ultima cena

L’ultima cena è un tema iconografico molto diffuso nella storia dell’arte rinascimentale, eppure il termine sembra passato a indicare per antonomasia il Cenacolo Vinciano, cioè il dipinto parietale che Leonardo Da Vinci eseguì tra il 1494 e il 1498 nel refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie.

In questo dipinto, Leonardo rivoluziona la concezione tradizionale del tema, scegliendo di rappresentarne l’apice drammatico, cioè lo sgomento degli apostoli che segue l’annuncio di Gesù: «In verità, vi dico, uno di voi mi tradirà» (Matteo, 26,21). Anche la composizione presenta l’innovativa scelta di raffigurare gli apostoli riuniti in gruppi di tre, che comunicano l’un l’altro angoscia e stupore, generando movimenti drammatici che da Gesù partono e a Gesù ritornano. A questa concatenazione ritmica, solo uno sfugge. Giuda, che si ritrae nella propria consapevolezza, stringendo nella mano il sacchetto con i denari. Il fatto che Giuda, il traditore, sieda insieme agli altri apostoli e non venga isolato, magari dall’altra parte del tavolo, è un’altra innovazione. Come lo è l’assenza delle aureole, che contribuisce a rendere i personaggi più umani e la scena più realistica.

Anche la costruzione prospettica è notevole: le pareti della sala dipinta riprendono e continuano le linee delle pareti della sala reale. Ciò ne amplia illusionisticamente le dimensioni e pone i personaggi nello stesso refettorio dove oggi si trovano i visitatori. Tuttavia, Leonardo pone la tavola dell’Ultima cena più in alto rispetto al pavimento reale e forza le proporzioni dei personaggi per renderli più grandi e quindi imponenti e visibili.

Problemi e restauri dell’Ultima cena

Commissionata da Ludovico il Moro, l’opera fu realizzata da Leonardo Da Vinci con una tecnica innovativa mista “a secco”, cioè applicando i pigmenti di colore direttamente su uno strato di muro bianco invece che sull’intonaco bagnato. In questo modo l’intonaco non ha assorbito i colori, rendendo la pittura molto più fragile.

Già negli anni immediatamente successivi, infatti, emersero problemi di tenuta. Uno scritto del 1517 riferisce che l’opera stava iniziando a deteriorarsi e nel 1612 il cardinale Federico Borromeo ne ordinò una copia per preservarne la memoria. A questi problemi strutturali si aggiunsero da subito la forte umidità, la polvere e il fumo delle candele e, nel 1652, l’apertura di una porta (oggi murata) che demolì una parte dell’opera, in corrispondenza dei piedi di Cristo.

L’Ultima cena, quindi, è stata sottoposta a numerosi restauri. Quelli settecenteschi sono stati i più invasivi, recando più danni che benefici all’opera. Il più lungo, invece, è stato quello realizzato dalla restauratrice Pinin Brambilla Barcilon dal 1977 al 1999, durato cioè 21 anni.

ultima cena di leonardo da vinci, immagine del cenacolo vinciano

Visitare il Cenacolo Vinciano: aperture straordinarie

Per preservare l’opera, che ogni anno (almeno prima delle chiusure per la pandemia) è visitata da oltre 400mila persone, gli ingressi sono contingentati. Possono entrare nel refettorio fino a 35 persone per un massimo di 15 minuti. Per questo, la prenotazione della visita è obbligatoria e a volte richiede lunghi tempi di attesa.

È quindi una buona notizia quella annunciata da Emanuela Daffra, direttrice regionale Musei Lombardia, e Silvia Zanzani, direttrice del Cenacolo Vinciano: l’Ultima cena sarà visitabile in via straordinaria anche in orario serale, dalle 19.00 alle 22.00 (ultimo ingresso alle 21.45), oltre gli orari consueti di visita (da martedì a domenica, ore 8.15-19.00). In alcune fasce orarie (alle 19.30 e alle 21.00) sarà anche possibile usufruire del servizio di visite guidate del museo in italiano. Due serate saranno poi doppiamente speciali, per il forte valore simbolico delle date scelte sottolineato anche dal costo dell’ingresso di solo 1 euro.

Il 6 aprile, Giovedì Santo, giorno in cui, per i Vangeli, Gesù celebrò l’ultima cena, le visite saranno riservate ai più fragili e a chi di loro si occupa. «È un modo per ribadire» affermano le direttrici Daffra e Zanzani, «l’attenzione per il sociale testimoniata anche dalla collaborazione con il carcere di Opera e, più in generale, il ruolo che i musei sono chiamati a svolgere all’interno della società invitando tutti a varcare le loro soglie.»

Anche martedì 2 maggio il Cenacolo aprirà i battenti al prezzo di 1 euro per ricordare l’anniversario della morte di Leonardo, avvenuta ad Amboise, in Francia, il 2 maggio del 1519, all’età di 67 anni. L’apertura straordinaria del 3 marzo contribuirà invece al palinsesto di MuseoCity, iniziativa diffusa coordinata dal comune di Milano, che coinvolge oltre 90 realtà museali della città.

Ultima cena di Leonardo, elenco delle aperture straordinarie

Ecco il calendario completo delle aperture serali straordinarie:

Giovedì 09/02/2023, ingresso a prezzo intero

Mercoledì 22/02/2023, ingresso a prezzo intero

Venerdì 03/03/2023, ingresso a prezzo intero

Giovedì 09/03/2023, ingresso a prezzo intero

Martedì 28/03/2023, ingresso a prezzo intero

Giovedì 06/04/2023, ingresso speciale a 1 euro

Martedì 02/05/2023, ingresso speciale a 1 euro

Giovedì 11/05/2023, ingresso a prezzo intero

Giovedì 25/05/2023, ingresso a prezzo intero

Martedì 06/06/2023, ingresso a prezzo intero

Martedì 13/06/2023, ingresso a prezzo intero

Martedì 20/06/2023, ingresso a prezzo intero

Giovedì 29/06/2023, ingresso a prezzo intero

Martedì 04/07/2023, ingresso a prezzo intero

Martedì 11/07/2023, ingresso a prezzo intero

Martedì 18/07/2023, ingresso a prezzo intero

Gli ingressi straordinari serali, riservati a visitatori singoli o a piccoli gruppi (fino a 5 persone), saranno acquistabili, a partire da 15 giorni prima di ciascuna data, esclusivamente on line al seguente link: cenacolovinciano.vivaticket.it.