Il MiC presenta la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma
Tra i suoi tesori 650.000 monografie, 40.000 manoscritti e 70.000 tra bandi e manifesti

Con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano che ogni settimana accompagna i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.

Nato nel 1880 come Sezione Risorgimento della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma per raccogliere le fonti per lo studio dell’Unità d’Italia, l’Istituto diviene autonomo nel 1917, per trasferirsi nel 1939 in via Michelangelo Caetani, nella sede di Palazzo Mattei di Giove, nel cuore del centro storico di Roma. Oggi il suo patrimonio è incentrato sulla storia italiana ed europea del XIX e XX secolo e tra i suoi tesori conta 650.000 monografie, 40.000 manoscritti e 70.000 tra bandi e manifesti.

Il Palazzo – oggi oggetto di importanti lavori di restauro sia negli esterni che negli interni, – fu costruito tra la fine del 500 e gli inizi del 600 per volere di Asdrubale Mattei Marchese di Giove, che ne commissionò il progetto e la costruzione a Carlo Maderno. “Lo stabile è riccamente adornato di opere d’arte in particolare nei cortili e nello scalone vi è una preziosa collezione di antichità romane che era di proprietà dei Mattei – racconta nel video la direttrice Patrizia Rusciani che svela – negli interni nelle sale della Biblioteca è in corso il restauro di una piccola cappella che Asdrubale fece costruire per la moglie Costanza Gonzaga e che commissionò al pittore Gaspare Celio”.

Le origini della Biblioteca risalgono al giugno del 1880, quando il Parlamento approvò una proposta di legge di Pasquale Villari che proponeva di creare una raccolta di documenti e libri che testimoniassero il lungo percorso risorgimentale che si era da poco concluso con la presa di Roma nel 1870. “Si diede quindi avvio alla costruzione di questa importante raccolta situata all’inizio presso la Biblioteca Nazionale di Roma Vittorio Emanuele II – che aveva sede al Collegio Romano – e divenne la sezione Risorgimento di questa Biblioteca” spiega la direttrice. “Si acquisirono fondi sul mercato antiquario ma anche direttamente dai protagonisti risorgimentali e dai loro discendenti. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale si diede avvio anche alla raccolta di materiali che testimoniassero la Guerra, perché in quel periodo veniva considerata come il coronamento del Risorgimento nazionale”.

La Biblioteca prese l’odierna denominazione nel 1937 e due anni dopo fu trasferita nell’attuale palazzo. I Fondi costitutivi sono il Fondo del Risorgimento e il Fondo della Prima guerra mondiale, ma spicca tra tutti la collezione mazziniana composta da circa 8.000 autografi di Mazzini, provenienti dalla collezione di Ernesto Nathan. “Voglio anche ricordare una collezione di 41 carte salate, cioè di scatti fotografici fatti dal fotografo Lecchi durante i fatti della Repubblica Romana del 1849, che rappresentano il primo reportage fotografico di guerra di cui siamo a conoscenza – spiega la direttrice. Ricchissima anche la sezione dei Fondi dei manifesti illustrati: “l’istituto conserva una ricca collezione di manifesti della Grande Guerra e un’importante collezione dei manifesti dell’Età repubblicana che vanno dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri”.

Il documentario sulla Biblioteca fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia https://www.instagram.com/tv/CeA_ShGsCwR/

Il prossimo appuntamento con una nuova biblioteca sara’ giovedì 2 giugno 2022. Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche. Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia (Fonte: @MIC).