“The digital realm wasn’t a limitation; rather, it served as an enhancement to surpass social, gender, and prejudice barriers, paradoxically discovering a greater sense of humanity.”
La parola a Martin Romeo
“Humanverse è un esperimento focalizzato sulle piattaforme online, con un’attenzione particolare alla socializzazione, alla collaborazione virtuale e all’interazione via social media. Nel dettaglio Humanverse è una ricerca visiva sul rapporto tra l’essere umano e la dimensione digitale, la collaborazione con l’intelligenza artificiale e le relazioni tra i corpi permeabili degli avatar. La ricerca viene avviata nel 2022 divenendo una performance live: un attore (avatar) accompagna cinque viaggiatori-spettatori all’interno di diverse dimensioni virtuali. L’intento è quello di sperimentare con piattaforme e strumenti online forzandone la loro funzione così da individuare nuove narrazioni da esplorare. Humanverse si può fruire sia in presenza che da remoto stravolgendo l’idea di performance: consente ai partecipanti di connettersi nella modalità preferita, ibrida, riuniti in uno spazio digitale liminale, utilizzando anche laptop o smartphone. I viaggiatori si muovono all’interno di spazi fantastici compiendo delle azioni guidate, l’avatar-guida li conduce verso una riflessione sul mondo digitale, accogliendo le potenzialità del virtuale senza trascurare la dimensione corporea”.
Lo scopo è quello di sperimentare con piattaforme e strumenti online e forzare la loro struttura per individuare nuove narrazioni da esplorare. Inoltre, Humanverse offre la flessibilità di partecipazione sia in presenza che da remoto, consentendo ai partecipanti di connettersi comodamente da casa propria, riuniti in uno spazio digitale liminale, utilizzando anche laptop o smartphone.
Il debutto di Humanverse: Espronceda, Institute of Art and Culture di Barcellona
Riflettendo sulla genesi di “Humanverse”, l’artista Martin Romeo ha presentato il progetto per la prima volta presso Espronceda, Institute of Art and Culture di Barcellona, esprimendo come il digitale possa elevare l’esperienza umana oltre le barriere sociali e culturali, riscoprendo una profonda essenza umanitaria: “The digital realm wasn’t a limitation; rather, it served as an enhancement to surpass social, gender, and prejudice barriers, paradoxically discovering a greater sense of humanity.” In quell’occasione si è evidenziato come lo strumento digitale potesse ridare e fortificare un’attenzione sul corpo e dove le semplici forme di comunicazione tornassero ad essere primordiali. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che ci troviamo in un nuovo mondo da esplorare, il che ci spinge istintivamente a riscoprire noi stessi. Il viaggio che si vuole offrire rappresenta un’opportunità per acquisire consapevolezza dei fenomeni che ci circondano e per connetterci con la dimensione digitale, comprendendo appieno i suoi confini e le sue possibilità. Per approfondimenti: https://theatreinpalm.turkuamk.fi/yleinen/humanverse-theatre-lab-in-barcelona-on-26-5-23/
“What it means to be human in a digital world”
L’intervento successivo si è svolto presso il Network Theatre in Palm che ha coinvolto dodici partners europei e dove l’artista ha tenuto una lecture su “What it means to be human in a digital world” e “Hybrid body”. Nella restituzione presso Etopia, Centro d’arte e tecnologia Saragozza, è andata la versione fisica in VR, prima messa in scena internazionale della performance Humanverse. Interessante rivedere alcune testimonianze di quell’appuntamento. I partecipanti infatti hanno lasciato i loro feedback ed è sicuramente interessante andare a leggere i diversi pareri. “Mi sono ritrovato con un nuovo corpo, che ho dovuto imparare a gestire e controllare. Era come tornare alle origini primordiali, all’essenza di ciò che è importante, guardandosi attorno per ritornare a se stessi” e ancora: “Il mio corpo fisico iniziò a camminare insieme all’avatar, nella scena delle torri eravamo una cosa sola! Ho scalato la montagna con un po’ di vertigini” e “Inizialmente ho avvertito quel vuoto nello stomaco quando mi sono lanciata o saltavo oltre la gravità. Successivamente ho razionalizzato che era legato alle emozioni. Non era vero! Non potevo morire! Ho continuato a farlo con una certa ebbrezza“. Queste restituzioni ci fanno ben comprendere di quanto abbiamo bisogno di progetti strutturati come Humanverse che ci accompagnano e guidano nelle nuove dimensioni digitali, non solo per scoprirle ma anche per fare esperienza anche con e attraverso il nostro twin digitale.
Humanverse: prossimi appuntamenti
Di recente il progetto è stato presentato presso Hong Kong Institute Design e al Teatro Rossini di Pesaro. I prossimi appuntamenti sono previsti presso il Teatro Comunale di Vicenza, il Teatro alla Misericordia di Sansepolcro e Unfair Milano. Qui è possibile prenotare i propri biglietti: https://www.tcvi.it/it/eventi/stagione-2023-2024/residenze-digitali/humanverse/ e https://www.liveticket.it/residenzedigitali#EventsTitleAnchor .
Humanverse è un progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto è anche vincitore di Residenze Digitali 2023 per la performing arts negli ambienti del teatro multimediale web3. Collaboratori: Yue Zhao, Liutong Ye, Valentina Gullace
WHO’S WHO: MARTIN ROMEO
Martin Romeo è un artista visivo italo-argentino la cui pratica indaga le relazioni tra natura, tecnologia e corpo attraverso diversi media, tra cui sculture interattive, VR performance e installazioni multimediali. La sua ricerca gli consente di approfondire concetti relativi a eventi ambientali, alla presenza umana nella dimensione virtuale e alla collaborazione con sistemi artificiali.
Ha collaborato con diverse realtà, tra cui Swatch, Bulgari, Apple, BMW, Dolce&Gabbana, Hong Kong Design Institute, Alcova Miami e Red-Eye Magazine, tra gli altri. Ha esposto al Padiglione Italia dell’Expo 2017 in Kazakistan, alla Biennale di Venezia nel 2018 e nel 2022 ha ricevuto il grant Italian Council dal Ministero della Cultura italiano. È stato selezionato come artista all’Italian Design Pavilion ad Hong Kong, è stato artista degli Uffizi Diffusi delle Gallerie degli Uffizi e il suo lavoro è stato esposto al Parlamento europeo a Bruxelles. Martin è coordinatore del Master in Visual Arts a IED e docente a NABA di Milano. https://www.instagram.com/martromeo/