N gradi di separazione. Confronti, riflessioni, opere tra arti visuali e musica elettronica

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N gradi di separazione
N gradi di separazione - RN5MTW . Anatomy, descriptive and applied. Anatomy. 1106 THE ORGANS OF SPECIAL SENSE granules at their point of junction. In the centre of the vitreous humor, running from the entrance of the optic nerve to the posterior surface of the lens, is a canal, filled with fluid and lined by a prolongation of the hyaloid membrane. This is the hyaloid canal (canalis hyaloideus) (Fig. 805), which in the embryonic vitreous humor conveyed the minute vessel from the central artery of the retina to the back of the lens. The hyaloid membrane encloses the whole of the vitreous humor. In front of the ora serrata it i

N gradi di separazione. Confronti, riflessioni, opere tra arti visuali e musica elettronica – a cura di Michela Becchis – Fino al 12 maggio 2022

E. P. V. S. – Sebastian Vimercati – Shay Frisch – Domenico Romeo – Pietro Bonomi – Alberto Timossi – Marco Timossi – Eugenio Scrivano (Di Unexpected Guest) 

Palazzo Capizucchi (Piazza Campitelli 3 – Roma)

N gradi di separazione

Il 12 aprile 2022 alle ore 18.00, a Palazzo Capizucchi a Roma verrà inaugurato il progetto N gradi di separazione, a cura di Michela Becchis, che presenta confronti, riflessioni e opere, tra arti visuali e musica elettronica, di E. P. V. S., Sebastian Vimercati, Shay Frisch, Domenico Romeo, Pietro Bonomi, Alberto Timossi, Marco Timossi, Eugenio Scrivano (Di Unexpected Guest). Giovedì 14 aprile, alle ore 18,30, si svolgerà il TalkCamminando sull’ora serrata”: interverranno, oltre agli artisti, Anna Cepollaro, musicologa e giornalista, e Leonardo Distaso, filosofo e docente di estetica. 

N gradi di separazione
N gradi di separazione – DETTAGLIO REFLECT EPVS

La parola alla curatrice Michela Becchis

Non è importante sapere se tra arte visiva e musica elettronica vi siano tutti i famigerati 6 gradi per mettersi in contatto. Forse non è neanche fondamentale che in questa mostra molti tra coloro che hanno contribuito a crearla siano legati, appunto, da una parentela che spesso genera molta energia proprio quando i due poli si allontanano. È più importante sapere che ci si muove dentro un unico orizzonte che tale rimane se contempla molte diversità che non possono che essere riunite sotto l’incognita N, necessaria affinché il processo rimanga aperto e produttivo. […] 

N gradi di separazione.
N gradi di separazione. – Dettaglio alberto timossi

Senza scalfire, ma anzi accostandoci con particolare cura alla sostanza delicatissima della problematicità che vive in quella linea di confine, qui si intende camminare lungo tutto il suo perimetro e, grazie alle esperienze artistiche che vengono accostate, cercare di capire se esista una reciproca relazione fra modi di fare arte troppo spesso pensati come impermeabili. Insomma permettere a chi entrerà di vedere diversamente ciò che per suo statuto è visibile, ma anche di vedere il suo imprescindibile essere “cosa” di un’arte che spesso il pensarla immateriale e perciò invisibile, la rende talmente “difficile da trasformarla in banale” come si disse della musica di Mahler. È quindi sull’ora serrata del visibile che si gioca questa mostra, sul suo capovolgimento rispetto a ciò che troppo spesso pensiamo celato e cioè il senso attorno a cui l’arte si arrovella. Un senso che troppo spesso non ci si affatica a vedere ma solo a guardare nelle arti visive, un senso che si racchiude in un suono che scardina la tonalità usando proprio la sua forza visionaria e visiva del suo porsi come rumore. […] 

N gradi di separazione
N gradi di separazione – Dettaglio domenico romeo

Esiste sempre una ulteriore linea di separazione, quella tra il significato attribuito all’opera dall’artista e quello costruito davanti all’opera da chi ne fruisce. Su quella linea, in questo caso si può arrivare a pensarla come una impercettibile linea di frattura, vive l’agire dell’artista. Più precisamente, vive il processo creativo dell’artista. Il suo rapporto con il mondo è un dispositivo che attiva un’urgenza che è sì concettuale, ma che in ogni artista è soprattutto trasformazione della materia.”