La Biennale di Venezia: Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

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Liz Collins (New York, United States, 1968 - Lives in New York) Rainbow Mountains Weather (2024) Woven textile (yarns: linen, mohair, monofilament, nylon, polyester, wool) Tbc Photo by Joe Kramm / Courtesy of the Artist
Liz Collins (New York, United States, 1968 - Lives in New York) Rainbow Mountains Weather (2024) Woven textile (yarns: linen, mohair, monofilament, nylon, polyester, wool) Tbc Photo by Joe Kramm / Courtesy of the Artist

La Biennale di Venezia
60. Esposizione Internazionale d’Arte

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

Venezia (Giardini e Arsenale) 20 aprile – 24 novembre 2024

Sarà aperta al pubblico da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024, ai Giardini e all’Arsenale, la 60° Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa e prodotta dalla Biennale di Venezia.

Dichiarazione di Adriano Pedrosa, Curatore – Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

Il titolo della 60. Esposizione Internazionale d’Arte è tratto da una serie di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo. Le opere consistono in sculture al neon di diversi colori che riportano in un numero crescente di lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta ripresa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni 2000 combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia. La serie di sculture al neon di Claire Fontaine – esposte in una nuova installazione in grande scala alle Gaggiandre, in Arsenale – comprende al momento più di cinquanta lingue – occidentali e no, tra cui diversi idiomi indigeni, alcuni dei quali di fatto estinti.

Yinka Shonibare (London, England, 1962 - Lives in London) Refugee Austronaut II (2016) Fibreglass mannequin, Dutch wax printed cotton textile, net, possessions, astronaut helmet, moon boots and steel baseplate 210 x 90 x 103 cm Courtesy the Artist and James Cohan Gallery, New York / Photo Stephen White & Co. / © Yinka Shonibare CBE
Yinka Shonibare (London, England, 1962 – Lives in London)
Refugee Austronaut II (2016)
Fibreglass mannequin, Dutch wax printed cotton textile, net, possessions, astronaut helmet, moon boots and steel baseplate
210 x 90 x 103 cm
Courtesy the Artist and James Cohan Gallery, New York / Photo Stephen White & Co. / © Yinka Shonibare CBE

Padiglione Italia

Si intitola Due qui / To Hear il progetto espositivo per il Padiglione Italia alla 60. Esposizione Internazionale di Arte – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. A cura di Luca Cerizza (con l’assistenza di Francesca Verga), il progetto ha il suo nucleo centrale in una grande installazione sonora e ambientale dell’artista Massimo Bartolini, che torna alla Biennale dopo la partecipazione al Padiglione Italia alla Biennale Arte 2013. In un’attenta relazione con il contesto espositivo, Due qui / To Hear propone un itinerario attraverso tutti gli spazi del Padiglione Italia, incluso il giardino di pertinenza, in cui l’alternarsi di vuoti e pieni, di movimenti e soste, conduce a incontri inaspettati con opere e installazioni di natura sonora e performativa.

Partendo dalla traduzione apparentemente sbagliata, “Two here” (due qui) e “To hear” (sentire/udire), il titolo del progetto suggerisce già come l’ascoltare, il “tendere l’orecchio”, sia una forma di azione verso l’altro. Incontro e ascolto, relazione e suono sono, d’altronde, elementi indissolubili nella pratica ultratrentennale di Bartolini. In Due qui / To Hear il paradigma acustico va letto, quindi, sia come esperienza fisica che come metafora e invito all’attenzione, all’apertura verso l’altro.

Il progetto per il Padiglione Italia dialoga in questo senso con il tema della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia Stranieri Ovunque / Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa, proponendo un’ulteriore declinazione per la quale il non essere straniero deve iniziare con il non essere stranieri a se stessi. “Ascoltare se stessi” è dunque cruciale per comprendere la posizione dell’individuo nel mondo e nella serie di relazioni che stabilisce all’interno della società. […]

Dana Awartani (Jeddah, Saudi Arabia, 1987 - Lives in Jeddah) Come, let me heal your wounds. Let me mend your broken bones, as we stand here mourning (2019) Darning on medicinally dyed silk 630 cm x 720 cm x 300 cm Image courtesy of the Artist and Athr Gallery / Photo by Anna Shtraus / © Dana Awartani
Dana Awartani (Jeddah, Saudi Arabia, 1987 – Lives in Jeddah)
Come, let me heal your wounds. Let me mend your broken bones, as we stand here mourning (2019)
Darning on medicinally dyed silk
630 cm x 720 cm x 300 cm
Image courtesy of the Artist and Athr Gallery / Photo by Anna Shtraus / © Dana Awartani

Estratto dalla Dichiarazione di Pietrangelo Buttafuoco, Presidente La Biennale di Venezia

La 60esima edizione della Biennale Arte è già tutta nel suo titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. Due parole potenti e “scandalose” che spalancano scenari attuali e universi possibili, al cui orizzonte si compone la linea di pensiero curatoriale, nitida nel colpo d’occhio della distanza, vibrante di contrasti complessi se osservata più da vicino. Adriano Pedrosa firma per La Biennale una Esposizione che riflette la sua personale attitudine di studio e ricerca su cui non pesa il pregiudizio del già conosciuto. Dove la vertigine dell’ignoto è parte integrante del processo fruitivo, e lo sperdimento si fa levaefficace per individuare nuovi punti cardinali. […]

sostenibilità ambientale

Dal 2021 La Biennale ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo principi consolidati e riconosciuti di sostenibilità ambientale. Anche per il 2024 l’obiettivo è quello di ottenere la certificazione della “neutralità carbonica”, conseguita nel 2023 per tutte le attività programmate dalla Biennale: la 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, i Festival di Teatro, Musica e Danza e, in particolare, la 18. Mostra Internazionale di Architettura, che è stata la prima grande Mostra di questa disciplina a sperimentare sul campo un percorso tangibile per il raggiungimento della neutralità carbonica, riflettendo essa stessa sui temi di decolonizzazione e decarbonizzazione.

Erica Rutherford (Edinburg, United Kingdom, 1923 – 2008, Charlottetown, Canada) Self-Portrait with Red Boots (1974) Acrylic on canvas 137.2 x 132.1 cm © The Estate of Erica Rutherford / Courtesy of the Collection of Beth Rudin DeWoody
Erica Rutherford (Edinburg, United Kingdom, 1923 – 2008, Charlottetown, Canada)
Self-Portrait with Red Boots (1974)
Acrylic on canvas
137.2 x 132.1 cm
© The Estate of Erica Rutherford / Courtesy of the Collection of Beth Rudin DeWoody

La Biennale di Venezia e le Partecipazioni Nazional

La Mostra sarà affiancata da 87 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica Democratica di Timor Leste e Repubblica Unita della Tanzania. Repubblica di Panama e Senegal partecipano per la prima volta con un proprio padiglione.

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è a cura di Luca Cerizza, con il progetto Due qui / To hear dell’artista Massimo Bartolini, che include contributi appositamente ideati da musiciste/i e da scrittrici/scrittori.

Il Padiglione della Santa Sede, promosso dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, Cardinale José Tolentino de Mendonça, avrà luogo quest’anno nella Casa di reclusione femminile di Venezia alla Giudecca. La mostra ha come titolo Con i miei occhi ed è a cura di Chiara Parisi e Bruno Racine.

Il Comune di Venezia partecipa con un proprio Padiglione, il Padiglione Venezia, ai Giardini di Sant’Elena.

EDUCATIONAL

La Biennale di Venezia, nel corso dell’ultimo decennio, ha dato crescente importanza all’attività formativa, sviluppando un forte impegno nelle attività cosiddette “Educational” verso il pubblico delle Mostre, le università, i giovani e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Con le due ultime grandi Mostre – la Biennale Arte 2022 e la Biennale Architettura 2023 – sono stati complessivamente 130.298 i soggetti coinvolti, di cui 71.525 i giovani partecipanti alle attività Educational. Anche per il 2024 è prevista una vasta offerta che si rivolge a singoli e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università. Tutte le iniziative puntano sul coinvolgimento attivo dei partecipanti, sono condotte da operatori selezionati e formati dalla Biennale e si suddividono in Percorsi Guidati e Attività di Laboratorio. (Scheda allegata)

Claudia Andujar (Neuchatel, Swisstzerland, 1931 - Lives in São Paulo, Brazil) Yanomami - da série A casa (1974) Gelatin and silver analog enlargement on Ilford Multigrade Classic fibre based matte paper, with selenium toning 40 x 60 cm © Claudia Andujar / Courtesy Galeria Vermelho
Claudia Andujar (Neuchatel, Swisstzerland, 1931 – Lives in São Paulo, Brazil)
Yanomami – da série A casa (1974)
Gelatin and silver analog enlargement on Ilford Multigrade Classic fibre based matte paper, with selenium toning
40 x 60 cm
© Claudia Andujar / Courtesy Galeria Vermelho

L’OFFERTA EDITORIALE E IL PROGETTO GRAFICO

Il catalogo ufficiale, dal titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, è composto di due volumi. Il Volume I è dedicato alla Mostra Internazionale a cura di Adriano Pedrosa. Nelle prime pagine alle due brevi introduzioni del Presidente Pietrangelo Buttafuoco e del Presidente Roberto Cicutto, segue un’intervista ad Adriano Pedrosa di Julieta Gonzàles. La prima parte del volume è dedicata ai saggi critici e alcune “Conversations”, tra cui le intervista ai Leoni d’Oro alla carriera, Anna Maria Maiolino e Nil Yalter, la seconda parte è dedicata alla presentazione degli artisti esposti divisi in due sezioni principali: Nucleo Storico e Nucleo Contemporaneo. Ogni artista è introdotto da un testo critico di approfondimento e il suo lavoro è illustrato da un apparato iconografico. Il Volume II è dedicato alle Partecipazioni Nazionali e agli Eventi Collaterali. La Guida della Mostra è studiata per accompagnare il visitatore lungo il percorso espositivo.