Dipinti giapponesi famosi
La produzione artistica Giapponese ha capolavori straordinari che ci incantano e ne subiamo ancora il loro fascino. La natura, i fiori, i paesaggi nipponici, geishe e samurai riprodotti con soluzioni innovative che ne enfatizzano i dettagli – tra cromie e asimmetrie. Tra i tanti Artisti giapponesi, ce ne sono alcuni che hanno fatto la storia: abbiamo scelto cinque dipinti giapponesi famosi, tra natura e leggenda, per immergerci nell’arte di questo paese sempre pulsante di storia e cultura.
1- Hiroshige, Vista del monte Fuji dal punto di Satta nella Baía di Suruga (1858)
Con quest’opera ci ritroviamo subito negli anni Cinquanta dell’Ottocento, per incontrare uno dei più grandi – e raffinati – maestri dell’Ukiyoe: Utagawa Hiroshige (歌川広重), noto semplicemente come Hiroshige (Edo, 1797 – Edo, 12 ottobre 1858). Le sue opere sono oggi icone dell’arte Giapponese. Noi ci incantiamo difronte ai paesaggi di Hiroshige, così sapientemente rappresentati. Questo straordinario artista giapponese fu ribattezzato come “maestro della pioggia e della neve” per la qualità eccelsa con il quale questo artista riusciva a rappresentare i diversi agenti atmosferici.
Trentasei vedute del Monte Fuji (富士三十六景 Fuji Sanju-rokkei) è il titolo di due serie ukiyo-e di xilografie policrome che rappresentano appunto il Monte Fuji – da sempre protagonista nell’arte giapponese per il suo significato culturale e religioso. La peculiarità di queste vedute è che ogni xilografia rappresenta il monte da una diversa prospettiva e durante i diversi mesi/stagioni. La serie del 1852 è orizzontale, mentre la serie del 1858 è verticale. Rincontriamo lo stesso tema nelle opere di Hokusai nelle due serie: Trentasei vedute del Monte Fuji e Cento vedute del Monte Fuji.
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2. Katsushika Hokusa, La Grande Onda, 1830-32
Uno dei più famosi artisti dell’ukiyo-e è sicuramente Katsushika Hokusai (葛飾 北斎; Edo, ottobre o novembre 1760 – Edo, 10 maggio 1849). Tra pittura e incisione, Hokusai ci ha lasciato un’eredità di opere di qualità straordinaria (non solo opere d’arte ma anche splendide poesie – haiku – ). Il suo lavoro ha influenzato grandi Maestri – da Claude Monet a Vincent van Gogh.
“Sin dall’età di sei anni ho amato copiare la forma delle cose, e dai cinquant’anni pubblico spesso disegni, ma fino a quel che ho raffigurato a settant’anni non c’è nulla degno di considerazione. A settantatré ho un po’ intuito l’essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se posso esprimere un desiderio, prego quelli tra lor signori che godranno di lunga vita di controllare se quanto sostengo si rivelerà infondato. Dichiarato da Manji il vecchio pazzo per la pittura.» Katsushika Hokusai, postfazione di Cento vedute del Monte Fuji, 1835
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La composizione mozzafiato di questa xilografia, che si dice abbia ispirato La Mer (Il mare) di Debussy e Der Berg (La montagna) di Rilke, le conferisce il titolo di icona dell’arte mondiale. Hokusai ha abilmente giocato con la prospettiva per far apparire più grande la montagna – il monte Fuji – che vediamo all’interno della cresta dell’onda. Hokusai è diventato famoso per i suoi paesaggi creati utilizzando una tavolozza costituita da indaco e blu di Prussia. Questa è un’opera che con la sua forza, bellezza ed espressività, ci porta davvero lontano.
3. Takiyasha che evoca lo scheletro gigante per attaccare Mitsukuni, Utagawa Kuniyoshi,1844
Utagawa Kuniyoshi (歌川 国芳) (1º gennaio 1798– Edo, 14 aprile 1861) è uno dei grandi maestri della pittura e della silografia giapponese ukiyo-e. Ha studiato ed è poi stato insegnante alla Scuola Utagawa – una delle scuole di stampa xilograficagiapponese. Le sue opere sono pura poesia: i suoi soggetti spaziano dagli animali (con un espressionismo di livello altissimo) fino alla mitologia giapponese.
Tra i dipinti giapponesi famosi non poteva mancare un’opera di Utagawa Kuniyoshi. Questo splendido trittico ci porta subito nella dimensione della leggenda giapponese. L’opera narra la storia di un samurai, Taira (no) Masakado che si ribellò al governo dell’imperatore Suzaku. Il samurai per questo fu perseguitato e ucciso nella battaglia di Kojima nel 940 d.C . Questo Trittico racconta la vendetta della figlia di Masakado, la principessa Satsuki che evocò una divinità Takao no kami, per vendicare la morte del padre. Takiyasha evocò con una pergamena un enorme scheletro per combattere Ōya Tarō Mitsukuni (大宅太郎光圀), il capo dei soldati nemici. Mitsukuni, si rivelò immune agli incantesimi e vinse la sua battaglia.
4. Gallo e gallina con ortensie, Ito Jakuchu
Itō Jakuchū (伊藤 若 冲, 2 marzo 1716 – 27 ottobre 1800) è stato un pittore giapponese della metà del periodo Edo, quando il Giappone aveva chiuso le sue porte al mondo esterno. Un tema molto comune nelle sue opere sono gli uccelli, in particolare galline e galli, anche se molti dei suoi dipinti più famosi raffigurano cacatua, pappagalli e fenici.
Quando rappresenta gli animali, questo straordinario artista si muove tra espressionismo giapponese ed alto grado di sperimentazione con la prospettiva e con altri elementi stilistici molto moderni. Il risultato sono opere di straordinaria qualità, come questo dipinto che rappresenta un corteggiamento tra i due animali.
5. Erbe autunnali al chiaro di luna, Shibata Zeshin, ca. 1872–91
Cronologicamente parlando, ci spostiamo verso la fine del periodo Edo e all’inizio del periodo Meiji per incontrare un grande Artista: Shibata Zeshin (Shibata Zeshin 柴田 是真) (Tokyo, 15 marzo 1807 – 13 luglio 1891). Pittore, incisore e Maestro nell’uso della lacca giapponese. Il livello artistico più alto nella sua carriera artistica lo raggiunse con le opere di urushi-e, dipinti a lacca su carta o seta.
Le sue opere (in particolare quelle in lacca o su carta) ci mostrano il suo legame con la pittura tradizionale, e la sua maestria nel recuperare e rimodernare alcune tecniche in disuso. Molti suoi dipinti mostrano uno stile basato sulla semplicità e quasi un minimo utilizzo di pigmenti colorati. I suoi soggetti spaziano dai soggetti tradizionali (fiori, rami ed erbe, paesaggi e cascate) fino agli episodi della mitologia giapponese. Le sue opere ci sembrano poesie sospese nel tempo, in una dimensione di pace e bellezza.
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