I paesaggi autunnali e invernali, con i loro colori – da quelli caldi del foliage a quelli più cupi delle sere invernali – sono da sempre stati d’ispirazione per gli artisti. In particolare, la rappresentazione della pioggia – è un soggetto non di scontata rappresentazione in un dipinto. Per secoli il cielo è stato uno “scenario che faceva da sfondo” ai protagonisti dell’opera – fino a quando, con il romanticismo – lo stesso cielo è diventato protagonista con i suo agenti atmosferici: pioggia, sole, vento, nebbia.
John Constable, LA BAIA DI WEYMOUTH (1816 circa)
Iniziamo con un’opera di Constable, il pittore della storia naturale dei cieli, che ci porta per mano a guardare la forza della natura tradotta nei suoi dipinti. Le sue rappresentazione della natura ci portano nel mondo del romanticismo, dove incontriamo John Constable, un uomo e artista libero da canoni nella sua fase creativa che affermava appunto: “quando mi fermo a tracciare uno schizzo di un paesaggio naturale, la prima cosa che faccio è scordarmi di aver anche solo mai visto un quadro“. Fondamentale è qui lo studio dal vero: l’opera è stata dipinta durante il soggiorno nella casa dell’amico John Fisher. La tecnica usata ha delle ispirazioni dalle opere di Turner – ma quello che sorprende in questo dipinto è l’intensa drammaticità: non è un caso che il cugino di Constable fosse affondato con la sua imbarcazione proprio in questa baia.
Pioggia, vapore e velocità, William Turner
Un capolavoro di rappresentazione della pioggia sulla tela – è – a nostro avviso – questo straordinario dipinto realizzato da Turner nel 1844 oggi conservato alla National Gallery di Londra. Qui ci troviamo difronte a un’opera a metà tra il Romanticismo e lo Sturm und Drang (in italiano tempesta e impeto). Una visione suggestiva che contrappone le linee curve della pioggia a quelle dritte del treno – che si incrociano e si fondono in una suggestione sublime del tempo, della velocità; della natura e dell’artificiale. Un capolavoro da ammirare nei suoi dettagli.
Napoli via toledo, impressione di pioggia – Carlo Brancaccio
Non solo impressionisti Francesi: invece di proporvi le opere degli impressionisti più famosi (che sappiamo essere stati maestri nella rappresentazione della natura e della pioggia) – qui vi proponiamo un impressionista italiano – meno conosciuto ma di indiscussa bravura. Ci tuffiamo nella città di Napoli di Carlo Brancaccio, in una giornata di pioggia – in una via trafficata (via Toledo) con carrozze e diversi personaggi (meravigliose le due figure di donna in primo piano). Qui ammiriamo i riflessi delle gocce d’acqua, le pennellate con contrasti cromatici che non mancano di definire anche i più piccoli dettagli.
Utagawa Hiroshige, Sudden Shower over Shin-Ōhashi bridge and Atake, 1857
Parlando di rappresentazione della pioggia nell’Arte, non potevamo non includere un dipinto giapponese. Tratto distintivo dell’arte Giapponese è la poetica della natura e l’alternarsi delle stagioni. Nell’haiku (componimento poetico) come nelle opere d’arte, la natura, con la sua ciclicità, è un rimando continuo. La pioggia in particolare (come la fioritura/primavera), è una forte e affascinante presenza nella produzione artistica del Giappone – che oltre ad essere un elemento stagionale importantissimo dell’opera – richiede in alcuni casi una sapiente capacità tecnica. In questo caso, nell’opera di Hiroshige ( trattasi di una stampa a blocchi di legno nel genere ukiyo-e) questa pioggia obliqua è realizzata con perfette incisioni nel legno: è la tecnica bokashi, attraverso la quale di possono ottenere effetti cromatici tridimensionali.
The Anniversary, Andre Kohn – Greenhouse Gallery of Fine Art
“Tuffiamoci” ora nell’impressionismo figurativo di André Kohn, il pittore russo (classe 1972), che ha reso la pioggia e gli ombrelli i protagonisti di molte sue opere. Le opere di Kohn sono immediate – fruibili, avvolgenti. Donne, coppie e bambini che compiono gesti semplici, come camminare sotto la pioggia con un ombrello – come in questo dipinto. Gesti quotidiani tradotti sulla tela con una tecnica piena ma leggera – anche se non mancano i contrasti cromatici. Figlio di una famiglia legata alle arti: la madre violinista e il padre linguista, scrittore e scultore – Kohn si è dedicato alla pittura fin da giovanissimo. A soli 15 anni fu scelto come apprendista negli atelier di artisti impressionisti Russi. Da li fino ad oggi la sua crescita e carriera artistica si è consolidata verso la definizione di un personale (ed elegante) stile impressionista/figurativo che lo ha portato ad essere un noto e apprezzato artista internazionale.