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Analisi dell’opera: Una domenica alla Grande Jatte di Georges Seurat

Georges Seurat, Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande Jatte

Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte

Manifesto del Neoimpressionismo pittorico, culmine della breve carriera di Georges Seurat, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte è un olio su tela di grandi dimensioni (2,07 x 3,08 metri) conservato all’Art Institute di Chicago. Abbreviato spesso in Domenica alla Grande Jatte, il titolo originale è Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte.

Seurat inizia il quadro insieme ai numerosi studi (27 tavole, 3 tele, 27 disegni) nel 1884 e lo presenta al pubblico per la prima volta due anni dopo. L’accoglienza è pessima. A difendere il giovane artista restano l’amico Paul Signac e il critico Félix Fénéon, che scrive di aver molto apprezzato la «nuova maniera di interpretare la realtà».

Il puntinismo

Fénéon si riferisce alla tecnica che Seurat ha impiegato per dipingere la tela e di cui è il maggior esponente: il puntinismo. Dopo la morte di Manet (1883) l’Impressionismo entra in crisi, e Seurat sceglie di superarlo lavorando sulla luce e sui colori. Per farlo, parte dalla teoria del contrasto simultaneo del fisico Michel-Eugène Chevreul. I colori complementari (giallo e viola, verde e rosso, blu e arancione) se accostati si esaltano a vicenda, mentre i chiari e gli scuri evidenziano il proprio contrasto se direttamente contrapposti. Dal fisico Ogden Rood, invece, prende la distinzione tra colore materia, cioè l’impasto pittorico, e colore luce, la radiazione che colpisce l’occhio. Seurat mette quindi a punto una scala di tinte primarie e secondarie che non mischia sulla tavolozza ma applica sulla tela tramite piccoli punti, minuscole tacchette di colore accostate che sarà poi l’occhio dell’osservatore, alla giusta distanza, ad amalgamare.

Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte, descrizione

L’opera di Seurat immortala una tipica domenica alla Grande Jatte, sulla Senna, meta abituale della borghesia parigina. All’epoca l’isola risultava periferica mentre oggi è inglobata nel tessuto cittadino. Possiamo distinguere un uomo che fuma la pipa, una donna che pesca (indicherebbe il sostegno di Seurat all’emancipazione femminile ‒ la pesca era appannaggio degli uomini), un’infermiera (per i contemporanei distinguibile dal cappello bianco e rosso) con una donna anziana, due soldati in uniforme, un uomo che suona la tromba. In primo piano una coppia, lui con monocolo e sigaro, lei con tournure e fiore rosso sul cappellino, tiene al guinzaglio una scimmia. Averne una come animale domestico era un vezzo nella Francia imperialista di fine secolo, ma qualcuno ha ipotizzato un riferimento alla professione della donna. Il termine francese per scimmia veniva infatti usato in gergo per indicare le prostitute. Al centro della tela si stagliano madre e figlioletta, uniche due figure frontali, mentre tutte le altre appaiono di profilo, tre quarti o da dietro.

Georges Seurat, Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte, 1884-86, Art Istitute of Chicago. Particolare dei personaggi

Geometria e bidimensionalità

I profili netti di molte figure contribuiscono a creare bidimensionalità. La scena risulta piatta, i contorni ben delineati, la composizione è geometricamente scandita. Le linee verticali più evidenti sono quelle degli alberi e della donna frontale che divide a metà la tela. La diagonale della Senna delinea una sorta di finta prospettiva, considerando che manca la profondità, mentre le vele e il fumo delle imbarcazioni che vanno in direzioni opposte contraddicono ogni logica. Il dipinto rappresenta un momento di svago e movimento ma la scena appare cristallizzata, un eterno pomeriggio in cui le figure, seppur intente a compiere delle azioni, risultano statiche. Seurat, più interessato alla resa del colore che alla rappresentazione naturalistica, studiò a lungo la scena. Disegnava ogni particolare dal vero, all’aria aperta, e poi riportava la versione definitiva sulla tela nel suo studio. Le figure ieratiche e la composizione geometrica ed enigmatica ricordano le antiche sculture egizie e greche ma anche il rinascimento di Piero Della Francesca.

Georges Seurat, Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte, 1884-86, Art Istitute of Chicago. Particolare della coppia con la scimmia

Cronologia e fortuna di Una domenica alla Grande Jatte

Georges Seurat espone il dipinto finito nel 1886: all’ultima mostra impressionista, a luglio, e al Salon des Indépendants, ad agosto. Entro il 1889 aggiunge la cornice di puntini. Il dipinto non ottiene consensi e non trova acquirenti, restando nello studio del pittore fino alla sua morte, nel 1891. «La madre di Seurat è più che ansiosa a causa della sorte che toccherà ai dipinti di grande formato del figlio» scrive Paul Signac nel suo diario, «vorrebbe farne un lascito per qualche grande museo… ma, diciamocelo, quale grande museo accetterebbe di esporli?». E infatti ancora nel 1911 il Metropolitan Museum of Art di New York si rifiuta di acquistarlo, cosa che invece fa il mercante d’arte Frederic Clay Bartlett, per poi donarlo all’Art Institute di Chicago. A quel punto, l’importanza di Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte nella storia dell’arte europea è acclarata e una raccolta fondi cerca di riportarla in Francia, ma inutilmente.

Georges Seurat, Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte, 1884-86, Art Istitute of Chicago

Georges Seurat, biografia

Nato nel 1859 a Parigi in una famiglia borghese, Georges Pierre Seurat si appassiona all’arte sin da piccolo, studia disegno e pittura e si iscrive all’Accademia di belle arti nel 1878. Il giovane copia gli antichi ma resta aggiornato anche sui contemporanei, si lascia ispirare da Delacroix, Corot e Millet e si dedica allo studio di trattati scientifici sulla luce e il colore. Nel 1879 visita la quarta mostra degli Impressionisti e ne resta folgorato, tanto da decidere di lasciare l’Accademia. Nel 1884 partecipa al Salon des Indépendants con Une baignade e proprio tra gli artisti indipendenti conosce Paul Signac, amico e collega con divide il ruolo di padre del puntinismo. Con lui, Camille Pissaro, Paul Gauguin e Vincent Van Gogh, Seurat è inoltre considerato tra i principali maestri postimpressionisti. Nel 1886 espone al pubblico Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte. Da lì in poi l’artista persegue sempre più i suoi metodi scientifici, staccandosi dalla resa naturalistica del reale e privilegiando scene di interni con luci artificiali. Ammalatosi improvvisamente, Georges Seurat muore nel 1891, a 31 anni, probabilmente per difterite.

Georges Seurat fotografato da Lucie Cousturier nel 1888, Art Istitute of Chicago
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