Il restauro della Cappella del Martirio di sant’Eusebio del Sacro Monte di Crea

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Sacro Monte di Crea

Dopo lunghi interventi di restauro, durati 41 anni, la Cappella del Martirio di sant’Eusebio del Sacro Monte di Crea riapre le sue porte al pubblico. La cerimonia di apertura è stata solenne ed è avvenuta questo 27 ottobre, alla Presenza del Vescovo di Casale Monsignor Gianni Sacchi.

Il grande restauro della Cappella del Martirio di sant’Eusebio del Sacro Monte di Crea

Quello del Sacro Monte di Crea è stato sicuramente un restauro lungo e impegnativo: molti sono stati infatti i problemi che si sono dovuti affrontare: dal drenaggio per l’umidità al restauro degli affreschi. Inoltre, proprio l’ubicazione – così esposta a smottamenti e frane – ha fatto si che parte delle risorse destinate al restauro, hanno dovuto essere usate per ripristinare il consolidamento del pendio colpito da una frana. Questo sicuramente non ha accelerato i tempi di restauro.

Il Direttore dell’Ente Sacri Monti, Elena De Filippis ha commentato: “Il recupero della Cappella è il risultato di una sequenza di interventi. Dopo l’atto vandalico del 1977, si è cominciato con il porre in sicurezza i frammenti superstiti, quindi con il ripristino della porta di ingresso, azioni non differibili. Agli inizi degli anni ’80 si è proceduto al drenaggio esterno, alle riparazioni alle finestre, interventi volti a far fronte a problematiche legate a risalita di umidità e conseguenti danni sugli affreschi. Solo nel 2005 si è potuto procedere allo smontaggio parziale e ad affidare ciò che rimaneva delle statue al laboratorio di restauro di Gian Luigi Nicola. Nel 2007 si è effettuato lo svuotamento del pavimento che sembrava cedere ed assestarsi in diversi punti e alla costruzione di una soletta aerata per migliorare la salubrità della cappella danneggiata dalla umidità ascendente
Tra il 2008 e i 2009, una importante frana ha interessato il versante sovrastante la Cappella ed ha assorbito ampia parte delle risorse finanziarie del Parco destinate al restauro di pitture e statue per ridestinarle al consolidamento del pendio a monte della Cappella. In parallelo si è avviato il restauro degli affreschi, concluso nel 2012. E’ del 2014 il restauro delle statue e la loro ricollocazione in loco. E’ cronaca degli scorsi mesi il rifacimento del tetto e il restauro dell’intonaco esterno, dei serramenti, delle parti in pietra e della porta, intervento reso possibile anche da un finanziamento di 32.000 euro della Fondazione della Cassa di risparmio di Torino”.

Perché un così lungo restauro?

“Pur tenendo conto dei tempi lunghi, fisiologici nel nostro Paese”, commenta Renata Lodari, Presidente dell’Ente Sacri Monti del Piemonte – “41 anni paiono davvero infiniti. Eppure 4 decenni trovano una giustificazione nella complessità di questo intervento. Al di là dei danni causati dai secoli e di quelli dovuti all’abbandono che l’intero Sacro Monte visse dopo le Soppressioni Napoleoniche, sulla Cappella di Sant’Eusebio sembra essersi abbattuto un insieme pesantissimo di avversità. Ambientali, per smottamenti e frane, ma anche e sopratutto danni dovuti alla stupidità umana. Nel ’77, forse in un insensato gioco iconoclasta, le meravigliose statue, capolavoro dell’artista fiammingo Juan de Wespin detto “il Tabacchetti”, furono frantumate in infiniti pezzi. Un disastro rimasto senza colpevoli acclarati e un insulto immotivato alla pietà religiosa e all’arte”.

La storia della Cappella

Nel 1589, Costantino Massino, priore dei padri Lateranensi, propose di costruire delle cappelle per ampliare il culto per la Madonna di Crea, sul modello del Sacro Monte di Varallo. Fu così costruita la prima cappella del Sacro Monte di Crea, dedicata a Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli che nel IV secolo si sarebbe rifugiato sulle colline di Crea, portando con sé una statua lignea (oggi conservata nel Santuario). Questa cappella, essendo appunto la prima, costituiva la prima tappa del percorso. Per questo motivo il piano inferiore era – in origine – un porticato destinato alla sosta, ad accogli i pellegrini in arrivo. E proprio per questa prima cappella furono commissionate le incredibili sculture di Juan de Wespin e gli affreschi attribuiti a Giorgio Alberini che rappresentano la lapidazione di Sant’Eusebio.