Le sculture di Picasso in mostra alla Galerie de l’Institut di Parigi

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GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962 - Head of woman, Cannes 1961, cut sheet metal, folded and painted, 79.5 x 63 x 31.5 cm Bearded man’s head, Cannes 1961, cut, folded and painted sheet metal, 80 x 66 x 30 cm © Succession Picasso 2022
GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962 - Head of woman, Cannes 1961, cut sheet metal, folded and painted, 79.5 x 63 x 31.5 cm Bearded man’s head, Cannes 1961, cut, folded and painted sheet metal, 80 x 66 x 30 cm © Succession Picasso 2022

La Galerie de l’Institut di Parigi presenta una mostra-evento sulla scultura di Picasso “Picasso / Sculture 1902-1962” nelle due sedi parigine di rue de Seine e
rue des Beaux-Arts, riunendo alcune delle più importanti pietre miliari dell’opera tridimensionale del grande artista.

14 Ottobre – 17 Dicembre 2022

Le sculture di Picasso in mostra a Parigi

Più di 70 sculture (dal 1905 al 1962), accompagnate da 35 disegni e dipinti, sono riunite per la prima volta in una galleria parigina. Alcune di esse saranno messe in vendita in questa occasione. La mostra, “Picasso. Sculture 1902-1962”, divisa in due temi principali – “la figura” (rue des Beaux-Arts) ed “il bestiario” (rue de Seine) copre la diversità dell’attività dell’artista. Tra le opere eccezionali, il pubblico potrà scoprire la prima scultura cubista del corpus dell’artista, una Testa di donna (Fernande), oltre a due magistrali teste in lamiera tagliata, piegata e dipinta del 1961. Questi ultimi due capolavori sono in prestito eccezionale.

GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962 - The Spanish, Cannes 1960-1961, single sheet folded, painted on both sides, 26.5 x 15 x 15 cm © Picasso Succession 2022
GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962
The Spanish, Cannes 1960-1961, single sheet folded, painted on both sides, 26.5 x 15 x 15 cm
© Picasso Succession 2022

Anche il famoso Guenon e la sua piccola presentazione in rue de Seine non mancheranno di sorprende gli spettatori. Nei due spazi espositivi (distanti pochi metri l’uno dall’altro), le sculture sono accompagnate da una selezione di dipinti e opere su carta, evidenziando il dialogo e la complementarietà tra i diversi mezzi espressivi utilizzati dall’artista. Le opere su carta comprendono disegni di studio e di ricerca, che ci restituiscono “il movimento del suo pensiero”; i disegni autonomi mostrano la ricorrenza di un tema; i ritagli di cartone e di carta costituiscono i modelli per i fogli tagliati, piegati e dipinti.

La Figura

Intorno a questo tema, l’esposizione riunisce le principali opere scultoree di Picasso, tre delle quali risalgono all’inizio del secolo. La selezione comprende Testa di Donna (Alice Derain) del 1905, in cui i tratti del viso, poco elaborati, sembrano quasi sciolti. Quest’opera riecheggia sia il trattamento incompiuto della scultura di Rodin sia l’opera “sfocata” di Medardo Rosso (Ecce Puer, bronzo, 4 1905). Donna che si acconcia i capelli, una delle prime sculture primitiviste che Picasso eseguì nell’autunno del 1906 al ritorno da Gosol in Catalogna, dove aveva trascorso l’estate, in concomitanza con la scoperta dell’arte iberica e della retrospettiva di Gauguin al Salon d’Automne del 1906, ciò risulta dal disegno intitolato La Coiffure dello stesso periodo. Testa di Donna (Fernande) del 1909 occupa un posto focale nell’opera di Picasso sotto più aspetti. È la prima scultura cubista che decostruisce il volume sfaccettato in tre dimensioni. Illustra la complementarità e il dialogo tra pittura e scultura nella sua pratica. Picasso si è basato sui ritratti di Fernande dipinti durante l’estate a Horta de Ebro, come Fernande con le pere (New York, MoMA). La scultura funge a sua volta da modello per una serie di dipinti, tra cui un Ritratto di Braque (Berlino, Museo Berggruen, Nationalgalerie).

GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962 Standing women known as Femmes de Boisgeloup, 1930, bronze, various sizes © Succession Picasso 2022
GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962
Standing women known as Femmes de Boisgeloup, 1930, bronze, various sizes © Succession Picasso 2022

In mostra troveremo una serie di figure ieratiche e affusolate note come “Donne di Boisgeloup”, eseguite nell’autunno del 1930, che mostrano analogie con l’arte africana ed etrusca. Inoltre, evocano il periodo di Boisgeloup da un punto di vista meno conosciuto. Pochi mesi prima, Picasso aveva acquistato il castello di Boisgeloup, nella regione dell’Eure, che gli offriva vasti spazi in cui sviluppare la sua pratica scultorea.

Questo periodo, estremamente prolifico, è illustrato anche da una Bagnante del 1931 dalle forme biomorfe, nel prolungamento delle metamorfosi, di cui si trovano echi nella pittura dell’artista. Testa di Donna (Dora Maar) del 1941, un esempio della sua produzione monumentale, segna il ritorno di Picasso alla scultura su larga scala nello studio di 7 rue des Grands-Augustins, luogo di nascita di Guernica nel 1937. Una versione in bronzo si trova dal 1956 nel giardino della chiesa di Saint Germain-des-Prés a Parigi. Un gruppo di piccole figure modellate in argilla morbida eseguite a metà degli anni Quaranta rivelano un aspetto più confidenziale, ma ugualmente rappresentativo della varietà della produzione scultorea di Picasso.

In mostra anche Donna incinta (1949) che illustra una vena più astratta, così anche come le sculture composte da oggetti di uso quotidiano che costituiscono una parte importante dell’opera di Picasso e uno dei suoi maggiori contributi alla scultura del XX secolo, Figura del 1935 e Personnage del 1958. Questa nuova tecnica si ritrova anche nella seconda parte della mostra, dedicata agli animali, con il celebre Guenon et son petit (1951). In mostra un gran numero di ritagli, in particolare due teste magistrali del 1961: un autoritratto e un ritratto di Jacqueline, che evoca la coppia, e che costituiscono un prestito eccezionale. Queste opere sono state esposte raramente. Infine, un albero-scultura completa la selezione ed evoca la dimensione monumentale della scultura di Picasso, interpretata dall’artista norvegese Carl Nesjar con betograve (un tipo di scultura in cemento).

Il Bestiario

Picasso viveva circondato da animali: piccioni, colombi, gatti, cani – i cani afgani Kazbec poi Kabul. Negli anni ‘50 in California, possedeva perfino una capra. Gli animali entrano nella sua opera scultorea a Boisgeloup all’inizio degli anni Trenta; un Uccello e una Testa di toro del 1931 sono i primi. L’artista ha utilizzato il tema dell’uccello in materiali e stili diversi, come tante varianti: in bronzo, in lamiera piegata, in legno tagliato e dipinto. Agli animali familiari si aggiunge un bestiario mitologico, a cui appartiene il minotauro, figura essenziale dell’iconografia picassiana della maturità. Tra le opere più rappresentative del gruppo presentato in rue de Seine, va segnalato lo straordinario Guenon et son petit, realizzato nel 1951, opera emblematica dell’utilizzo da parte di Picasso di oggetti dell’ambiente circostante come componenti della sua scultura.

The Cat, Paris 1941, bronze, 46.6 x 77 x 19 cm. © Succession Picasso 2022
GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962
The Cat, Paris 1941, bronze, 46.6 x 77 x 19 cm. © Succession Picasso 2022

La testa del cercopiteco è costituita da due macchinine per bambini che Kahnweiler aveva regalato a Claude – una Panhard e una Renault – assemblate in modo tale che la posizione della testa non sia al centro dell’auto. La testa del cercopiteco è costituita da due macchinine per bambini che Kahnweiler aveva regalato a Claude – una Panhard e una Renault – assemblate in modo tale che le ruote formino un cerchio, le orecchie due manici di tazza, il corpo un grande vaso i cui manici evocano le spalle e la coda un ammortizzatore di automobile arrotolato all’estremità. Anche il gallo – presente in gesso e bronzo – appartiene al bestiario di Boisgeloup e introduce il movimento con grande eleganza. Inoltre, un gruppo di tori riecheggia la passione di Picasso per le corride.

GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962 - The Owl, 1953, molded and painted clay, 34 x 26 x 37 cm. © Succession Picasso 2022
GALERIE DE L’INSTITUT | Picasso. Sculptures 1905-1962
The Owl, 1953, molded and painted clay, 34 x 26 x 37 cm. © Succession Picasso 2022

Picasso e la scultura

L’opera scultorea di Picasso è estremamente ricca e comprende oltre 650 sculture eseguite tra il 1902 e i primi anni Sessanta, con periodi più intensi di altri, in particolare la fine degli anni Venti e l’inizio del decennio successivo, che corrispondono al periodo di Boisgeloup; o la fine degli anni Quaranta, nell’atelier Fournas di Vallauris, anche questo un periodo molto intenso. La sua pratica di scultura è intimamente legata a quello della pittura con la quale Picasso mantiene un dialogo proficuo. Nella scultura si concentra sugli stessi soggetti che dipinge: figure, ritratti di parenti, animali reali o mitologici, nature morte.

La sua produzione è di eccezionale varietà stilistica e tecnica. Sperimentatore appassionato, Picasso si è espresso con le tecniche tradizionali, la modellazione e l’intaglio diretto. Ha dimostrato anche una grande inventiva, spinta sia da una grande cultura artistica sia da un’abbondante creatività, accompagnata da una libertà illimitata. Tutto ciò che cadeva sotto il suo sguardo poteva far nascere una nuova idea. Ad esempio, le statuette etrusche riprodotte nella rivista Documents di Georges Bataille (n. 4, 1930) lo hanno probabilmente ispirato a creare le lunghe figure intagliate nel legno. “Non potevamo lasciare un pezzo di spago in giro senza che lui ci facesse qualcosa”, riferisce Jacqueline (Jacqueline Picasso ad André Malraux, La Tête d’obsidienne, Parigi, Gallimard, 1974, p. 34). Pensiamo alle impressioni di texture di materiali che introduce nelle sue sculture, ad esempio in Femme au feuillage del 1934 (S.157), o ai ciottoli incisi del 1937. Partendo dal collage, ha inventato l’assemblaggio, che ha sviluppato in un’ampia gamma di varianti e le cui possibilità ha moltiplicato con oggetti di uso quotidiano. L’interferenza dell’oggetto utilitario è una delle grandi rivoluzioni dell’arte del XX secolo, introdotta da Picasso nella sua Natura morta con sedia di canne del 1912 (Parigi, Musée Picasso) prima del primo ready-made di Marcel Duchamp. Nel 1954, Picasso crea un nuovo tipo di scultura, tagliando, piegando e dipingendo la lamiera. Questo lo ha portato ai progetti di ritaglio di Jacqueline e poi alle sculture di alberi, che sono un altro modo di mostrare diverse sfaccettature di un modello in scultura.

Marc Lebouc © Julien Drach
Marc Lebouc © Julien Drach

Galerie de L’institut di Parigi & le sculture di Picasso

La Galerie de l’Institut, anticamente Bouquinerie de l’Institut, è una realtà familiare gestita da Marc Lebouc, esperto della Corte d’Appello di Parigi, Anne-Gaëlle Lebouc ed Yves Lebouc, esperto della Compagnie nationale des experts.

Offre un’ampia selezione di opere di artisti del XX secolo, tra cui Pablo Picasso, Marc Chagall, Joan Miró e Henri Matisse. Specializzata in stampe dal 1954, propone in vendita incisioni (acqueforti, acquetinte, monotipi, manière noire, ecc.), litografie moderne di alta qualità, nonché libri illustrati, noti anche come libri d’artista.

La Galerie de l’Institut, avendo esteso la sua attività alla vendita di opere uniche, presenta anche ceramiche, arazzi, sculture, disegni e dipinti di questi grandi artisti e di altri più riservati Ricordiamo la mostra “Picasso intime. Fotografie di Jacqueline Picasso”, nell’ambito di Photo Saint-Germain (2021), quella dedicata ai “Ritratti” (2014) e ai “Monotipi” (2013).

Con “Picasso. Sculture 1905-1962”, la Galerie de l’Institut rende ancora una volta omaggio a uno dei suoi artisti preferiti esponendo nei suoi due spazi tutta la ricchezza e l’estrema capacità dell’artista di rinnovarsi nel suo lavoro.

INFORMAZIONI UTILI

“Picasso / Sculture 1902-1962”

14 Ottobre – 17 Dicembre 2022

12 rue de seine / 3Bis rue des Beaux-Arts 75006, Parigi galerie-institut.com