La Luna nella Poesia e nell’Arte: cinque poesie e cinque dipinti dedicati alla Luna

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Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna in contemplazione della luna, 1819, olio su tela, cm 34 X 44. Berlino, Alte Nationalgalerie
Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna in contemplazione della luna, 1819, olio su tela, cm 34 X 44. Berlino, Alte Nationalgalerie

La Luna nella Poesia e nell’Arte

La luna, musa per eccellenza per poeti, scrittori ed artisti è da sempre protagonista di alcuni dei versi più belli e di grandi capolavori della Storia dell’Arte.

Per rendere omaggio alla Luna, oggi vi proponiamo cinque poesie a lei dedicate accompagnate da cinque opere realizzate da Grandi Maestri che hanno saputo rappresentare con i colori – e con stili diversi – le magiche atmosfere del nostro satellite.

Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna in contemplazione della luna, 1819, olio su tela, cm 34 X 44. Berlino, Alte Nationalgalerie
Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna in contemplazione della luna, 1819, olio su tela, cm 34 X 44. Berlino, Alte Nationalgalerie

Alla luna, Giacomo Leopardi

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile,
O mia diletta luna.

E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!

Vincent van Gogh, Notte stellata, 1889, olio su tela, cm 73,7 x 92. New York, Museum of Modern Art (MoMa)
Vincent van Gogh, Notte stellata, 1889, olio su tela, cm 73,7 x 92. New York, Museum of Modern Art (MoMa)

Tristezza della luna, Charles Baudelaire

Più pigra, questa sera, sta sognando la luna:
bellezza che su un mucchio di cuscini,
lieve e distratta, prima di dormire
accarezza il contorno dei suoi seni,

sulla serica schiena delle molli valanghe,
morente, s’abbandona a deliqui infiniti,
e volge gli occhi là dove bianche visioni
salgono nell’azzurro come fiori.

Quando su questa terra, nel suo pigro languore,
lascia che giù furtiva una lacrima fili,
un poeta adorante e al sonno ostile

nella mano raccoglie quell’umido pallore
dai riflessi iridati d’opale, e lo nasconde
lontano dagli occhi del sole, nel suo cuore.

Miró. Figure di Notte guidate da tracce fosforescenti di lumache, dalla serie Costellazioni, 1940. Tecnica: Acquerello e Gouache su Carta, 37,9 x 45,7 cm. Filadelfia, Philadelphia Museum of Art
Miró. Figure di Notte guidate da tracce fosforescenti di lumache, dalla serie Costellazioni, 1940. Tecnica: Acquerello e Gouache su Carta, 37,9 x 45,7 cm. Filadelfia, Philadelphia Museum of Art

Potessero le mie mani sfogliare la luna, Federico García Lorca

Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.

Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.

T’amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!

Donato Creti, Osservazioni Astronomiche, 1711 (Pinacoteca dei Musei Vaticani)
Donato Creti, Osservazioni Astronomiche, 1711 (Pinacoteca dei Musei Vaticani)

La luna, William Henry Davies

La tua bellezza mi perseguita anima e cuore,
Oh, bella Luna, così vicina e luminosa;
La tua bellezza mi rende come il bambino
Che grida ad alta voce per possedere la tua luce:
Il piccolo bambino che alza ogni braccio
per stringerti al petto caldo.

Anche se ci sono uccelli che cantano questa notte
Con i tuoi raggi bianchi sulle loro gole,
Lascia che il mio profondo silenzio parli per me
Più che per loro le loro note più dolci:
Chi ti adora finché la musica fallisce,
È più grande dei tuoi usignoli.

La Luna e le stelle di Alphonse Mucha
La Luna e le stelle di Alphonse Mucha

È l’ora, George Gordon Byron

È l’ora in cui s’ode tra i rami
la nota acuta dell’usignolo;
è l’ora in cui i voti degli amanti
sembrano dolci in ogni parola sussurrata
e i venti miti e le acque vicine
sono musica all’orecchio solitario.
Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore
e in cielo sono spuntate le stelle
e c’è sull’onda un azzurro più profondo
e nei cieli quella tenebra chiara,
dolcemente oscura e oscuramente pura,
che segue al declino del giorno mentre
sotto la luna il crepuscolo si perde.

La Luna nell’Arte

Se volete approfondire il tema della “Lune nell’Arte” vi proponiamo questo link:

La Luna nell’Arte. 5 dipinti al chiaro di Luna: da Turner a Magritte

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