ECO: Collettiva di Scultura, Installazioni e VideoArt allo Spazio EXP di Roma

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ECO - Memorie dal futuro ArtVideo di Patrick Paulin e Stefano Carsetti Esposito
Memorie dal futuro ArtVideo di Patrick Paulin e Stefano Carsetti Esposito

ECO: Collettiva di Scultura, Installazioni e VideoArt

A cura di Fiamma Fiermonte e Pietro Tornesello  – In collaborazione con Takeawaygallery

Inaugurazione 16 marzo 2023 ore 19:00 – 2:00
Spazio EXP / Caffè delle Esposizioni 

Via Nazionale 194a – Roma

Dopo il successo riscosso da Iperione, progetto di sculture, installazioni  e performance musicali svoltosi nello Spazio EXP/Caffè delle Esposizioni nel febbraio del 2022, il duo curatoriale Pietro Tornesello e Fiamma Fiermonte in collaborazione con Takeawaygallery, propongono a un nuovo evento “ECO”, che ha come obiettivo quello di creare uno spazio nel quale più artisti di età e linguaggi diversi, potessero esprimersi liberamente con arte, musica e performance. Questa base di partenza ha avuto modo di concretizzarsi grazie all’opportunità che i curatori hanno avuto con gli artisti di allestire un’esposizione nella medesima location che ha permesso di sviluppare un progetto site-specific, dimostrando con la loro manualità e fantasia, come ogni singolo artista produca risultati diversamente spettacolari.

Bad Flowers Di Alessandro Antonucci

Subito all’entrata nel giardino, si presenta Homo di Massimo Rizzuto, una grande nuvola/universo installata al centro dello spazio esterno, realizzata con una rete metallica popolata di una umanità in miniatura. Gli omini in  miniatura sono tutti bianchi con la testa di colore diverso, dove, una o più luci ruotano intorno come dei soli, dando vita ad uno spazio vorticoso di ombre, di diverse dimensioni che vanno in contrapposte direzioni e la diversità degli uomini rappresentata  dalle teste colorate viene azzerata dalle danza delle ombre in una visione dell’umanità  senza alcuna differenza, creando un vortice che  si incrocia e si unisce a quelle dei visitatori che diventano parte integrante dell’opera installata; sempre nel giardino Bad Flowers di Alessandro Antonucci, un’installazione di materiali vegetali, cemento bianco e pittura, composta da diversi elementi, frutto di un lavoro su piante come le spighe di typha, le more di rovo, le canne palustri. Questi elementi fuoriescono dal suolo come se fossero fiori delle piante presenti sul posto, a creare una sorta di altra natura nella natura, un gioco, appunto, sui termini.

L’ultima opera a incorniciare l’area esterna è Simulacro D’infanzia di Giorgia Grassi, un aquilone sorretto da catene verrà posizionato all’esterno tra l’albero e la parete. L’aquilone è la rappresentazione della spensieratezza e leggiadria che caratterizza l’infanzia, le catene sono invece la pesantezza della vita adulta. Attraverso una luce posizionata al di sotto di questo aquilone vedremo dunque riflettersi sul muro dei colori che prendono piede a dimostrare come, nonostante la vita adulta, si può ancora vedere il mondo con occhi da bambino.

Continua poi nello spazio interno Cecilia Dieci, nel suo più recente esperimento, che è un  assemblaggio di ready-made dal titolo Cut Room, la scelta di porsi in campo in prima persona non denuncia una compulsione autoreferenziale, ma punta al concepimento e alla trasmissione di un concetto universale e condivisibile. (aiutata nella realizzazione e nella descrizione dell’opera dal gallerista Carlo Gallerati).

A seguire Francesco Misiti con Tentativo n1, saranno Il tubo, la vasca, l’elica, lo specchio e la lente, i 5 elementi della macchina per la visione e lo spiegarsi di un paradosso. “ Dov’è Quand’è e Cos’è adesso”, una riflessione sul tempo presente, che infinitamente si esaurisce davanti agli occhi dello spettatore.

Simulacro di Giovanni Lo Castro

E muovendosi nello spazio interno reciterà un monologo Emma Piccirilli mentre Sebastiano Rolfi si esibirà cantando; si continua poi con i progetti di Giovanni Lo Castro: il primo Visual Pain 002, è il secondo capitolo della serie Hyper Visual, nasce a partire dall’archivio di Hyper Quotidiano, dove si aggiungono mappature spaziali e virtuali di spazi quotidiani e pubblici ripresi con l’utilizzo della fotogrammetria. Il secondo, in blacklight fabric, Simulacro, è una stampa realizzata su un particolare tessuto chiamato backlight, lo stesso utilizzato per stampare le pubblicità dei banner retroilluminati, l’effetto della retroilluminazione simula l’estetica e la vivacità cromatica di uno schermo.

Dulcis in fundo Memorie dal futuro di Patrick Paulin, artista italo-svedese, nato a Roma, compositore, autore, cantante e pianista. Art videoclip, o videoclip d’arte, è un’opera in cui due o più lavori artistici, di cui uno musicale, si fondono nella forma del videoclip, dando vita ad un’opera a sé stante. La sinergia creatasi moltiplica in modo esponenziale emozioni e messaggi propri delle singole opere, nella ricerca estetica di un armonioso equilibrio tra di esse. “Memorie dal futuro – Art videoclip” è la prima sperimentazione artistica di Patrick Paulin, in collaborazione con il fotografo romano Stefano Carsetti Esposito. L’opera fotografica del 2001 “stationtostation” si fonde alla perfezione con la composizione musicale dell’artista italo-svedese.

Homo di Massimo Rizzuto

Artisti: Alessandro Antonucci, Cecilia Dieci, Giorgia Grassi, Giovanni Lo Castro, Francesco Misiti, Patrick Paulin, Emma Piccirilli, Massimo Rizzuto e Sebastiano Rolfi.