Inauguriamo, con questo bellissimo dipinto di Leonardo Da Vinci, la nostra nuova rubrica #labellezzainundipinto – dedicata all’analisi di alcune delle più belle opere d’arte realizzate dai grandi Maestri.
La Dama con l’ermellino
Capolavoro della Storia dell’Arte, la Dama con l’ermellino è un dipinto olio su tavola di 54 ×40 cm di Leonardo da Vinci. Questo straordinario dipinto è tra i più famosi di Leonardo – ed è una delle opere più famose al mondo. Possiamo al primo sguardo ammirare l’altissimo livello artistico raggiunto dal Da Vinci. La “Dama” è bellissima ed elegante, ritratta in una posa estremamente moderna e innovativa per l’epoca.
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La Storia
Ci troviamo a Milano e qui Leonardo sta lavorando alla corte di Ludovico il Moro. Siamo negli anni compresi tra il 1482 e il 1499. Non si hanno certezze storiche sul motivo della commissione di quest’opera, che avvenne verso il 1488 quando Ludovico il Moro ricevette il titolo onorifico di cavaliere dell’Ordine dell’Ermellino. Questo dipinto ebbe immediatamento un grandissimo successo e fu immortalato nel sonetto di Bernardo Bellincioni.
“Sopra il ritratto di Madonna Cecilia, qual fece Leonardo”.
Di che ti adiri? A chi invidia hai Natura
Al Vinci che ha ritratto una tua stella:
Cecilia! sì bellissima oggi è quella
Che a suoi begli occhi el sol par ombra oscura.L’onore è tuo, sebben con sua pittura
La fa che par che ascolti e non favella:
Pensa quanto sarà più viva e bella,
Più a te fia gloria in ogni età futura.Ringraziar dunque Ludovico or puoi
E l’ingegno e la man di Leonardo,
Che a’ posteri di te voglia far parte.Chi lei vedrà così, benché sia tardo, –
Vederla viva, dirà: Basti a noi
Comprender or quel eh’ è natura et arte.
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Chi è la DAMA?
Ovviamente gli storici dell’arte si sono interrogati sull’identità della bellissima Dama (e sul perché stringa tra le braccia un ermellino, animale insolito in un ritratto). Una prima ipotesi – non corretta – fu suggerita dalla scritta “La Bele Feroniere Leonard d’Awinci”, leggibile nell’angolo in alto a destra del dipinto. Questo dettaglio fece ipotizzare che la donna raffigurata fosse Madame Ferron, l’amante di Francesco I (ritratta in un altro capolavoro di Leonardo). In realtà questa scritta fu aggiunta dopo dopo probabilmente quando l’opera era già in Polonia.
Anche la versione che identifica la dama con Caterina Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza è scorretta. La Dama nel ritratto è in realtà Cecilia Gallerani, nobile lombarda, amante di Ludovico Sforza detto il Moro, duca di Milano (e Leonardo si trovava proprio a Milano alla corte del Moro quando dipinse questo ritratto). L’aiuto per identificare la protagonista di questo capolavoro viene proprio dall‘ermellino – in greco galḗ (γαλή): che allude al cognome della fanciulla. L’ermellino rimanda anche a Ludovico il Moro che nel 1488 ricevette dal re di Napoli il titolo onorifico di cavaliere dell’Ordine dell’Ermellino. Ed anche il poeta fiorentino Bernardo Bellincioni, celebra la bellezza di Cecilia nel suo sonetto.
L’ermellino
Leonardo era un grande osservatore del vero e della Natura. Data questa premessa si può giustamente ipotizzare che la bella Cecilia tenesse davvero in mano un animale quando fu ritratta. Molti storici ipotizzano che la “dama” abbia posato con un animale sicuramente più docile di un ermellino – e più facile da trovare – come ad esempio un furetto, ai tempi ben comune nella vicina campana lombarda. A supporto di questa tesi si notino le dimensioni (l’ermellino risulterebbe più piccolo) e le fattezze dell’animale che ricorda sicuramente un furetto.
La collocazione dell’opera “La dama con l’ermellino”
Le tracce di dove è stato custodito il dipinto nei secoli successivi sono molto confuse, probabilmente perché si perse l’attribuzione a Leonardo – e quindi il suo valore. L’opera venne riattribuita al Maestro solo verso la fine del XVIII secolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu trovato dai nazisti nei sotterranei del castello del Wawel. Nel 2016 “la Dama con l’Ermellino” è stata venduta al governo di Varsavia per circa 100 milioni di euro (insieme all’intera collezione Czartoryski) – non senza molte polemiche.
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