Le poesie di Michelangelo: oltre la pittura e la scultura

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Michelangelo, dettaglio del Giudizio Universale
Michelangelo, dettaglio del Giudizio Universale

Michelangelo Buonarroti poeta

Michelangelo Buonarroti è uno dei grandi Maestri della Storia dell’Arte. Protagonista indiscusso del Rinascimento italiano è stato un grande scultore, pittore e architetto. Oltre ad essere stato un eccelso artista, Michelangelo nel corso della sua vita si è cimentato anche con la scrittura: le sue Rime sono tra le opere letterarie più famose del Cinquecento. Attraverso le sue poesie ci è possibile conoscere più a fondo quest’uomo, le sue passioni, idee, ma anche le sue sofferenze e tormenti. Si delinea nei suoi scritti la figura di un genio, con le sue ambizioni e debolezze.

dipinti con le mani - Michelangelo Buonarroti, 1511 circa, affresco,  280×570 cm , Cappella Sistina, Città del Vaticano
Michelangelo Buonarroti, 1511 circa, affresco,  280×570 cm , Cappella Sistina, Città del Vaticano

Ecco alcune parti delle sue splendide poesie tratte dalle Rime.

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Michelangelo BuonarrotiRime (XVI secolo)

151. Non ha l’ottimo artista alcun concetto

 Non ha l’ottimo artista alcun concetto
c’un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all’intelletto.
Il mal ch’io fuggo, e ’l ben ch’io mi prometto,
in te, donna leggiadra, altera e diva,
tal si nasconde; e perch’io più non viva,
contraria ho l’arte al disïato effetto.
Amor dunque non ha, né tua beltate
o durezza o fortuna o gran disdegno
del mio mal colpa, o mio destino o sorte;
se dentro del tuo cor morte e pietate
porti in un tempo, e che ’l mio basso ingegno
non sappia, ardendo, trarne altro che morte.

O Notte, o dolce tempo di Michelangelo Buonarroti

O Notte, o dolce tempo, benchè nero,
con pace ogn’opra sempre al fin assalta,
ben vede e ben intende chi t’esalta,
e chi t’onora ha l’intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero,
che l’umid’ ombra e ogni quet’appalta,
e dell’infima parte alla più alta
in sogno spesso porti ov’ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria all’alma, al cor nemica,
ultimo degli afflitti e buon rimedio,
tu rendi sana nostra carn’ inferma,
rasciugh’ i pianti e posi ogni fatica
e furi a chi ben vive ogni ira e tedio

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