BONE BY JEWELED BONE / CEPHALON
Doppia personale di Karen Bermann e Jason Vigneri-Beane
08-26 Febbraio 2025 e Vernissage 10 Febbraio alle ore 17.30
Galleria ITINERARTE
Rio Tera della Carità 1046, zona Accademia – Dorsoduro, Venezia
Karen Bermann e Jason Vigneri-Beane
Dal 8 al 26 febbraio 2025, la Galleria Itinerarte di Venezia accoglie Bone by Jeweled Bone / Cephalon, una doppia personale che mette in relazione due approcci artistici radicalmente differenti, accomunati dalla riflessione sul tempo, la memoria e la trasformazione. La mostra offre una contrapposizione tra la dimensione autobiografica e narrativa di Karen Bermann e l’esplorazione digitale e visionaria di Jason Vigneri-Beane, delineando un ponte tra passato e futuro, tra materialità e immaterialità.
Il racconto della memoria: l’installazione di Karen Bermann
Con Bone by Jeweled Bone, Karen Bermann propone un’indagine sulla memoria come eredità generazionale, attraverso un’installazione che si sviluppa nello spazio espositivo come una narrazione immersiva. Il cuore del progetto è il dialogo tra due voci – quella di un padre e di una figlia – che emergono da due pareti contrapposte, sottolineando la dialettica tra due prospettive di vita.
Fritz, nato a Vienna nel 1922, attraversa il Novecento come testimone e vittima dei suoi stravolgimenti storici: costretto a reinventarsi, cambia identità e lingua, muovendosi tra tre nazioni. Il suo motto, “You can never be too careful”, diventa un simbolo della fragilità e della resilienza di chi è costretto a fuggire. Dall’altra parte, Karen cresce nella New York degli anni ’60 e ’70, in un contesto di fermento culturale in cui l’individualità e il cambiamento diventano valori imprescindibili. La distanza generazionale si manifesta in un diverso approccio al rischio e alla libertà.
![](https://notiziarte.com/wp-content/uploads/2025/02/Three-Brothers-Karen-Bermann.jpg)
L’installazione fa parte di The Art of Being a Stranger, memoir in uscita nel 2025 per la University of Toronto Press, in cui poesia, prosa e disegni si intrecciano per restituire una riflessione sulla trasmissione del trauma e sul senso di appartenenza. Il percorso espositivo enfatizza la dimensione teatrale dell’opera, con due grandi ritratti che accolgono il visitatore, trasformando lo spazio in un luogo di confronto e introspezione.
Arte e tecnologia: una nuova estetica del possibile
Accanto al lavoro di Bermann, la pratica artistica di Jason Vigneri-Beane apre una finestra su un possibile futuro in cui il digitale ridefinisce la nostra relazione con la natura e la memoria. Il titolo Cephalon richiama il concetto di intelligenza distribuita nei cefalopodi, suggerendo una visione della tecnologia non come mera emulazione dell’intelletto umano, ma come un sistema di interconnessioni e adattamenti fluidi. Le sue opere, generate attraverso algoritmi e processi computazionali avanzati, interrogano il confine tra il naturale e l’artificiale, ponendo domande cruciali sulla percezione e sulla conservazione della memoria nell’era digitale.
![Jason Vigneri-Beane](https://notiziarte.com/wp-content/uploads/2025/02/Crypto-Flora_B-02-Jason-Vigneri-Beane-2024.png)
Il dialogo tra i due artisti offre una lettura stratificata della contemporaneità, ponendo lo spettatore di fronte a un’intersezione tra passato e futuro, tra analogico e digitale. La mostra alla Galleria Itinerarte diventa così un’occasione per riflettere sul ruolo della memoria in un’epoca caratterizzata da rapide trasformazioni tecnologiche e culturali.
Tra ecologia sintetica e intelligenza artificiale: la visione di Jason Vigneri-Beane
Se Karen Bermann radica la propria ricerca nella dimensione intima della memoria e della narrazione autobiografica, Jason Vigneri-Beane spinge lo sguardo verso il futuro, esplorando l’interazione tra intelligenza artificiale ed ecologia sintetica. Con Cephalon, una serie di trentatré stampe digitali, l’artista e architetto statunitense immagina un mondo ibrido in cui infrastrutture autonome, flora criptica e micro-macchine delineano scenari in continua metamorfosi.
Vigneri-Beane, fondatore di Split Studio a Brooklyn, impiega avanzate tecniche di progettazione algoritmica per ridefinire i confini tra ambiente naturale e spazio costruito. Il suo lavoro, che spazia tra realtà aumentata, design industriale e infrastrutture robotiche, si inserisce nella crescente riflessione sulla simbiosi tra tecnologia e processi ecologici. Attraverso l’uso di materiali fisico-virtuali e l’ispirazione a microecologie cyborg, le sue opere propongono nuove ipotesi di coesistenza tra organismi e macchine, tra ordine e caos, tra natura e artificio.
![](https://notiziarte.com/wp-content/uploads/2025/02/Brittle-Disappearing-World-Karen-Bermann-scaled.jpg)
Memoria e mutazione: un confronto tra passato e futuro
L’accostamento tra Bermann e Vigneri-Beane si sviluppa come un dialogo tra due prospettive apparentemente antitetiche: da un lato la materia, il segno e la narrazione autobiografica, dall’altro il codice, l’astrazione digitale e la proiezione tecnologica. Tuttavia, la loro ricerca converge in un punto cruciale: la trasformazione.
La mostra si configura così come un’indagine sulla mutazione dei linguaggi e dei paesaggi – sia interiori che esteriori – attraverso un doppio sguardo che interseca memoria e immaginario futuribile, esperienza umana e intelligenza artificiale. In un’epoca in cui la tecnologia ridefinisce il nostro rapporto con la natura, Bone by Jeweled Bone / Cephalon ci invita a riflettere sulla fluidità dell’identità e sulle possibilità di un nuovo equilibrio tra uomo e macchina, tra radici e innovazione.
![](https://notiziarte.com/wp-content/uploads/2025/02/Watertowers-2-Karen-Bermann_1-scaled.jpg)
Who’s WHO
Jason Vigneri-Beane è architetto, designer industriale e professore di architettura al Pratt Institute, dove ha insegnato design, media, tecnologia ed ecologie cyborg. Ha coordinato diversi programmi accademici e nel 2016-17 ha ricevuto il Distinguished Teacher Award, il massimo riconoscimento dell’istituto. Fondatore dello studio Split Studio a Brooklyn, si occupa di design multidisciplinare tra grafica, realtà aumentata, architettura ed ecologia. Le sue ricerche spaziano dagli scenari futuri alle microecologie cyborg, dalle infrastrutture robotiche agli involucri architettonici. www.splitstudio.com Instagram: @jcvb_split
Karen Bermann è Professoressa Emerita di Architettura presso la Iowa State University ed è nata e cresciuta a New York, figlia della diaspora ha una spiccata tendenza a viaggiare per il mondo. Ha insegnato negli Stati Uniti e a Roma, dove ha diretto molti semestri di studio all’estero per studenti statunitensi. Sotto l’egida dell’accademia, ha scritto su vari argomenti legati al design sanitario, all’urbanistica e all’abitazione informale, dal nascondiglio di Anne Frank ai campi rom alla periferia di Roma. Il suo memoir grafico, The Art of Being a Stranger, sarà pubblicato dalla University of Toronto Press nell’estate del 2025. Instagram @krnbrmnn