RESTAURI SVELATI. Il contributo delle Scuole di Restauro AFAM-MUR al recupero del patrimonio pubblico

0
563
RESTAURI SVELATI - Madonna col Bambino, seconda metà XIV secolo, dipinto su tavola. Museo della Basilica di Santo Stefano a Bologna (prima e dopo il restauro)
Madonna col Bambino, seconda metà XIV secolo, dipinto su tavola. Museo della Basilica di Santo Stefano a Bologna (prima e dopo il restauro)

RESTAURI SVELATI

Il contributo delle Scuole di Restauro AFAM-MUR
al recupero del patrimonio pubblico

Venerdì 19 gennaio 2024, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Prof.ssa Anna Maria Bernini, è stato presentato il volume RESTAURI SVELATI. Il contributo delle Scuole di Restauro AFAM-MUR al recupero del patrimonio pubblico (Fioranna Edizioni, 2023, 576 pp., 820 immagini a colori) a cura di Alfonso Panzetta. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e coordinato dall’Accademia di Bologna, è stato ideato in occasione del decennale della riforma dell’insegnamento del Restauro, con l’obiettivo di valorizzare il sistema nazionale delle Scuole di Restauro AFAM.

Il volume documenta e valorizza le otto Scuole di Restauro del comparto AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) che hanno ottenuto l’accreditamento della Commissione Interministeriale MIC-MUR sul Restauro, presenti nelle Accademie di Bologna, Como, L’Aquila, Macerata, Milano, Napoli, PalermoVerona. Si configura come il sunto “certificato” delle attività svolte da ciascuna Scuola di Restauro dalla data del loro accreditamento al compimento dei dieci anni dalla riforma sull’insegnamento del Restauro: un’indagine accurata che evidenzia l’importante contributo dato al restauro e alla conservazione del patrimonio pubblico – sotto l’alta sorveglianza degli organi di tutela – durante la formazione dei nuovi restauratori, a cui il corso conferirà l’abilitazione alla professione.

Il libro, risultato di un anno di lavoro complesso e articolato che ha coinvolto 210 autori diversi da tutto il Paese tra restauratori, storici dell’arte, coordinatori e direttori delle Accademie con i corsi quinquennali di Restauro, raccoglie i dati riguardanti i restauri e le manutenzioni condotte da ciascuna Scuola nei singoli e specifici laboratori di restauro (81 in totale) di ogni Profilo Formativo e nei cantieri-scuola. Si compone così, con gli elenchi specifici delle opere transitate e con la presentazione di due restauri eccellenti per ogni laboratorio (162 in totale), una visione globale che documenta, in modo inequivocabile, il grande lavoro effettuato dalle Scuole di Restauro nel recupero di un numero di opere d’arte di proprietà pubblica sino a ora mai quantificato dettagliatamente, ma prossimo alle 40.000 unità: un patrimonio che mai avrebbe ottenuto un finanziamento dedicato.

Rita Finzi, Presidente dell’Accademia di Bologna, ha dichiarato: “Siamo al giro di boa dei dieci anni di vita del Corso a Ciclo Unico Quinquennale di Restauro avviato a partire dall’anno accademico 2011-2012 nelle otto Istituzioni AFAM accreditate. È con vera soddisfazione che certifichiamo ad oggi un bilancio molto positivo, testimoniato dallo straordinario lavoro raccontato in questo volume. Un vero e proprio strumento di valorizzazione dell’intero Sistema Nazionale e un’azione concreta di cui l’Accademia di Belle Arti di Bologna si è assunta il ruolo di ‘capofila’ e garante, avendo investito molto su questa area formativa in termini di produzione di pubblicazioni periodiche, convegni e partnership importanti, facendo di questo insegnamento, grazie alla qualità del suo corpo docente, un vero e proprio fiore all’occhiello dell’Istituzione“.

Secondo Cristina Francucci, Direttrice dell’Accademia di Bologna: “Sono tanti i traguardi raggiunti in questi dieci anni dalle scuole di restauro del comparto AFAM come emerge chiaramente dalle relazioni pubblicate in questo volume che evidenzia in modo inequivocabile l’importante contributo dato alla conservazione del patrimonio pubblico durante la formazione dei nuovi restauratori. D’altronde la Scuola di Restauro trova la sua naturale collocazione nella formazione accademica, caratterizzata da sempre dal rapporto fondamentale tra la teoria e la pratica e dalla centralità del laboratorio. In Accademia il confronto tra chi fa l’arte e chi si occupa di conservarla è costante e questo incontro si rivela un valore aggiunto che genera progetti interdisciplinari di grande pregio e dal carattere innovativo”.

Eugenio Degani, Senza titolo, 1968, materiale sintetico e legno,collezione Casa Museo Remo Brindisi di Comacchio (FE) (prima e dopo il restauro).
Eugenio Degani, Senza titolo, 1968, materiale sintetico e legno,
collezione Casa Museo Remo Brindisi di Comacchio (FE) (prima e dopo il restauro).

Alfonso Panzetta, curatore del volume e coordinatore della Scuola di Restauro dell’Accademia di Bologna, ha spiegato che “quando, a metà del 2021, in una delle periodiche riunioni del Tavolo permanente sul restauro del MUR, la Presidente Giovanna Cassese sollecitò qualche idea per valorizzare le Scuole di Restauro AFAM, mi venne naturale pensare a un volume che documentasse oggettivamente al MIC la quantità di opere su cui esse avevano operato nel primo decennio dalla riforma dell’insegnamento del restauro. Sembrava quasi un progetto utopico, oltre che ciclopico ma il finanziamento assegnato dal MUR nel 2022 ha dato subito il via ad un intenso e complicatissimo lavoro collettivo orientato a un comune obiettivo condiviso, consolidando la coesione e la sintonia tra le diverse Scuole di Restauro, che si connotano quindi realmente come un vero e proprio sistema nazionale”.

Giovanna Cassese, Presidente CNAM e Coordinatrice del gruppo di lavoro Afam MUR delle Scuole di Restauro delle Accademie, ha precisato che “i Corsi di Restauro, dopo dodici anni dal primo parere di conformità, ottenuto dall’Accademia di Napoli nel 2011, hanno già percorso un lungo cammino e sono proiettati verso un futuro di qualità e di competenza, che si auspica possa offrire a tutti gli studenti iscritti una reale e soddisfacente possibilità di lavoro. Ma è necessario che la questione della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio torni al centro dell’agenda politica e che venga riconosciuta la centralità dell’alta formazione artistica in Italia, un grande patrimonio materiale e immateriale identitario del paese. Questo volume, grande lavoro corale, dimostra che le Scuole di Restauro sono un luogo privilegiato di didattica e di ricerca interdisciplinare con una moderna visione del restauro e agiscono a beneficio dell’Italia con azioni di Terza Missione nell’ottica della Convenzione di Faro, poiché il patrimonio culturale è un irrinunciabile bene comune“.

Giorgio Bonsanti, già Presidente della Commissione Interministeriale MIC-MUR per l’insegnamento del Restauro, ha sottolineato che “la pubblicazione che abbiamo oggi fra le mani come prima reazione riscuote attenzione e apprezzamento già per la sua imponenza. Certo, le iniziative a carattere culturale non si misurano secondo il loro peso materiale, ma è pur vero che l’impegno di questa impresa s’impone immediatamente evidente. Questo volume, realizzato a poco più di dieci anni dall’accensione dei primi Corsi di Restauro secondo le nuove normative in un’Accademia di Belle Arti, rende così quasi materialmente tangibile Il fenomeno dell’insegnamento del restauro nelle Accademie d’Arte“.

Da sinistra, Giorgio Bonsanti, Alfonso Panzetta, Rita Finzi, al centro il Ministro Anna Maria Berini, Cristina Francucci,Giovanna Cassese ed Elena Di Gioia (Delegata alla Cultura Comune di Bologna e Città Metropolitana). ph. Lorenzo Pasini
Da sinistra, Giorgio Bonsanti, Alfonso Panzetta, Rita Finzi, al centro il Ministro Anna Maria Berini, Cristina Francucci,
Giovanna Cassese ed Elena Di Gioia (Delegata alla Cultura Comune di Bologna e Città Metropolitana).
ph. Lorenzo Pasini

Anche il Sindaco di Bologna Matteo Lepore ha voluto lasciare un commento: “Questa significativa pubblicazione sottolinea come la proficua cooperazione tra le Scuole di Restauro italiane possa generare un unico ed importante risultato a livello nazionale. Sono orgoglioso che Bologna abbia assunto la posizione di capofila e garante di questo imponente progetto che raccoglie il lavoro svolto da giovani restauratori su trentottomila opere del nostro patrimonio nazionale. Un encomiabile lavoro di restauro volto sia alla preservazione dell’opera ed al riconoscimento del suo pregio storico ed estetico, sia alla sua valorizzazione contemporanea e futura. Ragion per cui questo progetto risulta di notevole importanza, assolvendo alle fondamentali funzioni sopracitate, e consentendo a studenti dell’Accademia di Bologna e delle altre accademie italiane di utilizzare teoria e tecnica per lavorare su progetti concreti di rilevanza nazionale”.

È possibile visionare e scaricare il volume al seguente link: