L’artista Enrico Dedin alla Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Durazzo

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Enrico Dedin
Enrico Dedin

L’artista veneto Enrico Dedin rappresenterà l’Italia alla Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Durazzo

Dedin esporrà nel padiglione italiano della prima storica biennale in Albania un’opera con l’intelligenza artificiale 

Enrico Dedin, ventottenne originario di San Donà di Piave (VE), media artist e project manager nel settore comunicazione è stato invitato a far parte del Padiglione Nazionale dell’Italia per la prima storica edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Durazzo. 

Un importante evento mondiale dedicato alle arti visive, prima e unica Biennale d’Arte in Albania, che si terrà dal 5 ottobre al 24 novembre 2024 nella seconda città albanese, un meraviglioso e antico porto sull’Adriatico. Una kermesse innovativa e di prestigio che riunirà a Durazzo artisti da tutto il mondo. L’iniziativa, fondata dal Sig. Ph.D. Oltsen Gripshi (artista, curatore e storico dell’arte) in collaborazione con le istituzioni statali albanesi, vanta numerosi partner istituzionali come, solo per citarne alcuni, l’Istituto Italiano di Cultura e il Miami New Media Festival of Contemporary Video-art, oltre a diverse ambasciate, università, musei.

La Biennale Arte di Durazzo 2024 mira così a mostrare i valori artistici del nostro presente attraverso l’approccio concettuale e filosofico degli artisti contemporanei sul tema: “Intelligenza artificiale: il futuro ibrido”. Una riflessione sul presente tecnologico e su come questo rapido progresso tecnologico incida sull’intera vita dell’uomo contemporaneo. Una vera esplorazione su come l’intelligenza artificiale influenzerà il futuro dell’umanità. Gli artisti selezionati affrontano l’attuale tema dell’AI, un’invenzione che sta già cambiando il mondo così come lo conosciamo. Attraverso le loro opere, mostrano dunque il presente e riflettono su ciò che ci aspetta in futuro.

In questo ampio contesto, Dedin esporrà la sua nuova opera video presso il Teatro “Aleksandër Moisiu” di Durazzo. L’opera, intitolata “F.A.Q. Frequently Art Questions”, interroga un celebre chatbot di Intelligenza Artificiale con 118 domande retoriche rivolte, in un dialogo immaginario, direttamente al sistema dell’arte contemporanea. «Sono 118, non a caso come il numero del pronto soccorso italiano, le domande aperte senza risposta, quesiti dal basso verso l’alto, quasi verso un oracolo, verso un’entità enigmatica impalpabile» afferma Dedin, proseguendo: «Domande che nascono dalla necessità di spalancare le porte di un sistema dell’arte che troppo spesso tende a costruire muri invisibili fatti di indifferenza e marginalizzazione». Per questo già nel titolo “F.A.Q.” l’autore gioca ironicamente con l’omofonia con la parola “Fuck”.

Le domande, nate dal dialogo tra l’artista Dedin e il modello linguistico di Intelligenza Artificiale, sono focalizzate su aspetti esistenziali, sociologici, economici, lavorativi, filosofici, storici, oltreché legati a tematiche quali: successo, fama, mercato dell’arte e difficoltà quotidiane che affrontano gli artisti emergenti. Così facendo l’opera ambisce ad essere una lente di ingrandimento sull’arte, intesa non solo come peculiare forma di espressione estetica, ma anche come campo professionale e lavorativo.

La partecipazione con “F.A.Q.” alla Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Durazzo costituisce quindi un importante traguardo per Dedin, già operativo nel campo dell’arte contemporanea da oltre 10 anni, nonostante la giovane età. Infatti ha al suo attivo numerose presenze a mostre, concorsi e festival in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’America Latina, dall’Europa all’Asia. Quest’ultima partecipazione a Durazzo promette di essere un nuovo punto di riflessione e innovazione nell’arte e non solo.