Giovanni Boldini: la grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti

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Giovanni Boldini Busto di giovane sdraiata, 1912 c. Olio su tela, 65x80,5 cm Ca' la Ghironda ModernArtMuseum, Bologna
Giovanni Boldini Busto di giovane sdraiata, 1912 c. Olio su tela, 65x80,5 cm Ca' la Ghironda ModernArtMuseum, Bologna

Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque: la mostra a Palazzo Mazzetti di Asti

La Belle Époque, il lusso, i salotti, le nobildonne e la moda: le opere di Giovanni Boldini, ci raccontano e descrivono le atmosfere di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo elegante e frizzante del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. Fino al 10 aprile 2023 Giovanni Boldini, uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo, viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti. La curatela è stata affidata a Tiziano Panconi, che ancora una volta  ci conferma le sue straordinarie capacità di curatore.

Giovanni Boldini, Ragazza sdraiata con abito scozzese, 1891 ca. Olio su tavola, 23,3x26,7 cm Collezione privata Courtesy Gallerie Enrico
Giovanni Boldini,
Ragazza sdraiata con abito scozzese, 1891 ca.
Olio su tavola, 23,3×26,7 cm Collezione privata
Courtesy Gallerie Enrico

Boldini sapeva riprodurre la sensazione folgorante che le donne sentivano di suscitare quand’erano viste nei loro momenti migliori.» Cecil Beaton

Le opere in mostra

In esposizione si potranno ammirare circa 80 opere – tra cui grandi i capolavori di Boldini quali Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La signora in rosa (1916), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.). La mostra presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con raffinatezza, brio ed eleganza la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca. Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porle le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.

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Le Divine

Farsi ritrarre da Boldini significava svestire i panni dell’aristocratica superbia di cui era munificamente dotata ogni gran dama degna del proprio blasone. Occorreva stare al gioco e accettarne le provocazioni, rispondendo a tono alle premeditate insolenze ma, infine, concedersi, anche solo mentalmente, facendo cadere il muro ideologico dell’alterigia, oltre il quale si celavano profonde fragilità. Egli coglieva al volo l’attimo fuggente, quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.

Giovanni Boldini Ritratto dell'attrice Alice Regnault, 1880 ca. Olio su tela, 102x84 cm Collezione privata Courtesy Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli
Giovanni Boldini
Ritratto dell’attrice Alice Regnault, 1880 ca.
Olio su tela, 102×84 cm
Collezione privata
Courtesy Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli

Negli anni della maturità e poi della senilità, le lunghe e vorticose pennellate, impresse come energiche sciabolate di colore, rimodellavano in senso dinamico i corpi delle sue “divine” creature e il suo stile, a un tempo classico e moderno, costituiva la miglior risposta alle vocazioni estetiste e progressiste manifestate dagli alti ceti sociali. Le sue “divine”, posavano per ore e per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con Boldini senza stancarsi di rispondere alle sue domande più sconvenienti, volte a comprendere l’intimo di queste donne,  a coglierne lo spirito, scrutandone l’anima. La mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, con il patrocinio della Provincia di Asti e vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.

Giovanni Boldini La signora in rosa, 1916 Olio su tela, 163x113 cm Museo Giovanni Boldini, Ferrara
Giovanni Boldini
La signora in rosa, 1916
Olio su tela, 163×113 cm
Museo Giovanni Boldini, Ferrara

Il nostro commento

La mostra mette insieme una serie di opere di Boldini – e non solo – di altissima qualità in un racconto che si snoda, sala dopo sala, alla scoperta di un’epoca che il Maestro Boldini ha saputo raccontare con luce ed eleganza, energia e raffinatezza. Le sue opere incantano i visitatori e una nota a favore dei testi di accompagnamento molto ben fatti e della possibilità di usufruire di una audioguida gratuita tramite QR-Code. Si arriva all’ultima sala e si viene immersi in una mia-en-place scenica ad effetto delle opere più iconiche di Boldini. In quella sala tra le donne di Boldini ci si potrebbe passare un’intero pomeriggio. Una mostra consigliata a tutti.

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informazioni utili – Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque

Sede Palazzo Mazzetti Corso Vittorio Alfieri, 357 Asti

Date al pubblico 26 novembre 2022 – 10 aprile 2023

Orario di apertura

Martedì – domenica 10.00/19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Lunedì chiuso

Biglietti

Intero: € 13 e Ridotto: € 10

Informazioni e prenotazioni

T. +39 0141 530 403 M. +39 388 164 09 15 info: www.museidiasti.com