Lettura di un’opera: La Primavera di Sandro Botticelli

0
4219
Botticelli Primavera
Sandro Botticelli, La Primavera, tempera su tavola (203 x 313 cm), databile per il 1478 circa. Conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

La Primavera di Sandro Botticelli è una delle opere iconiche della Storia dell’Arte. É un capolavoro senza tempo che incanta ancora oggi tutti i visitatori che agli Uffizi si recano per ammirarla.

Botticelli Primavera
Sandro Botticelli, La Primavera, tempera su tavola (203 x 313 cm), databile per il 1478 circa. Conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Sandro Botticelli, La Primavera, 1475-1486, tempera grassa su tavola di pioppo, 203 x 314 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi

Nessun prodotto trovato.

Genesi di un capolavoro

Questo sublime capolavoro della Storia dell’Arte è stato realizzato negli anni 1475-1486 da Sandro Botticelli che in quel periodo era nella sua piena maturità artistica e la sua maestria era ormai ben riconosciuta in Italia. Secondo gli storici il celebre dipinto “la Primavera” gli fu commissionata da Lorenzo di Pierfrancesco, cugino di Lorenzo il Magnifico. Grazie a Vasari sappiamo che il dipinto alla fine del XV secolo si trovava nella dimora di via Larga degli eredi di i Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici – e fu successivamente spostato nella villa di Castello- a quel tempo appartenente al granduca Cosimo I de Medici – e descritto nel 1550 (insieme alla Nascita di Venere) da Giorgio Vasari come “la Primavera” – da qui il nome. Nel 1853 l’opera venne trasferita alla Galleria dell’Accademia e successivamente agli Uffizi nel 1919.

Sandro Botticelli, La Primavera, tempera su tavola (203 x 313 cm), databile per il 1478 circa. Conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

 “Per la città in diverse case Botticelli fece tondi di sua mano, et femmine ignude assai, delle quali oggi ancora a Castello, luogo del Duca Cosimo di Fiorenza, sono due quadri figurati, l’uno, Venere che nasce, et quelle aure et venti che la fanno venire in terra con gli amori; et cosi un’altra Venere che le Grazie la fioriscono dinotando la Primavera: le quali da lui con grazia si vengono espresse” . Giorgio Vasari

Analisi dell’opera la “Primavera” di Botticelli

La Primavera è ovviamente un dipinto allegorico e raffigura il regno di Venere secondo l’iconografia neoplatonica del filosofo Marsilio Ficino. Vista la complessità dell’opera e dell’allegoria, molti sono stati gli studi effettuati su quest’opera: la Primavera nasconde infatti vari livelli di lettura. La complessa composizione celebra l’amore e ovviamente la prosperità. Il colore scuro della vegetazione non è voluto ma è causato da un’alterazione dei pigmenti nel tempo. Botticelli qui realizza una composizione orizzontale distribuendo su di un unico piano le figure mitologiche. La figura di Venere è leggermente arretrata rispetto alle altre figure ed è circondata da una nicchia semicircolare che ne valorizza l’importanza e la centralità nella composizione.

Sandro Botticelli, La Primavera, tempera su tavola (203 x 313 cm), databile per il 1478 circa. Conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. dettaglio

 Le figure del dipinto

In questo straordinario dipinto possiamo osservare nove figure della mitologia classica su un prato fiorito, circondati da aranci e alloro. Al centro possiamo ammirare Venere, dea dell’amore e della bellezza, e Cupido sopra di lei mentre scocca il dardo d’amore a significare il periodo degli amori. A destra, Zefiro abbraccia la ninfa Clori, mentre a sinistra vediamo Mercurio, il messaggero degli dei con il suo elmo e i calzari alati, ed in cerchio le tre Grazie che danzano in cerchio. L’opera è una celebrazione della primavera, dell’amore e della prosperità. Ha dell’incredibile la bellezza e la diversità di piante qui riprodotte: sono circa 138 specie diverse di piante dipinti con dovizia di particolari.

Nessun prodotto trovato.

Iscriviti alla nostra newsletter gratuita
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere gli aggiornamenti sul mondo dell'arte