Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi
Roma, Musei Capitolini
16 giugno – 13 settembre 2020
Fino al 13 settembre, le sale di Palazzo Caffarelli ospitano la mostra “Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi”. Quest’anno ricorre il cinquantenario della scomparsa dello storico dell’Arte Roberto Longhi ed i Musei Capitolini lo omaggiano con questa interessante mostra. L’esposizione è curata da Maria Cristina Bandera, Direttore scientifico della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi.
Roberto Longhi e Caravaggio
Nato ad Alba nel 1890, Roberto Longhi ha dedicato la sua vita alla Storia dell’Arte con particolare predilizione per lo studio e rivalutazione di Caravaggio – allora pittore poco conosciuto – e della sua cerchia. Ricordiamo due mostre da lui curate “Caravaggio e i caravaggeschi” nel 1951 e “I pittori della realtà in Lombardia” nel 1953, entrambe svoltesi a Milano. Oltre ad essere stato un talentuoso storico dell’arte, Longhi era un raffinato collezionista. A Villa il Tasso, la sua dimora fiorentina oggi sede della Fondazione a lui dedicata, Roberto Longhi ha raccolto una serie di pregiate opere – in particolare alcuni importanti dipinti di Caravaggio e dei suoi seguaci.
Le opere in mostra
Tra le opere in esposizione troviamo il Ragazzo morso da un ramarro, capolavoro di Caravaggio, acquistato da Roberto Longhi alla fine degli anni Venti. Il percorso di visita si apre con quattro tavolette realizzate da Lorenzo Lotto e due dipinti di Battista del Moro e Bartolomeo Passerotti. Dopo aver ammirato queste opere – che ci riportano subito al clima artistico che influenza Caravaggio – si prosegue con oltre quaranta dipinti di artisti che nel XVII secolo sono stati influenzati dalla produzione artistica e indubbia rivoluzione figurativa del Merisi. Tra i grandi capolavori del primo caravaggismo troviamo le cinque tele degli Apostoli di Jusepe de Ribera e la Deposizione di Cristo realizzata da Battistello Caracciolo, tra i primi seguaci napoletani del Caravaggio.
E ancora: l’Angelo annunciantedi Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo, la splendida Maria Maddalena penitente di Domenico Fetti e l’Incoronazione di spine del Morazzone. Troviamo in mostra un indiscusso capolavoro di Valentin de Boulogne, La Negazione di Pietro, esposto di recente al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo del Louvre di Parigi – la cui ambientazione rimanda direttamente all’opera di Caravaggio Vocazione di San Matteo, nella chiesa romana di San Luigi dei Francesi. Non mancano gli artisti olandesi e fiamminghi – da Gerrit van Honthorst a Matthias Stom.
Perché vedere questa mostra?
Le opere di Caravaggio ci affascinano per il loro realismo, per quel – sapientemente studiato – chiaroscuro, per i suoi personaggi così veri. La maestria di Caravaggio ci sorprende in ogni sua opera. Lui, un genio maledetto – con una vita più intensa dei suoi capolavori. Se oggi tutto il mondo riconosce la grandezza e il fascino delle sue opere – è grazie anche al lavoro di uno storico dell’arte: Roberto Longhi. Questa mostra ci offre l’occasione di approfondire la storia di due uomini straordinari – Longhi e Caravaggio. La curatelia affidata Maria Cristina Bandera, Direttore scientifico della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
L’ingresso prevede la prenotazione obbligatoria.