PATHs by Peter Hopkins -DeFineArt | co-curatela di Diana Hohenthal Und Bergen
Venezia, Palazzo Pisani Revedin – San Marco 4013/A
“IDENTITÀ & GLOBALIZZAZIONE”
Si è conclusa il 3 novembre 2024, nella cornice del Centro Culturale Palazzo Pisani Revedin a Venezia, la mostra collettiva internazionale “PATHs” che ci ha accompagnato ad esplorare, attraverso le opere degli artisti, l’identità e le complessità dell’appartenenza ad un mondo globalizzato. L’esposizione ha messo in luce le opere d’arte provenienti da artisti di tutto il mondo, in un vero e proprio manifesto che esalta l’impegno comunitario rispetto all’individualismo, allineandosi con gli obiettivi del movimento Artivista. Curata da Peter Hopkins, gallerista americano, e con la co-curatela di Diana Hohenthal und Bergen di Berlino e in collaborazione con DeFineArt, l’esposizione racconta al pubblico una visione artistica che coniuga ed intreccia temi sociali, ecologici e comunque globali.
“DeFineArt, concepito come punto di incontro tra SHIM (piattaforma a livello mondiale per artisti, gallerie e fiere d’arte) insieme alla rivista parigina THE EDGE Mag, ha realizzato un progetto collettivo che abbraccia la diversità e l’arte come strumenti di riflessione e cambiamento. In un’epoca di crescente individualismo, “PATHs” promuove una visione comunitaria, enfatizzando il potere dell’arte come ispiratrice di un cambiamento.”
Il Percorso Espositivo comprendeva una vasta gamma di media: installazioni, video, fotografie, pitture, disegni, collage e performance. Le opere esposte portavano ad una riflessione sulle diverse declinazioni dell’identità, evidenziando la diversità come fonte di arricchimento. Ogni artista contribuisce con una propria visione al percorso con una narrazione visiva e sensoriale che invita i visitatori a confrontarsi con il proprio ruolo all’interno della società e del mondo naturale. In questa direzione, Palazzo Pisani Revedin, con la sua storia di condivisione e dialogo culturale, è la cornice perfetta per una mostra in sintonia con il tema della Biennale di Venezia 2024, “Stranieri Ovunque”. L’evento offre uno spazio di riflessione sulle sfide dell’identità in un mondo globalizzato e interconnesso.
PATH: Le opere in mostra
Tra gli artisti in mostra si distingue Alexandra Mas, impegnata da tempo nel movimento Artivista. Con l’installazione multisensoriale “Tenalach”, l’artista celebra la bellezza della natura e sottolinea l’urgenza di proteggerla. In questa opera immersiva, gli occhi degli animali, accompagnati da suoni naturali, ci osservano, ricordandoci che gli esseri umani, con il loro comportamento distruttivo, sono diventati estranei indesiderati sulla Terra.
Haralampi G. Oroschakoff, con “Visages des frontières” (“Volti dalle Terre di Confine”), esplora la diversità culturale attraverso la sua prospettiva personale, riflettendo sulle complessità dell’identità moderna. L’artista austriaco, noto per una recente esposizione al Musée des Explorations du Monde a Cannes, si prepara ora per una retrospettiva al Museo Nazionale d’Arte di Baku. Brad Noble, con “Triquetra Flesh”, affronta la vulnerabilità umana con un tableau di figure in posizione fetale, sospese in uno spazio etereo, sollecitando una riflessione sull’interdipendenza in un mondo sempre più isolato.
Dodi Reifenberg esplora la crisi ambientale con sculture di sacchetti di plastica. La sua opera “Slipstream”, raffigurante un ragazzo alla deriva in un mare di plastica, simbolizza l’innocenza circondata dai detriti della società consumistica, esortando a ripensare il rapporto con i materiali usa e getta. Nella sezione fotografica spicca Marco Tassini, dottore in diritti umani e attivista, le cui fotografie evocano la sua passione per l’apnea e lo sci. Come direttore iconografico di The Edge mag, Tassini affronta temi cruciali attraverso l’arte visiva.
La mostra ospita anche artisti di rilievo come Annette Werndl, che con i suoi dipinti astratti documenta la trasformazione storica della Giudecca; Amy Jackson, Roz Delacour e l’italiano Ennio Spadini, ciascuno con opere che ampliano il discorso su globalizzazione, memoria e identità. Emblematica è l’installazione collettiva “PATHs – Postcards to Venice”, un’opera di otto metri che accoglie i visitatori nella prima sala. Questo manifesto artistico, ispirato alla mail art, integra le voci di tutti gli artisti presenti e rimane aperto a nuovi contributi per promuovere un dialogo che supera i confini individuali, enfatizzando l’importanza della cooperazione contro egoismo e isolamento sociale.
Eventi Correlati e Collaborazioni
“PATHs” va oltre la mostra, ed ha incluso eventi paralleli di grande rilievo. Tra questi spicca la terza edizione degli Artivist Awards, un premio che celebra gli artisti impegnati in tematiche sociologiche ed ecologiche, con la presenza dei vincitori precedenti Bernard Garo e Nana Dix. Garo presenta “Tabula Rasa”, un documentario che affronta il tema della guerra con una prospettiva binoculare, evidenziando la distruzione umana e il degrado ambientale. Nana Dix, con il video “The Secret Garden”, sfida la narrazione tradizionale per creare un’esperienza visiva che lascia spazio a sogni e ricordi, amplificata da una colonna sonora a 7,83 Hertz, evocando un viaggio psichedelico nel subconscio. L’esperimento “Chi ha paura dell’Intelligenza Artificiale” esplora il rapporto tra arti plastiche tradizionali e creazioni digitali basate sui prompt degli artisti. Questa combinazione di analogico e digitale propone una nuova prospettiva sull’arte nell’era digitale, in cui l’AI è vista come un’opportunità per ampliare l’esplorazione artistica, non come una minaccia.
GLI ARTISTI IN MOSTRA
1. Audrey Billups – Hawaii
2. Roz Delacour – France
3. Joslyn Doerge – USA
4. Sam Heydt – USA
5. Amy Jackson – UK
6. Jill Krutick – USA
7. Adélaïde Leferme – France
8. Graeme Luey – Canada
9. Alexandra Mas – France/Romania
10. Bran Noble – USA
11. Haralampi G. Orochakoff – Austria
12. Cristian Pietrapiana – Argentina/Italy
13. Dodi Reifenberg – Israel/Germany
14. Annemarie RYAN – USA
15. Ennio Spadini – Italy
16. Marco Tassini – Italy
17. Annette Werndl – Germany
18. Michael Werndl – Germany
Informazioni Utili: PATHs
PATHs A CURA DI HOHENTHAL UND BERGEN e Peter HOPKINS
Palazzo Pisani Revedin – San Marco 4013A, 30124 VE