Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque: la mostra a Palazzo Mazzetti di Asti
La Belle Époque, il lusso, i salotti, le nobildonne e la moda: le opere di Giovanni Boldini, ci raccontano e descrivono le atmosfere di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo elegante e frizzante del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. Fino al 10 aprile 2023 Giovanni Boldini, uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo, viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti. La curatela è stata affidata a Tiziano Panconi, che ancora una volta ci conferma le sue straordinarie capacità di curatore.
“Boldini sapeva riprodurre la sensazione folgorante che le donne sentivano di suscitare quand’erano viste nei loro momenti migliori.» Cecil Beaton
Le opere in mostra
In esposizione si potranno ammirare circa 80 opere – tra cui grandi i capolavori di Boldini quali Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La signora in rosa (1916), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.). La mostra presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con raffinatezza, brio ed eleganza la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca. Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porle le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.
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Le Divine
Farsi ritrarre da Boldini significava svestire i panni dell’aristocratica superbia di cui era munificamente dotata ogni gran dama degna del proprio blasone. Occorreva stare al gioco e accettarne le provocazioni, rispondendo a tono alle premeditate insolenze ma, infine, concedersi, anche solo mentalmente, facendo cadere il muro ideologico dell’alterigia, oltre il quale si celavano profonde fragilità. Egli coglieva al volo l’attimo fuggente, quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.
Negli anni della maturità e poi della senilità, le lunghe e vorticose pennellate, impresse come energiche sciabolate di colore, rimodellavano in senso dinamico i corpi delle sue “divine” creature e il suo stile, a un tempo classico e moderno, costituiva la miglior risposta alle vocazioni estetiste e progressiste manifestate dagli alti ceti sociali. Le sue “divine”, posavano per ore e per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con Boldini senza stancarsi di rispondere alle sue domande più sconvenienti, volte a comprendere l’intimo di queste donne, a coglierne lo spirito, scrutandone l’anima. La mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, con il patrocinio della Provincia di Asti e vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
Il nostro commento
La mostra mette insieme una serie di opere di Boldini – e non solo – di altissima qualità in un racconto che si snoda, sala dopo sala, alla scoperta di un’epoca che il Maestro Boldini ha saputo raccontare con luce ed eleganza, energia e raffinatezza. Le sue opere incantano i visitatori e una nota a favore dei testi di accompagnamento molto ben fatti e della possibilità di usufruire di una audioguida gratuita tramite QR-Code. Si arriva all’ultima sala e si viene immersi in una mia-en-place scenica ad effetto delle opere più iconiche di Boldini. In quella sala tra le donne di Boldini ci si potrebbe passare un’intero pomeriggio. Una mostra consigliata a tutti.
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informazioni utili – Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque
Sede Palazzo Mazzetti Corso Vittorio Alfieri, 357 Asti
Date al pubblico 26 novembre 2022 – 10 aprile 2023
Orario di apertura
Martedì – domenica 10.00/19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Lunedì chiuso
Biglietti
Intero: € 13 e Ridotto: € 10
Informazioni e prenotazioni
T. +39 0141 530 403 M. +39 388 164 09 15 info: www.museidiasti.com