Tra storia, arte e bellezza

La Sacra di San Michele è un complesso architettonico sito in val di Susa, a 40 km da Torino. È uno dei monumenti simbolo del Piemonte e con la sua storia, la sua arte e la sua suggestiva posizione. Ancora oggi è un luogo di grande bellezza, in grado di incantare i suoi visitatori. Anche Umberto Eco ha subito il fascino di questo luogo di culto, da cui ha preso ispirazione per il suo libro “Il nome della Rosa”.

Photo credits: Franco Borrelli

La Sacra di San Michele

La Sacra di San Michele è un grande complesso architettonico religioso che si trova in cima al monte Pirchiriano, all’imbocco della Val di Susa, un luogo ricco di suggestioni e di scorci emozionanti. La Sacra di San Michele è ubicata strategicamente nel centro di un percorso di pellegrinaggio di circa 2000 kilometri, da Mont-Saint-Michel a Monte Sant’Angelo.

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Il nome della rosa
  • Eco, Umberto (Autore)

La nascita e il primo sviluppo della Sacra sono ancora incerte e avvolte da una fitta storia, tra leggenda e racconti; gli studiosi ritengono che la data di fondazione sia comunque da collocare verso l’ultimo decennio del 900. È oggi da considerarsi come uno dei più antichi luoghi di culto dedicati all’’Arcangelo Michele e gli attuali custodi sono i padri Rosminiani.

Visitare la Sacra di San Michele è un percorso di scoperta e meraviglia tra Religione, storia, arte e cultura,

Le suggestive architetture di questo complesso sono di rara bellezza. Visitando questa Sacra si ha come la sensazione di entrare in un luogo mistico e incantato. Di grande impatto è il ripido scalone dei Morti contornato dalle rocce che affiorano dal monte.  All’ingresso della Chiesa si può ammirare la Porta dello Zodiaco – opera scolpita dal Maestro Nicolao – che rappresenta il più antico ciclo romanico sullo Zodiaco, gioiello e orgoglio della Sacra -.

Photo credits: Franco Borrelli

Umberto Eco e il Nome della Rosa

Luogo d’ispirazione per Umberto Eco, che scrisse il libro “Il nome della Rosa” ambientandolo proprio in un monastero. Nel 1986 è stato girato l’omonimo film con la regia di Jean-Jacques Annaud e l’idea iniziale era quella di ambientare la storia alla Sacra di San Michele– idea scartata per la difficoltà che avrebbero dato le riprese in cima ad un monte e e per i costi effettivi che avrebbe comportato. Umberto Eco rimase molto amareggiato e cercò di ricreare alcuni ambienti a Cinecittà a Roma. Recentemente, la Sacra di San Michele ha fatto da scenografia per alcune scene esterne per la fiction tv “Il nome della Rosa”.

Nel 1995 Umberto Eco scrisse una lettera a padre Antonio Salvatori, ex rettore della Sacra di San Michele (morto nel 2003).

“Caro Rettore, i miei legami con la Sacra risalgono molto indietro nel tempo … L’ultima volta l’avevo visitata col regista del Nome della Rosa che inizialmente pensava di girare là le scene principali. Poi l’idea è stata abbandonata perchè ho imparato che per un produttore cinematografico è meno dispendioso ricostruire un monastero vicino a una grande città che spsostare l’intera troupe per mesi sulle montagne” (dalla lettera di U.Eco al Rettore A.Salvatori, 20 febbraio 1995)

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Dove nasce l’ispirazione. Umberto Eco e il Nome della Rosa

Bisogna vederlo questo luogo per capire quanta arte, storia e meraviglia c’è fuori e dentro le mura. Ed è qui che Umberto Eco trova la “location” per il suo libro: un’abbazia che racchiude in se oltre un millennio di storia. Ecco come Umberto Eco descriveva l’abbazia nella prima pagina de “Il nome della Rosa”.

“Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l’abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l’Edificio. Era questa una costruzione ottagonale che a distanza appariva come un tetragono (figura perfettissima che esprime la saldezza e l’imprendibilità della Città di Dio), i cui lati meridionali si ergevano sul pianoro dell’abbazia, mentre quelli settentrionali sembravano crescere dalle falde stesse del monte, su cui s’innervavano a strapiombo”. Umberto Eco, Il nome della Rosa

Il monumento simbolo del Piemonte

La Sacra di San Michele è stato definito come “monumento simbolo del Piemonte”, per la sua storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, di ardimento, d’arte, di cultura e l’ammirevole sintesi delle più peculiari caratteristiche che può offrire il Piemonte, nonché per la sua eccezionale collocazione e visibilità” dagli Itinerari religiosi della Regione Piemonte. La Sacra oggi è aperta al pubblico: una visita che vi consigliamo di fare.

Photo credits: Franco Borrelli

Per maggiori informazioni visitare il sito : http://www.sacradisanmichele.com/