L’anteprima italiana del progetto “Il falco di Karachi” di Elisa Caldana al MACTE

0
29
"Il falco di Karachi" di Elisa Caldana

MACTE  – Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta

 Elisa Caldana – Il falco di Karachi

 14 febbraio – 3 maggio 2025

Dal 14 febbraio al 3 maggio 2025, il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta l’anteprima italiana del progetto Il falco di Karachi di Elisa Caldana. La mostra presenta una serie di opere ispirate dalla figura poco nota del falco di Laggar, una specie endemica di Pakistan, India e Myanmar che sta scomparendo.  Elisa Caldana, con l’aiuto di molti collaboratori tra l’Europa e il Pakistan, si interroga sul rapporto tra la fauna selvatica e l’addomesticamento e sui processi che si mettono in moto quando una natura selvaggia è costretta in condizioni di cattività. Il falco diventa una metafora per pensare ai rapporti di potere, all’inquinamento, ma anche mettere al centro i diritti non solo umani.

 "Il falco di Karachi" di Elisa Caldana
“Il falco di Karachi” di Elisa Caldana

L’allestimento pensato per la rotonda del museo riproduce l’atmosfera di un cortile di Karachi, creando uno spazio in cui le opere dialogano sia tra loro che con il pubblico. Ci sarà una zona dedicata al film girato in ripetuti viaggi a Karachi, un’altra con le opere in tessuto che simulano il piumaggio del rapace e la scultura in bronzo Untitled (Released), simile nell’aspetto a uno stampo in gesso, che rappresenta il momento delle mani che trattengono il falco immediatamente prima del suo rilascio nella natura: un gesto che evoca l’idea di vuoto, ma anche di liberazione.

L’intera serie dei lavori di The Falcon of Karachi è stata realizzata grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (2023). Il progetto è stato prodotto in parte con il sostegno del Mondriaan Fund, promosso dalla Jan van Eyck Academie (Maastricht), in collaborazione con Vasl Artists’ Association (Karachi), West Den Haag (L’Aia), SIC (Helsinki). Le opere sono parte della collezione del MACTE.

Photo © Savas Boyraz
Photo © Savas Boyraz

Il Public Program della mostra prevede per sabato 15 febbraio alle ore 16 un incontro pubblico in lingua italiana con l’artista e il curatore Bruno Alves De Almeida della Jan Van Eyck Academie di Maastricht. Mentre il 2 e 3 maggio al MACTE si terrà un laboratorio pratico con Elisa Caldana e la textile designerolandese Aliki Van der Kruijs, grazie al sostegno dell’Ambasciata e del Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi. Nelle sale laterali sarà invece visibile una selezione dedicata di opere della collezione del Premio Termoli, che comprende, tra le altre, quelle di Benni Bosetto, Dadamaino, Mirella Bentivoglio ma anche delle serigrafie realizzate da Bettino Craxi dedicate a Pierre Restany e la pala di Malangatana, che sarà esposta fino alla fine di questa mostra e poi riportata in deposito.

Articolo precedenteA Bologna la mostra “Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”
Rebecca Pedrazzi
Classe 1982, laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano con la tesi “Il Mercato dell’Arte nel decennio 1998-2008”. Dopo la laurea viaggia in Europa e si trasferisce a Londra. Rientrata a Milano, la sua città natale, lavora come Art-Advisor e commerciale nel settore Luxory. Ha collaborato con diverse testate, online e cartacee, con articoli di approfondimento sull’arte. Dopo aver conseguito il patentino da giornalista pubblicista, fonda nel 2017 NotiziArte, website di notizie d’arte e cultura. É autrice del libro "Futuri possibili. Scenari d'arte e Intelligenza Artificiale" edito con Jaca Book nel 2021.