L’abbraccio nell’Arte: cinque dipinti in cui l’abbraccio è protagonista

0
8636
L'abbraccio nell'Arte: Elisabeth-Louise Vigée Le Brun - Ulteriori dettagli Autoritratto con la figlia (1789). Museo del Louvre, Parigi.
L'abbraccio nell'Arte: Elisabeth-Louise Vigée Le Brun - Ulteriori dettagli Autoritratto con la figlia (1789). Museo del Louvre, Parigi.

L’arte racconta l’amore con infiniti stili e sfumature di colore. L’abbraccio è il gesto che manifesta un atto d’amore o d’affetto – tra madre e figlio, tra innamorati, tra amici. Abbiamo selezionato cinque opere in cui l’abbraccio è protagonista (l’abbraccio non il bacio!) perché mai come in questo periodo, un gesto spontaneo e quotidiano ci sta venendo a mancare.

1 – Elisabeth-Louise Vigée Le Brun – Autoritratto con la figlia (1789)

Elisabeth-Louise Vigée Le Brun - Ulteriori dettagli Autoritratto con la figlia (1789). Museo del Louvre, Parigi.
Elisabeth-Louise Vigée Le Brun – Autoritratto con la figlia (1789). Museo del Louvre, Parigi.

Iniziamo la nostra selezione con un abbraccio tra madre e figlia. L’abbraccio Madre-figlio ha un’iconografia vastissima perchè comprende il soggetto religioso della Vergine che abbraccia Gesù Cristo. Trovare invece un abbraccio materno che sia rappresentativo del gesto stesso è meno scontato. Elisabeth Le Brun è stata una grande artista e una donna carismatica – artista prediletta da Maria Antonietta. Il suo stile è sicuramente elegante e raffinato. In questo dipinto, realizzato nel 1789 – oggi esposto al Louvre – la Le Brun abbandona la ritrattistica nobiliare per rappresentare un soggetto intimo: lei e la sua unica figlia Jeanne Julie Louise. Il risultato è un abbraccio affettuoso, che incarna tutto l’amore materno.

2 – Pierre-Auguste Renoir, La Danse à Bougival

Dance at Bougival Pierre-Auguste Renoir, 1883 Oil on canvas © MUSEUM OF FINE ARTS, BOSTON
Dance at Bougival Pierre-Auguste Renoir, 1883 Oil on canvas © MUSEUM OF FINE ARTS, BOSTON

Dall’amore tra madre e figlio – esploriamo con Renoir l’abbraccio-ballo tra due giovani: Suzanne Valadon e Paul Auguste Llhote. Renoir qui ci regala una rappresentazione della vita mondana parigina, (come fece con l’opera “il Ballo in campagna e Ballo in città”). I due ballerini sono protagonisti: la donna ha viso incorniciato da un cappellino rosso che ne incornicia i tratti delicati. Il volto di lui è coperto da un cappello ed è rivolto verso la donna. Questo dipinto ci fa sognare: una coppia che si diverte ballando, dalla postura si potrebbe ipotizzare che sia un primo ballo (o un ballo di corteggiamento) – con quella sfumatura di imbarazzo avvolta da attrazione fisica.

3 – L’abbraccio, Gustav Klimt

Gustav Klimt, 1905 - 1909, Tecnica mista su carta, 194 cm×121 cm © Museum für angewandte Kunst, Vienna, Austria
Gustav Klimt, 1905 – 1909, Tecnica mista su carta, 194 cm×121 cm © Museum für angewandte Kunst, Vienna, Austria

“L’abbraccio” è un dipinto – anzi un capolavoro –  di Gustav Klimt, realizzato tra il 1905 e il 1909. Fa parte della serie l’Albero della Vita, costituita da tre pannelli, realizzata per la residenza dell’industriale Adolphe Stoclet. Rappresenta un uomo e una donna che si abbracciano con tanta intensità e trasporto. La donna si abbandona a questo abbraccio mentre l’uomo si piega su di lei per essere un tutt’uno in questo gesto. È un abbraccio “potente” che anche noi spettatori possiamo percepire – un gesto universale – un atto sentito e vissuto da questa coppia. Il dipinto è realizzato in “stile aureo” ed ancora oggi è un’opera che ci emoziona.

 4 – L’ abbraccio, Egon Schiele

Egon Schiele, L'abbraccio ( Gli amanti ),1917, Osterreische Galerie, Wien
Egon Schiele, L’abbraccio ( Gli amanti ),1917, Osterreische Galerie, Wien

Sensualità, forza, trasporto ed intimità rendono questo abbraccio una rappresentazione universale. Egon Schiele realizza questo dipinto nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale. Aveva 27 anni – un anno prima della sua morte prematura. L’Abbraccio (chiamato anche “Gli Amanti”) porta con se tutta la presenza della forza distruttrice del conflitto e della tragicità di quegli anni. Egon scriveva nel 1910:” nella vita è morte“. Nella sua visione anche l’atto d’amore porta con se la morte. Questo atto di passione della coppia  qui rappresentata diventa quindi un estremo allontanamento dal mondo – un disperato attaccamento alla vita. Non c’è volutamente prospettiva e sfondo dietro alla coppia – c’è un senso di vertigine.

“Esisto per me e per coloro ai quali la mia sete in inestinguibile di libertà dona tutto,ed esisto anche per tutti perché-anch’io so di amare-amo tutto sono il più nobile fra gli spiriti nobili, il più generoso nel restituire. Sono un essere umano, amo la morte e amo la vita.”
Egon Schiele.

5 – “Madonna col Bambino”, Henri Matisse, 1951

“Madonna col Bambino”, Henri Matisse, 1951
“Madonna col Bambino”, Henri Matisse, 1951

La rappresentazione della Maternità con la Madonna che abbraccia Gesù Cristo ha una produzione vastissima: da Giotto a Caravaggio – i grandi Maestri dell’arte ci hanno regalato capolavori senza tempo. Un abbraccio dolce o statuario, a seconda del periodo – con infiniti stili e colori. Per la nostra selezione abbiamo voluto cercare un’abbraccio materno che fosse universale e lo abbiamo ritrovato con quest’opera di Henri Matisse. Una pennellata di nero carboncino e inchiostro di china su carta ed ecco l’essenzialità della commovente ed emozionante immagine di una mamma col bambino che si tengono stretti l’un l’altro, le loro teste inclinate insieme con lievi accenni di un sorriso sulle loro labbra. Con semplicità ed una composizione minimale Henri Matisse ha rappresentato l’universalità della maternità. Non dobbiamo aggiungere altro a questa perfetta sintesi.

Articolo precedenteAlla scoperta di giovani artisti Emergenti: l’intervista a Gaia Bellini
Articolo successivoLa rappresentazione dell’inverno: tra Arte e Poesia
Rebecca Pedrazzi
Classe 1982, laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano con la tesi “Il Mercato dell’Arte nel decennio 1998-2008”. Dopo la laurea viaggia in Europa e si trasferisce a Londra. Rientrata a Milano, la sua città natale, lavora come Art-Advisor e commerciale nel settore Luxory. Ha collaborato con diverse testate, online e cartacee, con articoli di approfondimento sull’arte. Dopo aver conseguito il patentino da giornalista pubblicista, fonda nel 2017 NotiziArte, website di notizie d’arte e cultura. É autrice del libro "Futuri possibili. Scenari d'arte e Intelligenza Artificiale" edito con Jaca Book nel 2021.