“La Pace Preventiva”: la mostra – installazione di Michelangelo Pistoletto a Milano

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Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci_1967-2013_polistirene, resina e acrilico_300x450x150 cm_A. Lacirasella (2)
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci_1967-2013_polistirene, resina e acrilico_300x450x150 cm_A. Lacirasella

Da giovedì 23 marzo a domenica 4 giugno Palazzo Reale presenta “La Pace Preventiva”, una mostra – installazione di Michelangelo Pistoletto pensata appositamente per la suggestiva Sala delle Cariatidi.

Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto la mostra “La Pace Preventiva” è curata da Fortunato D’Amico ed è parte di Milano Art Week (11-16 aprile 2023), la manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con miart, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre e attività.

Michelangelo Pistoletto_Labirinto_1969-2022_cartone ondulato_dimensioni ambientali_Courtesy Cittadellarte – Fondazione Pistoletto

Il Labirinto di Michelangelo Pistoletto è il percorso della Pace Preventiva, la traccia di un itinerario di consapevolezza esteso all’interno della grande installazione allestita nella Sala delle Cariatidi. L’installazione è il risultato del progressivo srotolarsi dei cartoni ondulati disposti sull’intera superficie dello spazio espositivo in cui si aprono gli spazi che accolgono alcuni tra i più emblematici lavori realizzati da Michelangelo Pistoletto nel corso della sua attività ed è anche una traccia dell’itinerario di consapevolezza che ha gradualmente consentito all’artista di concepire “l’arte al centro di una trasformazione responsabile della società” espressione che costituisce la mission della sua fondazione, Cittadellarte, attiva come scuola a Biella dagli anni ‘90. Un cambiamento possibile, secondo Michelangelo Pistoletto, solo attraverso una reale pratica della democrazia che coinvolga i cittadini e le loro organizzazioni nei processi di trasformazione sociale responsabile.

Il Labirinto segnala la presenza della dualità contrapposta tra il mostro e la virtù. Per chi si addentra nelle sue trame, così come fece l’eroe Teseo, è necessario avanzare evitando passi falsi che potrebbero compromettere la sua vita e quella degli altri. Il rischio è di essere fagocitati dall’unico abitante che dimora nel labirinto, il Minotauro, simbolo universale di tutte le prepotenze, degli scontri e dei conflitti.

La parola al curatore della mostra Fortunato D’Amico.

“Oggi l’umanità è calata in un immenso labirinto edificato su scala globale, sconfiggere l’ancestrale emblema del male dall’istinto guerrafondaio non è certo cosa facile; l’esito non è scontato e il successo non è garantito. Nel labirinto si entra e si esce solo avendo cura di redigere un meticoloso progetto di idee, pianificando ogni dettaglio per raggiungere gli intenti prefissati.  È solo attraverso la pratica della Pace Preventiva che potremo annientare il mostro e abbandonare definitivamente il labirinto dei conflitti”

La Pace Preventiva e il “laborioso marchingegno dell’arte”

Il visitatore della mostra La Pace Preventiva dovrà necessariamente compiere un percorso sinuoso e disorientante camminando all’interno del Labirinto. In questo “laborioso marchingegno dell’arte” ad ogni bivio egli dovrà necessariamente scegliere il tragitto da effettuare per raggiungere le altre opere in esposizione, soffermarsi davanti a esse e riflettere sulla loro esistenza. All’uscita dall’installazione porterà con sé il ricordo di un’esperienza ricca di contenuti immaginifici e di informazioni pratiche, ma anche la consapevolezza di avere completato un esercizio tangibile, efficace per riflettere sulle modalità per uscire dal labirinto della realtà quotidiana e instaurare La Pace Preventiva.

Settant’anni fa, nel 1953, proprio nella Sala delle Cariatidi ancora gravata dai segni del conflitto bellico provocati della seconda guerra mondiale, Pablo Picasso esponeva la grande tela Guernica; nel contesto del racconto pittorico si intravede svettare la testa del Minotauro, il mostro che domina la scena del labirinto. Nel 1961 l’artista spagnolo disegna la Colomba della Pace, la stessa che lo studente Manish Paul, della Scuola Secondaria di Vinci, vincitore del premio “Educare alla pace: Leonardo, Picasso, Pistoletto” nell’anno scolastico 2014-2015, utilizzerà, sostituendo il ramoscello di olivo nel becco con il segno-simbolo trinamico del Terzo Paradiso. Michelangelo Pistoletto assume il disegno di Manish Paul, per creare l’immagine-logo de La Pace Preventiva.

Pistoletto e il Labirinto

Pistoletto, già nel 1969, progetta il suo primo Labirinto presso il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterrdam. All’interno dell’installazione tre membri de Lo Zoo, gruppo artistico multidisciplinare fondato dallo stesso Michelangelo Pistoletto l’anno precedente, svolgono azioni performative suonando dei lunghi megafoni utilizzati come fossero trombe. Negli anni seguenti il Labirinto verrà riproposto in occasione di altre mostre, ogni volta adattato all’ambiente che lo ospita. I labirinti nella nostra epoca informatica, assumono aspetti conformi alle realtà soft dell’ingegneria elettronica digitale, elaborano e gestiscono le informazioni dell’intera rete dei nodi interconnessi che supportano i canali di comunicazione. La loro presenza si manifesta attraverso forme diverse, invisibili, che spesso sfuggono anche all’osservazione dei più attenti critici, forse per questo il loro impatto sul pianeta ha assunto dimensioni gigantesche. L’umanità ha oggi a disposizione un dispositivo formidabile per contrastare il mostro e instaurare La Pace Preventiva: La Formula della Creazione di Michelangelo Pistoletto. Essa si presenta come un segno, un simbolo, un’espressione matematica capace di sintetizzare le ricerche individuali e collettive, condotte dall’artista e dalla sua organizzazione, Cittadellarte, insieme agli Ambasciatori del Terzo Paradiso. È uno strumento che trasposto in numeri rivela che 1+1= 3, permutabile con Io+Tu= Noi.  Tu ed Io, anzi tutti Noi, siamo responsabili della società che creiamo.

 

Michelangelo Pistoletto_La Mela reintegrata_2007_mela reintegrata_ polistirene, lana e acciaio_300x300x300 cm_ Eleonora Angius
Michelangelo Pistoletto_La Mela reintegrata_2007_mela reintegrata_ polistirene, lana e acciaio_300x300x300 cm_ Eleonora Angius

La Mela Reintegrata, di Michelangelo Pistoletto, una delle opere collocate in mostra, è anche uno dei grandi simboli di Milano (nella sua collocazione definitiva in Piazza Duca D’Aosta), dedicata all’equilibrio tra natura e tecnologia, al cambiamento sostenibile che si può raggiungere solo attraverso una trasformazione responsabile, con l’arte che promuove l’interazione dei diversi settori della società, dall’educazione all’alimentazione, dall’architettura alla moda, dalla spiritualità alla politica.

La mostra La Pace Preventiva si estende con tre installazioni nei Musei scientifici del Comune di Milano, Museo di Storia Naturale, Planetario e Acquario Civico, che ospiteranno una serie di incontri di approfondimento nei mesi di apertura della mostra stessa. La Pace diventa così il fil rouge di un piano culturale svolto all’interno del labirinto sociale, che aiuta a evitare le incertezze davanti al bivio delle decisioni e imboccare la strada dell’armonia invece di quella che porta sulla via del contrasto e della conflittualità.

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Nel 1962 realizza i Quadri specchianti, con i quali raggiunge in breve riconoscimento internazionale. È considerato uno dei precursori e protagonisti dell’Arte Povera con i suoi Oggetti in meno (1965-1966) e la Venere degli stracci (1967). A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che costituiscono le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Negli anni Novanta fonda Cittadellarte a Biella, ponendo l’arte in relazione con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Ha ricevuto innumerevoli premi internazionali, tra cui nel 2003 il Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia e nel 2007 il Wolf Foundation Prize in Arts “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, Année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura. Nel 2022 esce il suo ultimo libro La Formula della Creazione edito da Cittadellarte Edizioni. Sue opere sono presenti nei maggiori musei d’arte contemporanea.

Sito ufficiale:  www.pistoletto.it