La mostra Hic Sunt Leones di Air Daryal a cura di Cesare Orler alla Galleria Solis

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Air Daryal - Signs of the time
Air Daryal - Signs of the time

HIC SUNT LEONES – AIR DARYAL – SOLIS WINE ART GALLERY, VIA INDIPENDENZA 31 BRESCIA (BS)
Mostra a cura di Cesare Orler
21 maggio 2022 – 25 giugno 2022
Partner: Univocal Art Gallery, NVK Design, NewMi, NDesign, Archivio Air Daryal

Air Daryal: la mostra personale

Con una mostra personale dedicata alla grande artista Air Daryal, da anni tra le artiste italiane che più si stanno imponendo nella scena internazionale, apre la prima galleria d’arte con al suo interno un esclusivo wine bar e che si candida come brand in grado di cambiare il sistema aiutando gli artisti

Air Daryal rappresenta una delle artiste più apprezzate nel panorama italiano. La sua mostra Hic Sunt Leones arriva dopo i sette solo show curati da Univocal Gallery all’interno delle maggiori fiere italiane e dopo le ultime esposizioni: Write Your Era a cura di Elisabetta Roncati all’Opificio Piccitto di Palazzolo sull’Oglio (BS), The White Shadows a cura di Luca Beatrice, The Shining Hardness a cura di Angelo Crespi e dopo la comparizione delle sue opere nel film La Tela Dell’Inganno con Mick Jagger. La mostra avrà luogo presso Solis: un nuovo Brand fondato da Vanni Rinaldi (già gallerista di Air con Univocal) e da Simone De Maglie (tra i vari ruoli ricoperti Responsabile It Universal Pictures). Solis sarà la prima galleria d’arte a contenere al suo interno un esclusivo wine bar.

Write Your Era – Mostra personale Air Daryal

La Galleria Solis

Solis apre al pubblico con tutte le carte in regola per rivoluzionare il sistema dell’arte perché propone di offrire un innovativo servizio di consulenza a 360 gradi per i giovani artisti attraverso la propria Solis Academy. Assistenza Social e Web curata dai maggiori professionisti del settore Orazio Spoto (uno tra i maggiori esperti italiani di social media) e Mario Febroni (vincitore di diversi premi legati al mondo del web design) strategie di mercato e di inserimento curate dallo stesso gallerista Vanni Rinaldi e dal suo staff, sviluppo di Nft e di ogni tipologia di opere digitali, ma anche tanto lavoro di ricerca dell’identità dell’artista, dei migliori fornitori sia di materiali per la produzione delle opere che di piattaforme per dare visibilità al proprio percorso (elementi molto sottovalutati dai giovani artisti ma sempre più indispensabili). Incaricato di progettare e arredare lo spazio di 250 mq in centro a Brescia (zona Sant’Eufemia) è stato l’architetto e innovation designer Natasha Calandrino Van Kleef; tra le innumerevoli voci che potremmo citare del suo curriculum ha progettato 3 sedi della Alvarez & Marsal (per le quali ha ricevuto un premio internazionale a Londra), la sede dell’Universal di Milano e diversi progetti di allestimento e illuminotecnica (Museo Diocesano, Palazzo Serbelloni etc).

L’architetto Calandrino ha organizzato il piano terra del bellissimo palazzo del 1500, come una perfetta galleria d’arte di un bianco siderale e minimalista, con il bancone di Solis Wine Bar che rappresenta un’installazione piacevole per lo sguardo che ben si amalgama con l’ambiente circostante. La sorpresa arriva però al piano sotterraneo dove veniamo accolti da altissimi soffitti, antiche volte di pietra, grandi pareti e un ambiente in stile loft che ben coniuga l’esposizione dei dipinti con tavolini e poltroncine dove la clientela Solis può degustare arte, cibo, vino o cocktail. Solis nasce quindi con l’obiettivo di rappresentare molto più di una semplice galleria d’arte contemporanea ma un luogo conviviale dove chiunque è accolto. Un ritrovo di artisti, maestri e studenti della Solis Academy, crocevia tra la bottega rinascimentale e i grandi caffè d’arte della Belle Epoque. Un luogo dove collezionisti, appassionati o neofiti al mondo dell’arte possono vivere il mondo della pittura, della scultura, della video arte, seguiti e illustrati non solo dal gallerista, ma da un sommelier, in un viaggio esperienziale senza limiti. Il lungo excursus qui sopra è necessario per poi comprendere la scelta di inaugurare con Air. Il gallerista Vanni Rinaldi ha adottato un metodo di lavoro con l’artista Air, decisamente atipico per il sistema italiano. Dal 2015 ad oggi le ha dedicato con Univocal ben cinque mostre museali. Ha lavorato per 7 anni con Air come unica artista contemporanea, le ha creato un archivio dei propri lavori, l’ha lasciata libera nella produzione, libera di cambiare diverse volte le proprie opere, libera di lasciare decidere al proprio sentimento il numero di lavori da produrre. Ha selezionato ogni collezionista ed investito anno per anno con un focus su di lei portandola dove è ora, proteggendola e preservandola da altre gallerie che l’avrebbero snaturata e costretta a iperprodurre.

Potranno sembrare semplici banalità, ma nel mercato dell’arte tutte queste attenzioni fanno la differenza e senza questi dettagli, l’ascesa di Air non sarebbe stata così veloce e convincente. Ora che sono i palcoscenici internazionali ad attenderla ecco che è giusto creare una mostra dove Air occuperà sia lo spazio dell’academy (in quanto è pur sempre da lì che è partita) che lo spazio dei grandi maestri della Solis.

Per completare questo comunicato stampa ecco allegato un estratto del testo critico del curatore Cesare Orler per la mostra personale di Air Daryal dal titolo “Hic Sunt Leones”. Legato al mondo dell’arte da 3 generazioni, Cesare è segnalatore critico per Mondadori, ha creato il format televisivo “Cesare’s Corner” dedicato alla divulgazione dell’arte contemporanea su OrlerTv, ArteInvestimenti e ArteAtelier. Ha curato le mostre di alcuni tra i più importanti artisti italiani (Vangi, Biasi, Marchegiani) ed è in assoluto una delle più nitide promesse della nuova generazione per la critica d’arte italiana. Ecco l’estratto:

Air possiede la capacità innata di riuscire a creare dal nulla un’atmosfera avvolgente, un ambiente emotivo sospeso nel tempo in cui veniamo velocemente proiettati. Tali luoghi “quotidiani” hanno in loro un che di assolutamente regale, ambienti in cui atri luminosi, arcate e soffitti decorati a stucco così come luminose porte vetrate e principesche salite ci trasportano indietro nel tempo. La figurazione si propone non solo come chiaro ingresso per un simbolismo romantico, ma anche come pretesto pittorico a tutti gli effetti. Una pittura che si mette in mostra in tutta la sua fisicità, ad avvicinarcisi a tal punto da potersi dimenticare della figura ritratta a vantaggio della semplice spatolata, del grumo di colore e del graffio sulla tela. Il non-finito, presente talvolta alle estremità delle tele e combinato con l’ampio utilizzo del bianco, alleggerisce l’immagine, permettendoci di elaborare una quantità considerevole di elementi senza che lo sguardo ne risenta eccessivamente. Oltre agli interni con le tigri, Air è autrice anche del ciclo degli Scenari, opere di più ampio respiro spaziale in cui si esplora l’esterno mediante punti di fuga ben più coraggiosi e nei quali, al momento, non sono ammesse presenze vitali. Ogni tanto un ritorno all’uomo, un riferimento all’architettura classica presentata attraverso il filtro delle incisioni di Piranesi. Ma niente di più: qui la natura esplode nella sua valenza più romantica, di un romanticismo non idilliaco, sdolcinato e mieloso, ma di quello che mette al centro una natura incontrastata, immensa e schiacciante per la sua vastità. Adesso quella pittura informale di cui abbiamo già accennato in precedenza trova la sua più naturale espressione. Il gesto si fa liberatorio ed esplora orizzonti irraggiungibili. In queste vedute è il senso più vero di hic sunt leones, probabilmente più che nei dipinti di interni. Vette altissime dove l’oltre rimane un mistero, il territorio privilegiato dell’immaginazione: e dove gli antichi scorgevano leoni, noi ritroviamo “La Pittura”. Adesso più che mai, il dipingere di Air Daryal è fatto di ampie spatolate, di quei segni che attraversano il cielo come rasoiate. Scenari invernali che si aprono verso il futuro, quando anche le tigri torneranno a popolare la terra: del resto, dopo aver riportato alla vita gli ambienti dell’uomo, il suo spirito guida dovrà provvedere alla natura, suo habitat naturale. Cesare Orler