“Metaphysics of Uploading”: filosofi di fama mondiale discutono sul futuro della mente umana
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La metafisica del caricamento: filosofi di fama mondiale discutono sul futuro della mente umana

Dal 27 luglio al 2 agosto, il Centro Studi sulla Coscienza (CCS) ha ospitato a Palermo la Summer Philosophical School “Metaphysics of Uploading”. Filosofi e pensatori di fama mondiale si sono riuniti all’Archivio di Stato del capoluogo siculo per dibattere sulla possibilità di caricare la mente umana su un sistema informatico. La Summer School of Philosophy è un programma internazionale di lezioni e seminari intensivi tenuti da esperti del settore, che si tiene ogni due anni dal 2014 ed è organizzato dal Center for Consciousness Studies (CCS). L’Ente, fondato dal Dottore in filosofia Dr. Dmitry Volkov, si concentra sullo studio e lo sviluppo della filosofia analitica. Per la prima volta la Summer School si è svolta in Italia, ha fatto il suo debutto nello stivale dopo essersi tenuta in precedenza in Lettonia e Malta. Questa edizione ha visto la partecipazione di due docenti di spicco: il Dottor Pietro Perconti, docente di Filosofia e Teoria dei linguaggi all’Università di Messina e autore de “Il futuro della mente artificiale” e il Dottor. Eric Olson, professore di filosofia all’Università di Sheffield, uno dei filosofi più citati specializzato in metafisica e filosofia della mente.

L’incontro tra Filosofi

La discussione ruotava attorno al potenziale dei sistemi computazionali artificiali di possedere caratteristiche che gli esseri umani considerano caratteristiche essenziali: coscienza, pensiero e personalità. Se lo fanno, in che modo ciò influirà sulla nostra comprensione dell’esistenza? E abbiamo motivo di guardare al futuro tecnologico con ottimismo? Transumanisti e tecno-ottimisti sostengono appassionatamente che caricare la personalità umana su un computer potrebbe portare all’immortalità e all’onnipotenza. Tuttavia, i più scettici esprimono legittimi dubbi sulla possibilità di creare un computer pensante e trasferire esseri umani su macchine. Il professor Eric Olson ha presentato argomenti da una prospettiva metafisica, affermando che gli esseri umani sono, in sostanza, animali umani – esseri materiali che non possono essere caricati su un computer. Ha sostenuto che: “È impossibile caricare una cosa materiale su un computer, così come è impossibile inviare per e-mail un mattone o un albero. Nella migliore delle ipotesi, in un lontano futuro, potremmo essere in grado di creare copie psicologiche elettroniche di noi stessi. Ma loro non saranno noi”.

Al contrario, il professor Pietro Perconti, il secondo dirigente della Scuola, ritiene che ci siano ragionevoli motivi per un ottimismo tecnologico in materia. Tuttavia, solleva la questione nel contesto sociale: dovremmo avere paura dell’IA? Ci soggiogherà o lavoreremo insieme? Così afferma: “Se i robot si comportano come gli umani, dovremmo trattarli come se fossero personalità. Se un modello linguistico di grandi dimensioni può impegnarsi in conversazioni sicure, perché non considerare che la macchina comprende il linguaggio? I robot killer, i robot sessuali e le auto a guida autonoma sono già una realtà e dobbiamo sviluppare una posizione eticamente equilibrata nei loro confronti”. La diversità di prospettive nei confronti della metafisica del caricamento ha provocato discussioni molto interessanti tra i partecipanti e li ha lasciati con l’impegno di esplorare ulteriormente la ricerca sulla coscienza.

Dmitry Volkov ha commentato: “Sono molto contento che abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare le opinioni di due filosofi forti, ma molto diversi. Eric Olson ha presentato argomenti a favore della tesi secondo cui le persone sono animali. Le sue argomentazioni si basano su premesse ovvie, ma portano a conclusioni molto controintuitive. Pietro Perconti, invece, si è basato su nuovi risultati della scienza cognitiva, ma ne ha tratto una posizione che concilia molti paradossi filosofici. Dopo le discussioni non resta che lavorare ancora molto su questo argomento, e forse scrivere un libro”.

GAIA Art Project: The Renowned Philosophers Were Uploaded on Digital Simulation

I famosi artisti Sharon Bloom e Yaroslav Kravtsov, in esclusiva per la Summer School, hanno creato un progetto artistico innovativo intitolato GAIA. L’opera combina le moderne tecnologie di intelligenza e di arte digitale per esplorare le possibilità del trasferimento della coscienza. Per l’evento lo sviluppatore Artem Konevskikh ha creato un ecosistema di più modelli GPT e un’interfaccia web per interagire con essi, che ha portato a una simulazione digitale all’interno dell’universo GAIA. I partecipanti della scuola hanno caricato i loro avatar digitali nella simulazione e hanno osservato come gli stessi interagivano all’interno di contesti sociali differenti. Sono stati poi esaminati tutti gli esperimenti mentali discussi durante i seminari della scuola. Nel corso del tempo GAIA ha iniziato a condurre i propri esperimenti sugli avatar filosofi. L’obiettivo degli artisti era quello di creare un ambiente in cui agenti viventi e digitali potessero interagire in modo imprevedibile. Hanno fornito ai partecipanti l’opportunità di comunicare con la simulazione e le loro controparti digitali. Sharon Bloom ha così commentato: “Abbiamo fatto un esperimento artistico assolutamente incredibile. Questa performance è un equilibrio tra precisione meccanica e incertezza. Coinvolge non solo le persone, ma anche gli agenti di intelligenza artificiale. Durante l’esperimento sono rimasta sorpresa dalle azioni completamente imprevedibili della simulazione AI GAIA, che si è rivelata di natura molto capricciosa. Mi è piaciuto anche come si sono sviluppate le connessioni sociali tra gli avatar. Anton Kuznetsov ha guidato la rivolta degli avatar. Sono sicura che presto questo progetto sarà presentato al grande pubblico in uno dei principali spazi d’arte”.

Il risultato finale di GAIA è stata la creazione di una potente opera d’arte, che è stata visualizzata con le moderne reti neurali al culmine dell’evento finale della scuola, il 2 Agosto. Il progetto ha offerto uno sguardo al futuro in cui il trasferimento della coscienza diventa una realtà. Durante i dibattiti filosofici le opinioni dei partecipanti erano notevolmente divise. Il professor Eric Olson ha presentato argomenti da una prospettiva metafisica, affermando che gli esseri umani sono, in sostanza, animali umani – esseri materiali che non possono essere caricati su un computer. Al contrario, il professor Pietro Perconti, il secondo dirigente della Scuola, ritiene che abbiano ragionevoli motivi per un ottimismo tecnologico. Tuttavia è stata sollevata la questione nel contesto sociale: Dovremmo avere paura dell’IA? Ci soggiogherà o lavoreremo insieme? La diversità di prospettive nei confronti della metafisica del caricamento ha provocato discussioni arricchenti tra i partecipanti e li ha lasciati con l’impegno di esplorare ulteriormente la ricerca sulla coscienza.