Lettura di un’opera: L’adorazione dei Magi del Perugino

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Pietro Vannucci, detto Perugino - Adorazione dei Magi circa 1473 olio su tavola, 242 x 180 cm Perugia, @ Galleria Nazionale dell'Umbria - particolare
Pietro Vannucci, detto Perugino - Adorazione dei Magi circa 1473 olio su tavola, 242 x 180 cm Perugia, @ Galleria Nazionale dell'Umbria - particolare

Ci sono opere che hanno fatto la storia dell’Arte, per il loro stile, la loro bellezza o innovazione. L’Adorazione dei Magi è un capolavoro senza tempo che ancora oggi ci incanta e rapisce l’osservatore.

Una Pala senza tempo

Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve, circa 1450 – Fontignano, 1523) realizzò l’Adorazione dei Magi nel suo periodo giovanile, per la chiesa di Santa Maria dei Servi a Perugia. Stiamo parlando di una grande Pala, olio su tavola, 242 x 180 cm, conservata alla Galleria nazionale dell’Umbria. Questo dipinto è una tempera su tavola e dopo essere stato commissionato per la splendida Chiesa di Perugia – nel 153 fu spostato nella Chiesa di Santa Maria Nuova.

«Nel Perugino semplicemente non c’è tenebra, nessun errore. Qualsiasi colore risulta seducente, e tutto lo spazio è luce. Il mondo, l’universo appare divino: ogni tristezza rientra nell’armonia generale; ogni malinconia, nella pace» John Ruskin

Pietro Perugino: Adorazione dei Magi. Cat. no. 6 in Vittoria Garibaldi: Perugino. Catalogo completo. Octavo, Firenze 2000
Pietro Perugino: Adorazione dei Magi. Cat. no. 6 in Vittoria Garibaldi: Perugino. Catalogo completo. Octavo, Firenze 2000

Descrizione dell’opera: L’adorazione dei Magi

La scena ha un’impostazione classica: la capanna si trova sulla destra e il corteo segue un andamento orizzontale da sinistra verso destra. La Madonna – tanto elegante quanto solenne nella sua posa – tiene sulle ginocchia Gesù Bambino in atto di benedire i fedeli arrivati a celebrare la sua nascita. Giuseppe si trova in piedi dietro Maria – quasi a vegliare su di loro – appoggiato sul suo bastone. Non mancano ovviamente il bue e l’asinello che troviamo sullo sfondo dietro ad un recinto ed aprono la visuale ad un paesaggio collinare realizzato con la prospettiva aerea.

Il corteo in visita è costituito da personaggi che rimandano – per le loro fattezze ed eleganza – a figure che ritroviamo in altre opere del Perugino. Ne è un esempio il giovane col turbante e i quelle figure con capigliatura bionda dal fare raffinato ed elegante. C’è un’ipotesi che il giovane che vediamo all’estrema sinistra possa essere un autoritratto dell’artista. Oltre questi personaggi realizzati tutti con estrema maestria – ci colpiscono i colori vibranti e saturi – dai quelli freddi a quelli caldi.

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