Triennale Milano e Fondation Cartier: la mostra personale dell’artista aborigena Sally Gabori

0
957
Sally Gabori - Dibirdibi Country, 2011
Pittura polimerica sintetica su lino, 198 x 455 cm 
Alcaston Gallery, Melbourne, Australia
Foto © Simon Strong
Dibirdibi Country, 2011
Pittura polimerica sintetica su lino, 198 x 455 cm 
Alcaston Gallery, Melbourne, Australia
Foto © Simon Strong
Mirdidingkingathi Juwarnda
Sally Gabori
16 febbraio – 14 maggio 2023

Dal 16 febbraio al 14 maggio 2023, Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano un’importante mostra personale dell’artista aborigena Mirdidingkingathi Juwarnda Sally Gabori. Ideata e curata da Fondation Cartier e inaugurata a Parigi nel 2022, la mostra ha ottenuto un eccezionale successo, dovuto alla straordinaria scoperta di una pittura potente e alla storia forte di un’artista il cui lavoro è profondamente radicato nelle tradizioni del suo popolo. Questa è la quinta mostra presentata nell’ambito del partenariato della durata di otto anni tra le due istituzioni, che conferma l’impegno nei confronti di artisti e geografie raramente rappresentati nei musei e nelle mostre occidentali.

Dibirdibi Country , 2010
Pittura polimerica sintetica su lino, 200 × 305 cm
Collezione Bérengère Primat, per gentile concessione della Fondation Opale, Lens, Svizzera
Foto © Simon Strong
Dibirdibi Country , 2010
Pittura polimerica sintetica su lino, 200 × 305 cm
Collezione Bérengère Primat, per gentile concessione della Fondation Opale, Lens, Svizzera
Foto © Simon Strong

Considerata una delle più grandi artiste australiane contemporanee degli ultimi due decenni, Sally Gabori ha iniziato a di- pingere nel 2005, intorno agli ottant’anni di età, raggiungendo rapidamente come artista una fama nazionale e internazionale. In pochi anni di rara intensità creativa, e prima della sua morte avvenuta nel 2015, ha realizzato un corpus di opere unico, vivace e colorato, senza apparenti legami con altre correnti estetiche, né con la pittura aborigena contemporanea. Riunendo una trentina di dipinti monumentali, questa mostra è organizzata in stretta collaborazione con la famiglia dell’artista e la comunità Kaiadilt, inclusi i maggiori specialisti dell’arte e della cultura Kaiadilt. Alcuni di loro saranno presenti a Milano in occasione dell’apertura della mostra per rendere omaggio all’artista, le cui opere continuano ad affascinare per il loro carattere spontaneo, luminoso e profondamente originale. La mostra è stata resa possibile grazie alla generosa parteci- pazione dei più importanti musei in Australia e in Europa, e di numerosi collezionisti privati.

Questa mostra presenta 29 opere di Sally Gabori, tra cui spettacolari tele monumentali che hanno caratterizzato la sua car- riera, oltre a tre dipinti realizzati in collaborazione con altre artiste Kaiadilt e insieme alle sue figlie. Grazie ad alcuni prestiti eccezionali di importanti istituzioni museali australiane come la Queensland Art Gallery | Gallery of Modern Art, la National Gallery of Australia, la National Gallery of Victoria e HOTA, Home of the Arts, così come il Musée du Quai Branly – Jacques Chirac di Parigi, la Fondation Opale di Lens (Svizzera) e la Fondation Cartier e generosi prestiti di privati, la mostra permette al pub- blico di scoprire un’immensa colorista il cui corpus di lavori, profondamente ancorato alla storia del suo popolo, testimonia una notevole modernità pittorica. In concomitanza con questa ambiziosa mostra di dipinti, favorevole alla contemplazione e alla riflessione, la Fondation Cartier, in stretta collaborazione con la famiglia di Sally Gabori e la comunità Kaiadilt, ha creato un sito web dedicato alla vita e all’opera dell’artista, ora disponibile in italiano, francese e inglese. Il sito raccoglie le testimonianze del ricco lavoro condotto dall’artista e l’importante eredità culturale che ha lasciato alle successive generazioni Kaiadilt. Attraverso innumerevoli documenti e resoconti raccolti in Australia per la mostra, questo sito è l’archivio più completo mai compilato sulla storia di Sally Gabori e sul popolo Kaiadilt.