paul Otto Baumgarten per la costruzione di una villa privata sul lago Wannsee. Ed è in questa villa e nel suo splendido giardino che la famiglia Liebermann trascorse le sue vacanze. Ed in questo giardino Liebermann realizzò oltre 200 dipinti, spesso avvalendosi della consulenza di Alfred Lichtwark, direttore della Hamburger Kunsthalle. La villa è stata aperta al pubblico dal 30 aprile 2006.

Rebecca Pedrazzi
Rebecca Pedrazzi
Classe 1982, laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano con la tesi “Il Mercato dell’Arte nel decennio 1998-2008”. Dopo la laurea viaggia in Europa e si trasferisce a Londra. Rientrata a Milano, la sua città natale, lavora come Art-Advisor e commerciale nel settore Luxory. Ha collaborato con diverse testate, online e cartacee, con articoli di approfondimento sull’arte. Dopo aver conseguito il patentino da giornalista pubblicista, fonda nel 2017 NotiziArte, website di notizie d’arte e cultura. É autrice del libro "Futuri possibili. Scenari d'arte e Intelligenza Artificiale" edito con Jaca Book nel 2021.