Alchimia School di Firenze, il gioiello come denuncia sociale

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Alchimia Jewellery School
Alichimia - Selma Ok

L’Alchimia Jewellery School di Firenze è simbolo dell’artigianalità italiana nel mondo. La scuola fiorentina è stata infatti una delle cinque istituzioni europee selezionate a partecipare alla seconda edizione della Biennale di Gioielleria Contemporanea di Lisbona. Dal 28 giugno al 21 luglio, nelle strutture di Xabregas do Ar.Co – Centro de Arte e Comunicação Visual, si è svolto un momento importante di incontro per oltre 150 professionisti provenienti da 20 Paesi. Un polo di attrazione per circa 15.000 visitatori da tutto il mondo.

La scuola è stata fondata nel 1998 da Lucia Massei e si è da sempre contraddistinta per la sua inclusività e accoglienza di studenti da tutto il mondo. Nel corpo docente spiccano artisti orafi di fama internazionale come David Clarke ed Evert Nijlan, che hanno guidato i dodici alunni alla realizzazione delle opere presentate in Biennale, coadiuvati dalla curatrice Catarina Silva.

I lavori di Brittany Macchiarola, Agnes Kolignam, Lourdes Rubio Grijalva, Sofia Margara, Stella Overby, Taymaa Hammoud, Teibah Abed Alnabi, Nicol Tascone, Clara Ribeiro, Jessica Boladz, Selma Ok e Chad Kelsick sono stati scelti per la forte capacità evocativa di esternare le proprie visioni e denunce. “Tutte le loro opere hanno dietro una storia che racconta un pezzo di società, del loro sguardo sulla realtà: le morti sul lavoro, le guerre, il difficile equilibrio tra vita familiare e lavorativa, le sparatorie nelle scuole, la gentrificazione di quartieri popolari”, ha spiegato la direttrice Massei.

Alchimia Jewellery School
Alchimia Jewellery School

La Biennale è stata organizzata dall’Associação Portuguesa de Joalharia Contemporânea (PIN) che quest’anno ha adottato il tema “Madrugada (Alba)”, ispirato alla poesia di Sophia de Mello Breyner Andresen con un focus speciale sui “Gioielli politici. Gioielli del potere”.

Inoltre, a consacrazione del percorso di studi in Bachelor of Fine Arts, la scuola di gioielleria ha presentato nella propria sede fiorentina dal 12 al 14 luglio la mostra “A punto”, un’accurata esposizione di vere e proprie opere d’arte che spaziano da gioielli indossabili a oggetti di design nei più svariati materiali. Tutto completamente realizzato dagli studenti dell’ultimo anno. La sede di piazza Piattellina è diventata il luogo di riflessione su vari aspetti della propria identità personale, politica o sociale. Gli alunni hanno individualmente sviluppato e studiato le tematiche come culmine del loro corso triennale, sperimentando una varietà di materiali e tecniche, tra cui la lavorazione dei metalli, il taglio delle pietre, l’intaglio del legno, l’incisione, la stampa 3D e altro ancora. Il risultato è una fusione di cinquanta opere d’arte contemporanea che celebrano le similitudini e le differenze tra di loro. Hanno partecipato alla realizzazione Milosz Cios, Madeleine Kühne-Oertel, Mycah Laird, Giulia Lodato, Britanny Macchiarola, Ywee Kyu Mone, Karl Papp, Yicen Qian, Marta Simó, Cosima Solms-Baruth e Bian Wentao.

L’aspetto rilevante di questi progetti è che i gioielli siano al tempo stesso oggetti di design ma anche manifesti e simboli di denunce. La Biennale è una dimostrazione di come nella gioielleria contemporanea esista un corpus di opere in cui gli autori esprimono posizioni, riflessioni e commenti di natura politica su tematiche eterogenee e contemporanee.