Quando l’olio d’oliva diventa una criptovaluta: il progetto OLEA dell’artista Solimán López

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OLEA - courtesy Solimán López

OLEA

Criptavalute, Blockchain, NFTs, ethereum sono entrati a gamba tesa anche nel mondo dell’arte. In questa nuova dimensione dell’arte che viaggia con un suo mercato definito e parallelo a quello istituzionale, troviamo progetti visionari e sicuramente innovativi che si fanno spazio portando riflessione ed innovazione. Uno di questi è OLEA: un progetto dell’artista Solimán López, che consiste nella produzione di un nuovo olio d’oliva che contiene il codice di una criptovaluta, sintetizzato nel DNA.

Dall’olio di oliva alla criptovaluta

Il progetto OLEA parte da un elemento fluido, artificiale ma derivante dalla natura, simbolo di abbondanza: è l’oro liquido, l’olio di oliva. OLEA si pone come un ecosistema ibrido: una sintesi molecolare che da vita ad un criptovaluta. “Il progetto OLEA propone uno spazio di riflessione e di avvicinamento di specie, concetti, economie, società e flussi di informazioni che convergono in un unico fluido:l’ olio d’oliva.” Il progetto nasce per coprire l’attuale domanda globale di contenuti associati all’emergente economia delle criptovalute.  Partendo dall’olio di oliva e trasformandolo in OLEA, Solimán López sta sviluppando anche una serie di NFT, sculture, audiovisivi e installazioni.

Soliman Lopez su knoworigin.io

Tra Arte e agricoltura, tra nuove tecnologie e Bioarte

Arte, criptovalute, NFT vengono declinati insieme in questo progetto che prevede una seconda fase che consiste nella sua estensione nel mercato del consumo alimentare. Il progetto rappresenta un’innovazione perchè unisce l’arte contemporanea e l’agricoltura, collegando fisicamente la criptovaluta e l’agricoltura. Si parte quindi dall’arte contemporanea, dai nuovi media e dell’applicazione delle nuove tecnologie, offrendo a collezionisti, investitori di criptovalute e agricoltori un progetto unico. Una nuova criptovaluta che rappresenta l’ultima novità in fatto di bioarte.

"Come atto di libertà e responsabilizzazione dei cittadini, OLEA opera 
dalla struttura di base della catena di montaggio del consumatore 
per inoculare nuovi concetti, aiutandoci a comprendere il potenziale della tecnologia come motore di cambiamento sociale e cittadino e dell'arte come strategia operativa per la produzione di pensiero e promozione di ideali." OLEA

Un progetto visionario

OLEA è sicuramente è un progetto visionario con alla base una tecnologia che collega biologicamente una criptovaluta con un prodotto primario della terra, in questo caso l’olio d’oliva. Nel panorama internazionale OLEA ha già ottenuto diversi importanti riconoscimenti: è stato esposto alla Ars Electronica Barcelona Garden presso Espronceda Institute, alla fiera Artissima, Torino (Italia) presso Piero Atchugarry Gallery, Hermitage Museum presso The Ethereal Aether Exhibition, Digital Art Biennial Kiev Ukrania, Sonar Plus at Cryptoroots exhibition, Subastas Durán, Madrid , Spagna, Art Army, Mito e Mito and Known Origin Platforms.

OLEA incorpora uno sguardo concettuale al settore degli NFT e delle criptovalute, collegate alla scienza e ai più recenti sistemi di archiviazione digitale basati sul codice genetico, diventando un contenuto artistico unico che parla di una delle più grandi rivoluzioni nella storia dell’umanità, l’era digitale e l’economia decentralizzata. fonte: http://www.cryptolea.org

Solimán López
courtesy © Solimán López

Solimán López

Solimán López, classe 1981 originario di Burgos, Spagna è un artista concettuale contemporaneo e storico dell’arte specializzato in arte digitale e nuove tecnologie. Ha fondato l’Harddiskmuseum nel 2015, un museo di arte contemporanea su un disco rigido che archivia più di 100 opere d’arte digitali internazionali tra cui quelle di John Sanborn, Grégory Chatonsky, Enrique Radigales, María Cañas, Jonathan Monaghan. Solimán López lavora ai suoi progetti nel dipartimento “Innovazione e sviluppo” che dirige all’interno della Escuela Superior de Arte y Tecnología (ESAT) a Valencia, in Spagna, e nel suo studio UAS a Parigi. Il suo lavoro di ricercatore di nuovi media è stato condiviso in diverse università dal Paris College of Art a Parigi, Francia all’Università Nazionale di Cordoba, Argentina; dal MediaLab Prado a Madrid a Technarte Bilbao.

OLEA e il suo Team

Il progetto OLEA è ideato dall’artista e fondatore dell’Harddiskmuseum, Solimán López, e riunisce una serie di professionisti del settore della biotecnologia e della genetica, come Javier Forment, Mónica Venegas e M Victoria Ruíz. Oltre ad esperti della Blockchain come la società Blue Room Innovation e informatici ed esperti di marketing digitale che fanno parte dell’Update Art Studio diretto e creato dall’artista per lo sviluppo dei suoi progetti. OLEA è un progetto multidisciplinare che risponde ai concetti e alle ibridazioni più attuali. Olea ha anche il supporto e la collaborazione dell’Istituto Espronceda di Barcellona e della Escuela Superior de Arte y Tecnología di Valencia, dove Solimán dirige e rappresenta il Dipartimento i+D+I, ESAT LAB.

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Rebecca Pedrazzi
Classe 1982, laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano con la tesi “Il Mercato dell’Arte nel decennio 1998-2008”. Dopo la laurea viaggia in Europa e si trasferisce a Londra. Rientrata a Milano, la sua città natale, lavora come Art-Advisor e commerciale nel settore Luxory. Ha collaborato con diverse testate, online e cartacee, con articoli di approfondimento sull’arte. Dopo aver conseguito il patentino da giornalista pubblicista, fonda nel 2017 NotiziArte, website di notizie d’arte e cultura. É autrice del libro "Futuri possibili. Scenari d'arte e Intelligenza Artificiale" edito con Jaca Book nel 2021.