Intervista a Roberta Cintura, responsabile comunicazione marketing di Polaris Engineering. Tra innovazione e intelligenza artificiale

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Intervista a Roberta Cintura, responsabile comunicazione marketing di Polaris Engineering. Tra innovazione e intelligenza artificiale

In occasione della AI WEEK 2022, che ha visto salire sui palchi virtuali i professionisti esperti del settore e manager italiani del mondo IA, abbiamo avuto il piacere di incontrare e conoscere la dottoressa Roberta Cintura, responsabile comunicazione marketing della società Polaris Engineering srl. Con Lei abbiamo voluto approfondire la storia di Polaris Engineering una grande realtà che guarda sempre al futuro e che ha saputo sapientemente coniugare l’innovazione, l’intelligenza artificiale e le nuove avanguardie digitali. Con Roberta Cintura abbiamo fatto un focus su PerformIA: “il festival dedicato all’intelligenza artificiale ed alle sue possibili espressioni”. Vi auguriamo buona lettura.

Intervista a Roberta Cintura, Responsabile comunicazione marketing di Polaris Engineering srl

Ci può raccontare come nasce Polaris Engineering e qual’è la sua Mission? A quale tipologia di clienti vi indirizzate?

Il Gruppo Polaris, con l’assetto odierno, è il frutto di un progetto iniziato nel 2016, da un’idea di Paolo Attanasio, CEO di Polaris Engireering. Durante le prime fasi di progettazione, si sono uniti al percorso tutte le attuali menti del Gruppo: Alessandro Cenerini, Paola Persico, Francesco Gregoriani, Michele Marchioni, dando vita ad una rosa di 3 aziende che ad oggi contano un totale di 60 persone tra dipendenti e collaboratori e tre sedi – Pistoia (headquarter), Brescia e Napoli. Polaris Engineering è l’azienda detentrice del modello capace di creare contenuti e corrette tecnologie, finalizzate ad affrontare i cambiamenti nel processo evolutivo del mondo industriale; AgerIA, azienda partner per l’innovazione capace di scalare contenuti e tecnologie verticali nelle filiere del settore agroindustriale; Deep Clever, azienda che rappresenta l’istituto di ricerca del gruppo Polaris capace di sviluppare nuove tecniche AI, nuovi prodotti e nuovi modelli di interazione. I traguardi del Gruppo Polaris vedono oltre 600 certificazioni Industry 4.0 compliance, 300 progetti di digitalizzazione, 70 progetti di Ricerca e Sviluppo e 700 progetti di System Integration.

Gli obiettivi dei nostri progetti sono volti ad apportare i cambiamenti necessari all’ottenimento di vantaggi competitivi, duraturi e di valore nel proprio mercato di riferimento. La mission del gruppo si orienta sulle strategie di coniugazione dei modelli organizzativi e tecnologici alle esigenze delle persone che si muovono all’interno di un’organizzazione, esaltando le competenze individuali senza stravolgerle. 

Intervista a Roberta Cintura, responsabile comunicazione marketing di Polaris Engineering. Tra innovazione e intelligenza artificiale
Polaris Engineering

Innovazione, Intelligenza Artificiale, Tecnologie Evolute e Avanguardie Digitali sono alla base della strategia del gruppo Polaris. Nel mondo aziendale privato: quanto oggi in Italia conta essere aggiornati su queste tematiche e sposare l’impiego di nuove tecnologie?

In una società in continuo mutamento, la capacità di sapersi innovare diventa uno dei keyfactor indispensabili per tutte le PMI e non solo. La consapevolezza della necessità di sapersi modellare in base alle condizioni socio-economiche circostanti, permette alle aziende più proattive di sapersi distinguere. Le radici di queste nuove competenze, must have di ogni settore, si concretizzano nell’impegno che ciascun business mette a disposizione di Ricerca e Sviluppo. Grazie all’applicazione di AI nei propri modelli, ciascuna azienda oggi è potenzialmente in grado di acquisire lo spettro di skills digitali favorevole ad una produzione consapevole, tracciabile e sostenibile.

Ottimizzazione di tempi, costi e risorse diventa un’automazione fondamentale, capace non solo di creare nuovo valore al business, ma di incentivare anche la produttività dei dipendenti che acquisiscono nuove competenze e nuove modalità di lavoro, delegando alle macchine buona parte delle operazioni più ripetitive. Le aziende italiane, soprattutto dopo il periodo pandemico, hanno visto crescere le percentuali di adozione tecnologica all’interno delle proprie metriche di business, trovando nella tecnologia soluzioni ed abilità che aiutano gli imprenditori nelle scelte strategiche delle proprie roadmap.

Ferve la ricerca nel mondo dell’IA e Polaris Engineering ha un istituto di ricerca. Ci può parlare di Deepclever?

Siamo convinti che investire energie e tempo in Ricerca e Sviluppo sia per i business di ogni settore l’esercizio fondamentale per garantirsi un equilibrio di lungo periodo. Guardare con occhio attento al futuro significa non arenarsi in concetti statici di produttività. Conoscere e fare ricerca sono le azioni primarie per assimilare alle proprie metriche nuove soluzioni, capaci di produrre risultati scalabili su più fronti. Ci facciamo promotori di un modello di innovazione sostenibile, volto a risolvere in modo innovativo problemi tradizionali. Un compito importante per una realtà come DeepClever è quello di ascoltare ed osservare i processi dei nostri clienti, per studiare e costruire la soluzione più idonea rispetto al modello ed ai propri goal di business. Non esiste una soluzione unica applicabile a tutti, ma possiamo studiare soluzioni personalizzate cucite su misura dei singoli progetti.

Lo scorso settembre 2021 a Firenze avete dato il via a PerformIA: il festival dedicato all’intelligenza artificiale ed alle sue possibili espressioni. Perché nasce PerformIA?

Il progetto PerformIA nasce con l’obiettivo di incentivare le aziende ad aprirsi alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie ed in particolare dalle soluzioni di intelligenza artificiale. Siamo convinti che il lavoro sinergico tra capitale umano e tecnologia possa dar vita a progetti di valore, ricchi di opportunità da cogliere. Ci siamo avventurati in un progetto di promozione culturale con l’obiettivo di fare informazione proprio per sensibilizzare i player di mercato a vedere nell’innovazione la nuova risorsa da adottare nelle proprie metriche. Utilizzando l’arte come strumento di comunicazione, abbiamo offerto ad un musicista, un artista visivo ed una compagnia teatrale, la possibilità di potenziare la loro creatività supportando tre live performance con degli algoritmi di AI. Il risultato sono tre progetti artistici sperimentali in cui la Data Science, abitualmente impiegata in ambito industriale, si piega a compiti non convenzionali a dimostrazione della sua plasmabilità.  

#PerformIAfest si traduce  in un’occasione per conoscere attraverso l’arte ma anche attraverso testimonianze, casi studio e tavole rotonde che nascono intorno ai settori dove Ai ha già avuto un suo transito e da cui possiamo leggere in modo concreto i primi risultati. Il lancio del progetto ha visto protagoniste tematiche come AI applicata al mondo del turismo, della cultura ma anche dell’agricoltura e della moda. Stiamo lavorando su nuove date e nuove possibilità di diffondere la cultura del X.0, felici di riscontrare nel pubblico interesse ed entusiasmo.

Con PerformIA avete raccontato attraverso delle performance – non solo l’incontro tra arte e IA – ma anche quello tra teatro, musica e IA. Come il pubblico ha recepito questa vostra – sicuramente quanto più attuale – proposta?

La scelta di veicolare il nostro messaggio di innovazione attraverso l’arte ci ha consentito di manifestare l’idea che davanti alla tecnologia il limite è spesso la “creatività”. Lo studio di ricerca portato avanti dalla squadra di data scientist di DeepClever, capitanata dal nostro Head of R&D Alessandro Lazzeri, ha dato prova di come ragionare fuori dagli schemi possa portare a soluzioni nuove. I feedback che abbiamo raccolto durante e dopo le giornate del festival sono tutti estremamente positivi: la scintilla della curiosità è accesa e molti sono i sostenitori che seguono gli sviluppi delle tre intelligenze artificiali addestrate per l’occasione.

Il primo progetto nato da questa esperienza è De_Sidera, una sorta di astrolabio sonoro, capace di far suonare le stelle. Abbiamo addestrato un’intelligenza artificiale affinché fosse in grado di riconoscere le costellazioni sopra la nostra testa ed associare a ciascuna un suono, regalando all’utente un concerto perpetuo.

La Machina del Collage è il progetto dedicato alle arti visive. Utilizzando tecniche di face parcing e di face detection, siamo stati in grado di addestrare un’intelligenza artificiale a riconoscere le parti del volto partendo da una foto. La macchina è in grado di distinguere le singole parti e di mischiarle tra scatti differenti dando vita ad un generatore di collage di volti umani.

MetaMoreFaces è infine la performance nata in collaborazione con la compagnia teatrale. Il progetto sperimentale esplora le difficoltà di alcune categorie sociali, portate sul palco accompagnate da tecniche di computer vision che hanno trasformato il materiale fotografico – recuperato dalle infanzie degli attori- in un video in cui il volto dell’attore si modifica dall’infanzia ad oggi.

Le contaminazioni tra espressioni artistiche e tecnologie stanno diventando sempre più frequenti e siamo orgogliosi di spingerci oltre la nostra zona di comfort, sperimentando in un settore così lontano dal nostro di origine. Un lavoro di ricerca, supportato da passione e molta curiosità.

Quali le proposte o linee guida della prossima edizione di PerformIA?

Il lavoro dietro PerformIA è una macchina in continuo movimento. Dal lancio del progetto ad oggi abbiamo avuto occasione di ampliare la nostra community e coinvolgere nuovi professionisti del mondo AI, ma anche nuovi artisti che vedono nella tecnologia la possibilità di potenziare la propria capacità espressiva. Stiamo studiando un palinsesto di date che porteremo live in giro per lo stivale. Apriremo la stagione in Aprile con PerformIA Digital, un appuntamento che andrà in streaming sui canali social di Polaris Engineering ma anche su quelli dei nostri partner di IA Spiegata Semplice. Sarà un’occasione per ritrovarsi e raccontare al pubblico i lavori dietro le performance, le nuove sinergie e le nuove frontiere che desideriamo valicare, compresa quella del Metaverso. Per conoscere gli sviluppi vi invito a seguire la diretta e scoprire in quell’occasione le prossime date, anche fisiche, del festival.