Frida Kahlo, Il caos dentro – Milano, Fabbrica del Vapore – 10 ottobre 2020 – 28 marzo 2021

Frida Kahlo
Leo Matiz Frida Kahlo Xochilmico, Messico, 1941 Fotografia B/N © Fondazione Leo Matiz

Milano. Dal 10 ottobre, la Fabbrica del Vapore ospiterà la mostra Frida Kahlo – Il caos dentro, un percorso di visita sensoriale altamente tecnologico che porterà il visitatore ad immergersi nella vita dell’artista messicana, esplorandone il lato artistico, umano e spirituale.

L’esposizione è prodotta da Navigare con il Comune di Milano, con la preziosa collaborazione del Consolato del Messico di Milano, della Camera di Commercio Italiana in Messico, della Fondazione Leo Matiz, del Detroit Institute of Arts, del Banco del Messico, della Galleria messicana Oscar Roman e del Museo Estudio Diego Rivera y Frida Khalo.

Mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro Particolare dell’area tematica I Muralisti (proiezione dei murales di Diego Rivera “Detroit Industry”, North & South Wall, 1932-1933) DIA – Detroit Institute of Arts © NAVIGARE Srl

Frida Kahlo

Frida Kahlo è la più celebre pittrice latinoamericana del XX secolo. Nata il 6 luglio 1907 a Coyoacác, Frida – all’anagrafe Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón – è figlia della rivoluzione Messicana. La sua fu – purtroppo – una vita molto travagliata. Era infatti affetta da spina bifida, che inizialmente fu scambiata per  poliomielite. La sua condizione fisica – già compromessa – fu aggravata da un terribile incidente. Il 17 settembre 1925, all’età di 18 anni, Frida fu vittima di un incidente sull’autobus su cui si trovava per tornare a casa da scuola. Le conseguenze furono tragiche: la colonna vertebrale si spezzò in tre punti, si frantumò costole, la gamba sinistra, l’osso pelvico e altre parti. Per questo incidente subì 32 operazioni e quando fu dimessa restò per anni a letto. Costretta a una lunga convalescenza, iniziò a dedicarsi alla pittura.

Leo Matiz Frida, Cristina Kahlo, Diego Rivera ed un’amica Città del Messico, 1941 ca. Fotografia B/N © Fondazione Leo Matiz

L’opera di Frida  – ci spiega Arèvaldoaffonda le proprie radici nella tradizione popolare, ma anche nelle sue esperienze di vita e nelle sofferenze patite, che riesce a esprimere con straordinario talento: il caos interiore e il travaglio esistenziale sono espressi attraverso una produzione artistica eccezionale, capace di trascendere ogni epoca e frontiera”.

La mostra su Frida Kahlo

La mostra inizia con una sezione multimediale con immagini che accompagnano la storia di Frida – con particolare attenzione alle date e ai momenti che hanno segnato la vita di quest’artista. Ci addentriamo nella storia e quotidianità di Frida con l’attenta riproduzione dei tre ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul: la sua camera da letto, il suo studio realizzato nel 1946 al secondo piano e il giardino in cui si trovavano anche scimmie e pappagalli.

Si prosegue con la sezione I colori dell’anima, curata da Alejandra Matiz, direttrice della Fondazione Leo Matiz di Bogotà. Qui possiamo vedere i ritratti fotografici realizzati dal noto fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza (1917-1988). 

Diego Riviera

Non poteva mancare una sezione dedicata al rapporto di Frida con Diego Rivera e al loro rapporto e amore sicuramente tanto intenso quanto travagliato. Il primo incontro avvenne quanto Rivera aveva 36 anni e Frida era appena quindicenne. Il loro (primo) matrimonio avvenne nel 1929 ma la loro storia fu complicata a causa – soprattutto – dei tradimenti di Rivera -. Per questo motivo divorziarono nel 1939 per poi ritrovarsi (e risposarsi) una seconda volta. In questa parte dell’esposizione troveremo le lettere: da quelle che Frida scrisse a Rivera a ma anche quelle di Rivera all’amante Maria Felix.

Mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro Camera da letto di Frida (riproduzione fedele del letto a baldacchino in legno massello e specchio, con stampelle ed elementi di arredo) Casa Azul Coyoacàn, Città del Messico © NAVIGARE Srl

La tradizione messicana

Segue una stanza dedicata ad un punto fondamentale nella vita ed evoluzione di Frida e della sua produzione artistica: la cultura e l’arte popolare in Messico. Non mancano qui gli ornamenti e gli abiti della tradizione messicana – ricordiamo che Frida è stata (anche) un’icona di stile. Con il file rouge della tradizione messicana si procede con la sezione dedicata ad una sezione di murales realizzati da Diego Rivera in varie parti del mondo – che ci portano a scoprire anche gli eventi politici coevi. Sulle pareti si alternano – per intero e nel dettaglio – i 27 pannelli murali del Detroit Industry Murals (Detroit, 1932), il Pan American Unity Mural (San Francisco, 1940) e Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central (Città del Messico).

Gli autoritratti di Frida Kahlo

“Dal momento che i miei soggetti sono stati sempre le mie sensazioni, i miei stati mentali e le reazioni profonde che la vita è andata producendo in me, ho di frequente oggettivato tutto questo in immagini di me stessa, che erano la cosa più sincera che io potessi fare per esprimere ciò che sentivo dentro e fuori di me”.

Frida

Con queste parole Frida spiegava perché nella sua intensa attività artistica, abbia prediletto gli autoritratti. In modo sofisticato, questi riuscivano ad esprimere la sua vita interiore ed il suo modo originale di vedere il mondo.

Nella sezione FRIDA E IL SUO DOPPIO troveremo – in formato modlight-  le riproduzioni di quindici tra i più noti autoritratti di Frida: Autoritratto con collana (1933), Autoritratto con treccia (1941), Autoritratto con scimmie (1945), La colonna spezzata (1944), Il cervo ferito (1946), Diego ed io (1949). Cos’è il modlight? È una tipologia di retroilluminazione omogenea, in cui il dipinto digitalizzato, viene riprodotto su uno speciale film mantenendo inalterate le dimensioni originali. 

Frida Kahlo, Autoritratto con collana di spine e colibrì, 1940, Olio su lamina metallica 63,5 x 49,5 cm
Harry Ranson Center, USA – Riproduzione formato Modlight
© Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F.

La sala multimediale 10D

Una sala multimediale 10D conclude il percorso di visita. Con video ad altissima risoluzione, suoni ed effetti speciali, il visitatore si “immerge” in una realtà spettacolare ed emozionante nel mondo artistico di Frida. Ogni immagine tridimensionale è connessa ad un effetto speciale – la visione diventa anche luduica oltre che coinvolgente. Adatta ad adulti e bambini.

Perché visitare questa mostra?

la mostra è curata da Antonio Arèvaldo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso e rappresenta una occasione unica per entrare negli ambienti dove la pittrice visse, per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera, per vivere, attraverso i suoi abiti e i suoi oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare tanto cari all’artista. Una mostra per adulti e per i più piccoli. Ricordiamo che è stato creato qui un laboratorio dedicato ai bambini e alle visite scolastiche per avvicinare bambini e giovani alle opere d’arte di questa straordinaria artista.