Nasce il Multi – Museo multimediale della lingua italiana, il primo museo virtuale dedicato al racconto dell’italiano e della sua storia.
Un coinvolgente percorso multimediale con reperti visivi ad altissima risoluzione, animazioni, giochi interattivi nato dalla collaborazione tra le Università di Pavia, di Napoli L’Orientale e della Tuscia, e realizzato dallo studio di progettazione multidisciplinare Dotdotdot.
Nasce il Multi, il primo museo multimediale e interattivo interamente dedicato allo studio e al racconto della storia della lingua italiana, ideato e curato da un gruppo di ricerca coordinato dall’Università di Pavia e comprendente le Università di Napoli L’Orientale e l’Università degli Studi della Tuscia, il cui sviluppo e progetto digitale è stato realizzato dallo studio di progettazione multidisciplinare Dotdotdot di Milano.
Il Multi è stato realizzato grazie a un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del FISR 2019 (Fondo integrativo speciale per la ricerca), è stato presentato in anteprima oggi all’Università di Pavia nell’ambito del convegno “Il Museo della lingua italiana. Le molte facce di un’idea” e sarà visitabile online liberamente a tutti a partire dal primo giugno 2023.
Strutturato come una inedita piattaforma di conoscenza e di ricerca, il Multi è pensato per conservare, tramandare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale costituito dalla lingua italiana e dalle sue molteplici sfaccettature, facendola emergere come “cosa viva”, strumento di espressione e di crescita della società. Grazie a un’interfaccia intuitiva e a una struttura facilmente navigabile, il Multi si rivolge a un pubblico vasto ed eterogeneo. I suoi percorsi digitali uniscono linguaggi narrativi, immagini, video e audio per conciliare il rigore scientifico della ricostruzione con un’esperienza immersiva e sorprendente. Il Multi è inclusivo, interattivo e gratuito: tutti i testi sono disponibili anche in formato audio e – grazie alla versione in lingua inglese, che sarà completata nelle prossime settimane, si rivolge anche a un pubblico internazionale.
La struttura del Multi – Museo multimediale della lingua italiana si snoda attraverso un atrio introduttivo e sei percorsi tematici interattivi e intuitivi, che rispondono ad altrettante domande fondanti sulla nostra lingua: Come è nata la lingua italiana? Chi ha stabilito le regole dell’italiano? Come è circolato l’italiano scritto? Come si è diffuso l’italiano parlato? Come suona l’italiano di chi non sa l’italiano? Quali lingue si parlano in Italia? Come si è diffusa la lingua italiana nel mondo?
La piattaforma realizzata dallo studio Dotdotdot è facilmente navigabile da parte di un pubblico ampio e ha l’intento di avvicinarlo all’italiano attraverso una selezione di reperti scelti tra i più rappresentativi della sua storia, anche recente. Dagli autografi di Dante e Petrarca, al memoriale scritto di proprio pugno nel Cinquecento da una donna accusata di stregoneria; dalla versione in alta definizione della prima edizione del Vocabolario della Crusca fino a Nel blu, dipinto di blu di Modugno e Migliacci o a una tavola di Zerocalcare. La narrazione è organizzata secondo la logica dello scrollytelling: è infatti proprio attraverso il meccanismo dello scroll che si incontrano gli oggetti digitali che danno vita al racconto, attraverso testi, immagini, animazioni, video, audio e giochi interattivi, in linea con il principio del mixed media content, il contenuto multimediale misto.
“La sfida del Multi è quella di raccontare la lingua italiana e la sua storia in un modo che possa coinvolgere e appassionare un pubblico ampio e variegato: dai giovani delle nostre scuole a tutte le persone che nel mondo amano la nostra lingua e ne sono incuriosite. Una lunga riflessione sulla resa museale di un patrimonio immateriale come la lingua e sulle tecniche museografiche digitali ha dato come risultato un multiforme racconto per immagini: agile e divertente, pensato anche per chi ormai non è più abituato a leggere molto. Sei percorsi pieni di sorprese, in cui ogni visita potrà essere diversa dall’altra: ogni volta un’esperienza ravvivata da video, da spezzoni di film e canzoni, da giochi e quiz interattivi. E, a seconda delle competenze, una fruizione a più livelli grazie alle schede di approfondimento, agli articoli sempre rinnovati e a un’aggiornatissima bibliografia scientifica” ha dichiarato Giuseppe Antonelli, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia e coordinatore scientifico del Multi.
La realizzazione del Multi, dalla progettazione dell’identità visiva e dell’esperienza utente, fino allo sviluppo della piattaforma, è stata affidata allo studio Dotdotdot – nato a Milano nel 2004 e tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design – che si è impegnato a tradurre in modalità multimediale l’esperienza di visita che avviene in un museo fisico e di sistematizzare e ordinare le idee rispetto agli obiettivi progettuali, mantenendo come elemento di osservazione principale il ruolo che il museo riveste nel raccontare, conservare e tutelare un patrimonio culturale.
“Come per ogni nostro progetto, anche nel disegnare il Multi abbiamo dato centralità all’esperienza dell’utente, traducendo in modalità multimediale ciò che avviene in un museo fisico. La curiosità del visitatore viene guidata a partire da alcune domande che lo accompagnano lungo percorsi curatoriali di approfondimento alla scoperta della storia della lingua italiana. Lavorando fianco a fianco con i curatori, abbiamo realizzato un prodotto accessibile e inclusivo, capace di rivolgersi sia a un pubblico specializzato, sia a un pubblico generalista. Multi infatti combina contenuti di rilevante importanza scientifica – come reperti ad altissima risoluzione – a un livello di narrazione immediato, divulgativo e coinvolgente – come video e giochi interattivi” afferma Alessandro Masserdotti, co-founder e CTO di Dotdotdot.
Il percorso del Multi si inserisce in quello molto più lungo che ha già fatto e continuerà a fare l’idea di un grande museo della lingua italiana. Una storia che comincia proprio vent’anni fa con la mostra Dove il sì suona. Gli italiani e la loro lingua, organizzata dalla Società Dante Alighieri con la curatela scientifica di Luca Serianni e rimasta aperta a Firenze nella Galleria degli Uffizi dal 13 marzo 2003 al 6 gennaio 2004. E continua con il MUNDI – Museo Nazionale Dell’Italiano finanziato dal Ministero della cultura e affidato a un gruppo di lavoro che ha al suo interno rappresentanti di tutte le massime istituzioni che si occupano di lingua italiana: l’Accademia dei Lincei, l’Accademia della Crusca, la Dante Alighieri, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, l’Associazione per la storia della lingua italiana. Le prime due sale del MUNDI sono state inaugurate a Firenze, nel complesso di Santa Maria Novella, il 6 luglio 2022: poco prima della tragica scomparsa di Luca Serianni, coordinatore nazionale dell’iniziativa. Il gruppo di lavoro sta continuando la sua opera con l’intento di arrivare ad aprire al pubblico l’intero museo entro la primavera del 2024.
Dotdotdot
Dotdotdot è uno studio di progettazione multidisciplinare nato a Milano nel 2004, tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design. Dotdotdot è specializzato in Exhibition e Interaction Design, nella progettazione di percorsi museali, Corporate Experience, mostre multimediali temporanee e permanenti. Ricerca e innovazione tecnologica sono alla base di tutti i suoi progetti.
Nel corso degli anni ha consolidato competenza ed esperienza nello sviluppo di strategie digitali e nella progettazione di sistemi digitali integrati custom per aziende, musei, archivi storici, ambienti lavorativi, strutture sanitarie, e più in generale progetti dedicati allo Smart Living. Dotdotdot progetta spazi narrativi e dà forma, con un approccio User Centered, al modo in cui le persone e le tecnologie interagiscono tra loro, in un continuum tra spazio fisico e digitale.
Fondato da quattro soci – Laura Dellamotta (architetto), Giovanna Gardi (architetto), Alessandro Masserdotti (filosofo e interaction designer) e Fabrizio Pignoloni (designer) – lo studio oggi conta un team di oltre 30 persone con profili eterogenei che spaziano da architetti, designer, interaction designer, sviluppatori, ingegneri, sound designer ed esperti di storytelling e design strategy, in grado di gestire la complessità a 360°.
www.dotdotdot.it
Multi – Museo Multimediale della lingua italiana
Nello sviluppo progettuale e nella definizione della sua struttura il Multi ha preso ispirazione dalla struttura sociale per eccellenza: la città. Lingua e città hanno infatti molte somiglianze: la costruzione linguistica, esattamente come il paesaggio urbano, è un sistema ben definito ma al tempo stesso perennemente incompiuto, pianificato ma al contempo spontaneo. La città rappresenta inoltre il centro del fare sociale ed è il luogo dove la lingua si sviluppa e si trasforma, configurandosi quindi come l’elemento perfetto per simboleggiare il museo “disperso” della lingua. In particolare, la visita alla “città” rappresentata dal Multi si articola in sei percorsi più un atrio introduttivo, vere e proprie narrazioni tematiche che illustrano snodi e questioni cruciali nella storia linguistica dell’italiano. Ogni percorso si apre con una domanda tematica che ne introduce l’argomento, ed è scandito in varie tappe. All’interno di queste tappe si trovano i cosiddetti punti, singole unità di contenuto nelle quali si parla di un reperto. I reperti sono gli “oggetti” del museo, gli elementi che costituiscono la collezione museale di Multi. A completamento della collezione si trovano gli approfondimenti, costituiti da articoli, video, podcast e giochi interattivi. Il ruolo della narrazione è determinante e fondamentale all’interno del sito e della sua costruzione.
Multi raccoglie contenuti e “oggetti” di varia natura e tipologia. La maggior parte dei contenuti è necessariamente verbale (i testi sono sempre disponibili anche in formato audio), ma si incontrano anche vari altri media, quali immagini e video, sia di repertorio, sia realizzati appositamente. Non mancano inoltre documenti, quali volumi a stampa o manoscritti – anche sfogliabili – gallerie, podcast e animazioni grafiche, oltre ad attività interattive e ludiche.