Il contrasto al traffico illecito dei beni culturali: l’operazione internazionale “PANDORA VI”

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Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale
Operazione internazionale “PANDORA V” Il contrasto al traffico illecito dei beni culturali

Operazione internazionale “PANDORA VI” – Il contrasto al traffico illecito dei beni culturali

Continua la lotta contro traffico illecito dei beni culturali. Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) ha partecipato per l’Italia all’operazione internazionale “Pandora VI”, coordinata da Interpol, Europol e World Customs Organization (WCO), finalizzata a contrastare, simultaneamente in più Paesi, la commercializzazione di beni d’arte di provenienza illecita. Particolare attenzione è stata posta al monitoraggio dei mercati online. Una settimana di “cyberpatrol” è stata organizzata dalla polizia nazionale olandese (Politie) per identificare le vendite sospette.

Sono ancora in corso oltre 170 indagini, a seguito delle quali si prevedono ulteriori sequestri e arresti. Anche in quest’ultima circostanza è stato di fondamentale importanza sfruttare le potenzialità di verifica offerte dalla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” in possesso del TPC, frequentemente utilizzata in ambito internazionale essendo la più completa. Le attività hanno permesso di effettuare un esteso controllo del web (siti di case d’asta, pagine di commercio elettronico specialistico e generico, piattaforme social media) finalizzato all’individuazione di beni culturali di sospetta provenienza, da rendere oggetto di approfondimento durante la fase operativa dell’operazione.

Il lavoro del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC)

Nel periodo di azione coordinata è stato dato il massimo impulso alla tutela sviluppando indagini sulle aggressioni criminali al patrimonio culturale ed effettuando mirate attività di controllo e prevenzione; il Comando TPC, con il supporto dei Comandi territoriali dei Carabinieri, ha:

  • effettuato 128 controlli ad aree d’interesse archeologico e monumentale;   
  • verificato 60 esercizi antiquariali, case d’asta, gallerie, restauratori e trasportatori;
  • denunciato 20 persone in stato di libertà;
  • verificato 1376 beni nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”;
  • sequestrato 624 beni culturali per un valore complessivo di € 415.000,00

Nel dettaglio – ad esempio – a Pistoia: 1 dipinto, “Tecnica mista su tela di cotone, Crash Bottle – Happening Performance 2003”, falsamente attribuito all’artista “Shimamoto”. A Parma: 5 volumi antichi del periodo compreso tra il 1546 e il 1856 oggetto di furto e appartenenti a vari fondi e biblioteche comunali ed ecclesiastiche. A Pantelleria (TP) e Trezzano sul Naviglio (MI): 21 reperti archeologici di epoca romana del periodo compreso tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C.. Questi solo per citarne alcuni. Il nostro ringraziamento per il lavoro che continua a svolgere il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale contro il traffico illecito dei beni culturali.