Il colore Blu
La Storia del Blu come pigmento per realizzare opere d’arte ha origini antichissime. Troviamo il blu oltremare degli Egizi realizzato con il lapislazzuli ed impiegato per dipingere i gioielli più preziosi. Lo troviamo come pigmento per dipingere dal VI secolo e come colore regale e prezioso come l’oro per i dipinti Medievali. Il colore del cielo, della notte, del mare – gli artisti hanno impiegato questo colore sulle loro tele in tutte le sue sfumature. Vediamo insieme 5 dipinti famosi in cui il Blu è protagonista.
Yves Klein e l’invenzione del Blu IKB
La ricerca della monocromia per Klein va oltre l’uso di un solo colore. Klein ha un rapporto viscerale con i colori – usa pigmenti puri non uniti a leganti per non perderne la luminosità. Il colore e il suo impiego è per lui una ricerca di stile e un modello filosofico. A Klein infatti non basta ricercare il colore, lo vuole creare in toto. Nel 1956, dopo tante sperimentazioni, ecco che Yves crea «la più perfetta espressione del blu», un blu oltremare intenso – sintesi per lui di cielo e terra -. International Klein Blue – IKB (IKB, =PB29, =CI 77007) è il prodotto finale della sua ricerca dell’essenza del colore. Il monocromo di Klein è purezza e ricerca.
Storia di un artista e del suo colore:
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La “Notte stellata” di Vincent Van Gogh
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Marc Chagall, Le paysage bleu
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Miró. Figure di Notte guidate da tracce fosforescenti di lumache, dalla serie Costellazioni
Con questo dipinto ci tuffiamo nel mondo onirico del Maestro Joan Miró. Jacques Prévert lo definiva come “Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”. Alla fine degli anni ’20 Miró guarda a una nuova estetica della forma, un mondo surrealista tra armonie, libere associazioni mentali – senza freni ma con grande armonia delle forme. Anche quando crea contrasti cromatici, Miró riesce a creare un mondo parallelo dove armonia, creatività, sogno e personale interpretazione delle forme si fondono dando vita ad opere surrealiste di grande emotività e fascino. Questo dipinto di una notte ci porta infatti in una dimensione fantastica tra lumache, stelle, luna e sogno – quasi fosse una lente d’ingrandimento su un mondo tra l’onirico e il fantastico.
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Katsushika Hokusai, Under the Wave off Kanagawa
Uno dei più famosi artisti dell’ukiyo-e è sicuramente Katsushika Hokusai (葛飾 北斎; Edo, ottobre o novembre 1760 – Edo, 10 maggio 1849). Tra pittura e incisione, Hokusai ci ha lasciato un’eredità di opere di qualità straordinaria (non solo opere d’arte ma anche splendide poesie – haiku – ). Il suo lavoro ha influenzato grandi Maestri – da Claude Monet a Vincent van Gogh. Hokusai ha saputo indagare e rappresentare la natura con uno stile personale e sublime che ci incanta ancora oggi. Questa onda bianca e blu porta con se tutta la forza e la bellezza della forza della natura.
Katsushika Hokusai:
“Sin dall’età di sei anni ho amato copiare la forma delle cose, e dai cinquant’anni pubblico spesso disegni, ma fino a quel che ho raffigurato a settant’anni non c’è nulla degno di considerazione. A settantatré ho un po’ intuito l’essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se posso esprimere un desiderio, prego quelli tra lor signori che godranno di lunga vita di controllare se quanto sostengo si rivelerà infondato.» Katsushika Hokusai, postfazione di Cento vedute del Monte Fuji, 1835
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